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sabato 1 agosto 2020

Una veduta "fumettistica" dell'area tavernanovese intorno al 470 d.C


fonte: Wikimedia di "Unknown author / Public domain” - modificata da V.Mercolino

Premetto che non sono un artista digitale e mi sono "arrangiato" con vari cut&paste.
Ad ogni modo il "fumetto" serve a rendere una idea di quello che - per grossi capi - poteva essere una porzione di area arcoriana limitatamente a ridosso di una Villa Rustica Romana che ipotizziamo essere stata la prima delle costruzioni di un certo rilievo nella zona, sia prima che dopo la grande eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Ipotizziamo dunque che tale Villa Rustica Romana (sui cui resti si sono succedute altre tipologie di insediamenti fra i quali -in ultimo- una Grancia dei Monaci di SS.Severino e Sossio prima di divenire proprietà dei Gaudiosi), era posizionata tra il quinto ed il sesto miglio della Via Antiqua, e si estendeva (nella sua componente di "Massaria", diciamo così) verso Sud per almeno 150 metri di lunghezza.

All'ombra del famoso acquedotto Augusteo del Serino, la Villa avrà visto tra i suoi proprietari qualche comandante della "Terza legione Augusta" e qualcuno della "Seconda Legione Traiana", vista la contemporanea presenza di Centuriazioni Neapolis e Nola III (secondo alcuni studi accademici).

Con l'eruzione del Vesuvio del 472 d.C. (equiparabile per certi versi, dicono gli studiosi, a quella del 79), tutto ciò che vedete in figura praticamente sparisce o viene ridotto ai minimi termini.

...ma nulla è perduto...non si fermò però "l’avvicendarsi di genti alla ricerca continua di terreni fertili e risorse naturali dalle quali trarre il proprio sostentamento. In questo territorio l’uomo ha sempre trovato vantaggioso stabilire i suoi insediamenti, probabilmente grazie alla grande fertilità del suolo e alle favorevoli condizioni climatiche, ma anche in virtù dei lunghi intervalli di quiescenza tra le varie eruzioni, che generalmente hanno superato il tempo di una vita umana." (cfr. M. A. Di Vito, N. Castaldo, G. Vecchio, S. De Vita - L’approccio geologico allo studio dell’interazione tra attività vulcanica e vita dell’uomo: esempi dalla Campania - SCUOLA ESTIVA AIQUA Napoli 2013).

Grazie delle visite!

martedì 21 gennaio 2014

E ci mettiamo anche il famoso arco...

..che congiungeva le due parti della villa romana (atrium e peristylium), nel momento in cui qualcuno pensò di riattare la vecchia via Appia bis.
L'arco (ma forse ce ne potevano essere due) si presuppone imbastito su quello che una volta era la facciata del Peristilio:

Chissà....ma parlando con Raffaele De Simone, figlio di Angelina e di Vicienze 'o barbiere, altre due persone stimabilissime del tempo che fu, oltre a confermarmi della presenza di questo arco (tramandata dagli anziani, pure perchè quantomeno nelle foto aree del 1946 non si vede alcunchè...), mi ha anche detto che le fondamenta della cappella sono un unico continuo con le costruzioni che vanno in direzione di via Filichito...



Grazie per le visite!


sabato 11 gennaio 2014

La ricostruzione supposta di palazzo Gaudiosi e la vecchia via Filichito

Fonte: vbcircolofalcone.wordpress.com
E' chiaro che parliamo di medicinali, ovvero di cose supposte...
Scherzi a parte, l'immagine potrebbe vagamente rappresentare la componente Pars dominica della villa rustica romana.
Partendo da un ipotetico 600 o 700 d.C., questa villa ha subito varie modificazioni che, chi di voi ha l'occhio clinico, riesce ad individuare rispetto alla situazione attuale.

Diciamo allora che quando sulla via Appia ricominciò il traffico dei commerci, è molto probabile che una parte della villa fu abbattuta per lasciare il posto alla strada

Che ne dite? Ci avviciamo ad una architettura approssimativa alla situazione attuale della grancia benedettina?

In attesa dei Vs. commenti, vi lascio un'altra considerazione: in un post precedente vi era la foto di un quadro del 1770 circa, dove veniva rappresentata anche Tavernanova. Notate allora una cosa:




L'autore del quadro fa terminare la via Filichito dietro quello che doveva essere l'estensione sud della grancia già all'epoca suddivisa.
E' chiaro che l'autore del quadro voleva indicare qualcosa di certo e di concreto, rispetto ad una via forse ancora poco rappresentata. Si sarà sbagliato?









