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domenica 12 aprile 2015

Via Antiqua que dicitur Arenarum: asse portante storica per Tavernanova

1872 - G. De Nittis "Strada da Napoli a Barletta"
Sappiamo tutti come le grosse vie di comunicazione sono fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico di ogni paese. Più importante (e trafficata) è la strada, più il territorio circostante può avere determinati benefici di ordine economico e, di conseguenza sociale e pure culturale.
L' antica via Appia, menzionata così impropriamente da S.Paolino da Nola in un suo carme (n.29) composto nel 400 d.C. è la medesima strada che attraversa il centro tavernanovese.
Scrive Carlo Ebanista in un suo saggio "Dall'antichità all'età moderna":

"Il tracciato, noto nel medioevo come via antiqua e in età moderna come Strada regia, Cammino o Consolare di Puglia, si sovrappose nel tratto iniziale alla via Neapolis-Abellinum che non è menzionata esplicitamente da geografi e cartografi antichi, ma la cui esistenza è comprovata da testimonianze letterarie ed epigrafiche.[...] A testimonianza della continuità d’uso della strada Neapolis-Abellinum, sia pure con le inevitabili modifiche e deviazioni, le fonti medievali indicano come via antiqua il tratto che da Napoli conduceva a Nola; un documento del 944, relativo al territorio di Pumilianum foris arcora (attuale Pomigliano d’Arco), menziona, infatti, la via antiqua, que dicitur Arenarum.[...] Negli anni 1309 e 1315 Roberto d’Angiò fece eseguire dei lavori nel tratto
Napoli-Nola, a testimonianza della costante attenzione dei sovrani angioini per questa importante strada che collegava la capitale ad Avellino e alla Puglia. Interventi di modernizzazione del tracciato viario vennero commissionati in età vicereale dal duca di Alcalà (1559-71). L’itinerario postale delle Puglie, sin dall’epoca di don Pedro de Toledo (1532-53), seguiva la via che da Napoli,
attraverso Marigliano e Cimitile, conduceva ad Avellino [...]".

Queste considerazioni sono molto importanti per una ricostruzione storica generale dell'area tavernanovese, probabilmente molto più antica di quello che ci hanno voluto far credere in passato...

lunedì 9 marzo 2015

Anche Carlo Roberto d'Angiò...

Carlo Roberto d'Angiò - Napoli, P.zza Plebiscito
...passò per i luoghi arcoriani, ovvero per la via delle Puglie, proveniente da Pomigliano.

Siamo nel 1333, 18 Settembre e nell' "Archivio Storico delle Province Napoletane", vol.67 ritrovo:

"Cavalchao lu dicto Re in fine alla citate de Melffa in lu die undecimo dellu sopradicto mese, in la quale citate foe lu sopradicto Re de Ungaria ... lu sopradicto Re venne aproximando alla citate de Napoli et in lu die XVIII dellu sopradictu mise de septembro veune alla villa de Pomillano. La quale villa stae da longa alla citate de Napoli per spacio de Vili migliara, in la quale villa lu sopradicto Re Roberto,  lu quale era venuto incontro [...]".

Insieme a lui il figlio Andrea D'Ungheria: vengono a Napoli per preparare il futuro matrimonio di Andrea con Giovanna I regina di Napoli.

Quindi, come potrete capire, i luoghi di quello che sarebbe poi stata Tavernanova (e anche qui mi permetto di sollevare dei dubbi: è molto probabile che Tavernanova sia molto più antica di quanto sembra e la grancia tavernanovese molto più estesa!) sono stati luoghi di passaggio di Principi e Re e, perchè no, anche di Santi.
Nulla significa tutto questo, è ovvio,  nè ci cambia la vita, ma deve farci riflettere sulla scarsa attenzione che in Italia c'è per la memoria storica dei piccoli paesi.

Giovanna I, Regina di Napoli

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