mercoledì 25 maggio 2016

Sulla memoria del 24 Maggio ricordiamo i Caduti tavernanovesi della Grande Guerra...


...con un video artigianale e credo suggestivo:





Qui voglio ricordare due Caduti dichiarati dispersi: Antonio Mozzillo e Biagio Brancati (Brancale).

Da alcune ricerche Antonio, disperso il 4 Giugno del 1917, fu coinvolto in quel giorno in una controffensiva austro-ungarica. Leggiamo dal diario storico della III° Armata:

4 giugno: alle ore 6,5’ si ebbe notizia che i nemico aveva sfondato la nostra prima linea presso la quota 146, e che alle 6,30’ si era impadronito della quota 110. Più tardi si apprese che ciò era avvenuto perché le nuove truppe … non avevano opposto resistenza. Numerose colonne austriache sono intanto segnalate scendenti dall’Hermada.“
Fonte: Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,

Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929

ed ancora, da Wikipedia:

"Alle ore 04.00 del 4 giugno 1917 gli austro-ungarici diedero improvvisamente inizio ad un violento fuoco di artiglieria diretto contro la prima linea del VII corpo, le retrovie e gli sbocchi delle gallerie; il bombardamento continuò per soli 40 minuti ma provocò l'interruzione delle comunicazioni tra le postazioni nemiche, i collegamenti telefonici saltarono, mentre una fitta coltre di fumo impedì le comunicazioni ottiche[13]. L'azione di comando del VII corpo d'armata divenne molto difficile. Subito dopo la fine del bombardamento la fanteria austro-ungarica passò all'attacco, preceduta da gruppi d'assalto (Stosstruppen) incaricati di penetrare nelle linee e infiltrarsi in profondità[13]. Impiegando una tecnica usata dai loro alleati tedeschi, gli austro-ungarici cercarono di individuare i punti più deboli dello schieramento italiano per concentrarvi gli attacchi, senza accanirsi ulteriormente verso posizioni più tenacemente difese[14]. In questa fase tuttavia la fanteria austriaca, attaccando immediatamente, subì alcune perdite a causa della non ancora del tutto efficiente coordinamento con la propria artiglieria[13].

La controffensiva austriaca venne condotta da sei battaglioni e raggiunse alcuni successi penetrando nei punti di collegamento tra la 16ª e la 20ª Divisione italiana, schierate a nord, e tra la 20ª e 45ª Divisione, che era in posizione più a sud; in particolare in quest'ultimo settore, difeso da un battaglione del 71º reggimento, appena arrivato in posizione e privo di solide fortificazioni, gli austriaci riuscirono ad avanzare in profondità attraverso le deboli difese, aggirarono e conquistarono quota 135, quindi proseguirono verso l'imbocco della galleria settentrionale della ferrovia Trieste-Monfalcone[13]. Contemporaneamente altri reparti austriaci marciarono sui fianchi ed alle spalle degli altri due battaglioni del 71º reggimento, che subirono perdite elevatissime e furono in parte distrutti; venne persa anche quota 145. Il brigadier generale Riccieri, comandante della brigata Puglie, e il colonnello Costa, comandante del 71º reggimento, rimasero gravemente feriti[13]."

Su Biagio le notizie sono un poco più scarne e dal blog icadutidelcarso.blogspot.it, recuperiamo una informazione (la Brigata Savona era appunto il 15° reggimento di fanteria):

"Il 25 Luglio erano in corso gli attacchi della seconda fase durante la II^ battaglia dell'Isonzo, la Brigata Savona faceva parte con le Brigate Cagliari-Piacenza-Macerata e 49° batt. bers. della 20^ Divisione. La Brigata Savona occupava la linea tra quota 89 e Redipuglia.
Gli obiettivi erano le linee sopra le Alture di Polazzo. Il 15° Reggimento raggiunse lo stesso giorno i reticolati ma senza oltrepassare il primo ordine di trincee che avverrà all'indomani.
".

Dunque l'ordine di trincee sarebbe stato dato giusto il giorno in cui Biagio sarebbe dato per disperso, nel pieno della Seconda Battaglia dell'Isonzo (18 Luglio - 3 Agosto 1915).
Sappiamo anche dal testo del Ministero (vedi link soprastante) che:

"Mentre il 15°, raggiunti il giorno 25 i reticolati nemici, oltrepassa l’indomani il primo ordine di trincee, il 16°, in questo stesso giorno occupa a sua volta alcuni tratti di trincea catturando 150 prigionieri, perdite: circa 600 uomini dei quali 33 ufficiali."

Qualche pezzo di cronaca a riguardo di questa battaglia lo trovate qui.

E ricordate anche di andare sulla pagina dedicata ai Caduti tavernanovesi, dove ho reperito alcune foto d'epoca!

Grazie per le visite!

mercoledì 4 maggio 2016

Anche il monastero di MonteVergine aveva qualche possedimento dalle nostri parti.

Lo si legge da "Afragola feudale: per una storia degli insediamenti rurali del napoletano", di Carlo Cerbone e Domenico De Stelleopardis:

"20 Aprile 1289, Guglielmo, ab. di Montevergine, per parte del Monastero di S.Felice di Napoli, procede a una permuta con Cesario Cacapece e Guido, figli di Giacomo Cacapece (fratelli uterini), cedendo loro due pezzi di terra siti nel luogo detto Arcora, altra volta concessi da Donato, ab. di Montevergine, a Giacomo di Castelvetere; incambio riceve un fondo, sito nello stesso luogo di Arcora".

Grazie per le visite!

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