Ma no....infatti occhiate quest'altro particolare:


Vi ho indicato la stradina piccola che guarda caso, porta proprio dietro la costruzione nei pressi della via Regia. Questa carta è stata iniziata nel 1801 circa, dunque una trentina di anni dopo quella del Montanari.
E tenete ancora presente che in quella del 1695 questa stradina non veniva indicata, perchè forse privata?
Chissà...

giovedì 9 gennaio 2014

Una ipotesi di domus rustica nel villaggio

1801 - Archivio cartografico S.Marco (Minute di Campagna)
Continuando ancora sulla nostra indagine, Vi propongo un particolare di una carta dei primi dell'800, molto interessante.
Innanzitutto la carta non illustra il nord di via Nazionale delle Puglie e non è presente la via Zi Carlo. Al suo posto sembra esserci una estensione della grancia.
Vi prego di notare poi la stradina di campagna che dalla Masseria Viola-Schipano conduce immediatamente dietro la costruzione che è di fronte alla grancia stessa. Questo vuol dire molto se si aggiunge che quella stradina permetteva di raggiungere agevolmente la Masseria Preziosa.


Dunque, in una villa rustica romana vi sono due componenti: la pars dominica ( d'o padrone) e la pars Massaricia (dove stavano gli schiavi ed il territorio coltivabile, etc.). I "mansi" furono introdotti dopo l'invasione longobarda in Italia, diciamo il VI-VII sec. (d.C.). Tali appezzamenti (mansi) erano poi destinati ai singoli coloni o a singole famiglie.
Dunque, la pars Massaricia corrisponderebbe a via Casamanna, con il territorio coltivabile che si sviluppa verso Est.
Vi ricordate come era il cortile di palazzo Gaudiosi (ovvero la grancia) qualche trentennio fà? Tutto il pavimento convergeva verso il centro, con un pozzo dislocato lievemente a sinistra (guardando dal portone di via Puglie). Era fatto per convogliare e raccogliere le acque piovane verso il centro, in una cisterna, con il pozzo che attingeva ad essa.
E' chiaro che dopo 1500 anni qualcosa potrebbe essere cambiato:

Fonte - Antika.it

Immaginate solo che in 1500 anni tale parte di struttura ha subito terremoti ed eruzioni del Vesuvio. Non solo, ma se qualche rudere non abitato (diciamo i resti del Peristylium) era ancora in vista...la costruzione della via Regia delle Puglie tagliò a metà quella che era il nucleo di una villa rustica romana.

Ne parleremo ancora...

lunedì 6 gennaio 2014

Palazzo Gaudioso antica parte di una villa rustica romana?

E' una ipotesi che deve essere suffragata da provole e mozzarelle. Non è detto che sia così e che ci riuscirò ma..tentar non cuoce, come disse un famoso cuoco...
In qualche post di questo blog avevo seminato delle notizie riguardanti l'appartenenza di Tavernanova alla centuriazione Neapolis datata circa nel 79 d.C. Ciò ci fa capire che l'idea non viene abortita in partenza.
Esaminando questa foto del 1946, ho evidenziato quelle che - secondo me - sono elementi di una villa rustica romana, di cui una parte è divisa in due dalla via Nazionale delle Puglie:

la datazione, in epoca medioevale, di tale struttura nasce dal fatto che a Tavernanova esisteva una Casa dei Mansi, l'odierna Casamanna.
L'uso di questi mansi è, secondo gli studiosi, da mettere in relazione alla invasione dei longobardi in Italia, tra il quinto e sesto secolo d.C.
Tenete anche presente che esiste, verso Pomigliano, una Masseria Marcomanno; i Marcomanni, popolo barbaro, cioè NON-ROMANO sono venuti in Italia dalla Germania verso il 150 d.C. (fonte: C.Aliberti - Pomigliano d'Arco: la storia raccontata ai ragazzi).
Detto questo, uno potrebbe dire: ma da Casamanna fino a via Filichito quante era essere 'rossa stà villa...
Guardate quindi su questa mappa del 1802, ca ne sapevane 'cchiù 'e nuje...

Al centro vi è Tavernanova. In basso notate tra via Casamanna e via Filichito la scritta Terr. di Mansi. Quindi tutto il territorio (nel 1802) tra le due strade era ricordato come dei Mansi.

Affinale, per ora: i Romani certamente sono stati dalle nostre parti, così come i Longobardi e/o i Marcomanni.
La villa rustica romana, con mansi, è comparsa al sud italia all'epoca dei Longobardi. Ciò non toglie che poteva esserci già stata prima, visto che Tavernanova si trova in pieno territorio Arcoriano, con l'acquedotto della Bolla di origine greca e quello Claudio costruito intorno al primo secolo d.C.
L'estensione di questa Villa Rustica non è un problema, visto che nel 1802 era rimasta in voga la terminologia "mansi".

Prossimamente cercheremo di pozionare al meglio gli elementi di una Villa Rustica. Vi ricordate come era una trentina di anni fa l'interno del cortile di Palazzo Gaudiosi?

Grazie per le visite!

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