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domenica 31 luglio 2016

I luoghi arcoriani possedimento della nipote di Sergio, Duca di Napoli.

18 Luglio 949: nell'ambito di una valorizzazione e ricalcolo di alcuni beni materiali, il duca di Napoli Giovanni III permutò, con il monastero di S.Severino e Sossio di Napoli, un mulino con un territorio in Arcora.

Voglio precisare qui che quando si parla di Arcora in un contesto anteriore al 1484 non si parla dell'attuale Casalnuovo ma di quel (vasto) territorio che era attraversato dall'Acquedotto Augusteo del Serino; nello specifico quel territorio attraversato dal suo pontecanale di lunghezza pari a 3,5 Km che, ricordiamo, tagliava in due l'antica via Nolana proprio a Tavernanova, grosso modo dopo la Chiesa Parrocchiale 100 m. più avanti verso Pomigliano; lo stesso acquedotto poi, nel suo andare verso la zona dell'attuale Casalnuovo, passava vicinissimo al "possedimento" dei Gaudioso.

Dunque, nella pergamena che attesta tale permuta (in "Monumenta ad neapolitani Ducatus historiam pertinentia, vol.2-2, di Bartholomaei Capasso), si ritrova che:

"[...] domino Iohanni Domini gratia consul et dux idest integrum campum nostrum campense quod pro ista parte arcora cum integrum intersicum suum qui est a parte meridiei iuxta viam publicam una cum introitu suo et omnibus sibi generaliter et in integrum pertinentibus qui in suprascripto sancto et venerabili nostro monasterio obvenit a domina Maria monacha filia quondam domini Marini lociservatoris, postmodum vero monacho visavio vestro per firmissimam chartulam offertionis scriptam que et ipsam chartulam offertionis scriptam nos habemus pro reliquum quod continet. [...]"

Ovvero che un parte imprecisata di arcata (dell'acquedotto) con tutta i terreni (censiti) attraversati e che dalla parte meridionale si trova vicino ad una via pubblica - insieme alle sue intere pertinenze - toccò in sorte al Monastero da Maria, figlia di questo domino Marino "lociservatoris", monaca dello stesso Monastero di Napoli.

Marino era l'ultimo dei figli del Duca Sergio (e perciò detto "lociservatoris", un appellativo che veniva dato al più giovane dei figli dei Duchi di Napoli).
Come era costume per quel tempo, la monaca aveva portato in dote al monastero questo territorio ricevuto dal padre (sinnò nun ce traseva...).

La parte più interessante di questo studio, però, nasce dall'analisi del testo a seguire:

sabato 7 novembre 2015

il territorio tavernanovese quale punto di convergenza di tre centuriazioni romane


Tutto nasce da un simposio tenutosi nel 2014 a Patrasso (GRE), "IWA Regional Symposium on Water, Wastewater & Environment: Traditions and Culture", dove gli studiosi italiani
G. Libertini, B. Miccio, N. Leone, G. De Feo hanno presentato il loro lavoro su "L’acquedotto augusteo del Serino nel contesto del sistema stradale e dell’urbanizzazione del territorio servito nell’Italia Meridionale".


Le 3 centuriazioni sono quelle identificate come:

Centuriazione Neapolis, risalente ad una epoca certamente successiva alla eruzione del Vesuvio (79 d.C.).
Centuriazione Suessola, realizzata all’epoca di Silla e di Cesare (83-59 a. C.).
Centuriazione Ager Campanus II, anche essa realizzata in epoca sillano-cesarea.

La cosa bella di queste suddivisioni è che davano indirettamente origine a strade e stradine di campagna, delimitate appunto dai confini (limites) fra una centuriazione e un'altra. I proprietari di questi terreni, finquando venivano coltivati, erano giustamente interessati nel mantenere questi confini che col tempo, in alcuni casi sono identificati come strade. Analizzando alcune immagini, si noterà come combacino alcune stradine di campagne con le due reti di centuriazioni (Rif. [9]). Ad esempio, via Plinio è in linea con la Suessola, mentre una parte di via Lucrezio e della zona della Volla segue la Neapolis. Via Casamanna segue anche essa Suessola mentre via M.R. Gattorno segue la Neapolis.

Sulle centuriazioni avevo già postato qualcosa qui.

sabato 3 gennaio 2015

Veriteve stu filme sul percorso dell'acquedotto augusteo


Il nostro amico Fulgenzio aveva visto bene: il percorso del pontecanale (di 3,5 Km di lunghezza) attraversava la nostra zona più o meno nel punto da lui indicato.
Il mini-filmato, costruito con l'aiuto di mio figlio Luca, ha preso in considerazione la slide della presentazione "L’acquedotto augusteo del Serino nel contesto del sistema stradale e dell’urbanizzazione del territorio servito nell’Italia Meridionale" a cura di Giacinto Libertini, Bruno Miccio, Nino Leone and Giovanni De Feo, dove è precisamente indicato il percorso di tale pontecanale. La figura in questione è tratta da Google Earth (R); questa è stata poi usata come overlay nella animazione 3D che avete di fronte:

giovedì 17 luglio 2014

Nel testo di Candido Greco qualche riferimento ai luoghi arcoriani...

Da "Fasti di Somma" di Candido Greco
...e una rivisitazione italianizzata della mappa denominata Ager Campanus (primi del '500) di Ambrogio Leone da Nola, che qui Vi posto per una vostra visualizzazione.
In essa troverete la collocazione (approssimativa) del casale Palepoli e della zona denominata Campo Romano, molto ricorrente in questo blog.

Saluti a chi è sotto l'ombrellone!

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