mercoledì 31 dicembre 2014

Il tracciato dell'Acquedotto Augusteo dall'IWA Regional Symposium

che si è tenuto quest'anno a Patrasso in Grecia (IWA = The International Water Association).


Oltre a ciò, anche delle informazioni sulla centuriazione Neapolis di cui, ricordiamo, Tavernanova era uno dei vertici insieme con il Vesuvio e con Napoli.
Il tempo di elaborare queste informazioni, contenute in una bella e moderna presentazione "L’acquedotto augusteo del Serino nel contesto del sistema stradale e dell’urbanizzazione e del territorio servito nell’Italia Meridionale", a cura di Giacinto Libertini, Bruno Miccio, Nino Leone e Giovanni De Feo, e sarò a Voi, credo, con qualche certezza in più.
Vi confermo fin d'ora che le arcate dell'acquedotto attraversavano il nostro villaggio in un tratto che è definito tra la Chiesa Parrocchiale e la parete occidentale (verso Napoli) di Palazzo Gaudiosi...
Staremo a vedere...

venerdì 26 dicembre 2014

A Guglielmo Stendardo venne lo sfizio...

Fonte: www.nobili-napoletani.it

di far ripopolare il Casale di Pomigliano d'Arco usando ( su licenza di Re Carlo II), "300 uomini e 300 donne da' Saraceni di Lucera", come riportato nel libro di Camillo Minieri-Riccio "Cenni Storici Intorno I Grandi Uffizii Del Regno Di Sicilia".

La cosa in se è interessante, ma credo che abbia poca valenza nella storia tavernanovese, visto che l'evento è datato 12 Ottobre 1301, però mai dire mai....

Strenna Natalizia da Antonio Barone: rivisitazione dell' "Inno Tavernanovese"...

Bene bene.
Il nostro amico compositore e musicista Antonio Barone ci propone una versione lievemente modificata dell' "Inno Tavernanovese", che potete scaricare qui,  con annesso spartito scaricabile qui.

Un saluto!

sabato 13 dicembre 2014

Le suggestioni di Penry Williams

Attraverso due dipinti, uno datato 1841 ed un altro 1865, questo autore britannico del XIX secolo ci aiuta ad immaginare i  luoghi arcoriani.

Sebbene non rappresentino realmente le nostre terre, il dipinto denominato "Acquedotto Romano in Campania" potrebbe avere avuto come spunto l'acquedotto Claudio nel tratto che passava da destra a sinistra con Palma Campania sullo sfondo (Vedere anche questo post).

L'altro dipinto, datato 1865 e denominato "Campagna Romana", è uno spunto per suggerire cosa si potesse intravedere nelle campagne pomiglianesi fino ad una quarantina di anni fa (zona Pacciano).-

1841 - Acquedotto in Campania

1865 - Campagna romana
Suugestionatevi...e buona Domenica!

mercoledì 10 dicembre 2014

1 Giugno 1799: da Pomigliano a Napoli per liberarla dai Francesi

A completamento di un post dell'anno scorso che riguardava le storie di Napoli del 1799, ho scovato un altro piccolissimo elemento:

Dal Diario Napoletano 1798-1800 di C. De Nicola (1906 - Società napoletana di storia patria):

"Persona che è stata sulla strada di Poggioreale, mi ha detto, che il popolo era in folla per vedere arrivare la colonna degl' insorgenti, ed additavano la bandiera che vedovasi sventolare in lon- tananza a Pomigliano d'Arco. Questa sera si è mandato quel vecchio settuagenario di Pacifico a postarsi con una sessantina di ragazzi sul ponte a Poggioreale. Questo è per la via di Puglia ;[...]"

Dire che da Poggioreale si vedeva la bandiera degli insorgenti mi sembra voler dire che, fusse o nun fusse, gli insorgenti per Tavernanova dovevano passare...

Inoltre, una descrizione degli eventi più in generale la potete ritrovare qui.

L'ingresso trionfale del Card. Ruffo in Napoli. Notate a sinistra il Ponte della Maddalena

Un altro appuntamento che Tavernanova, grazie alla Via Regia delle Puglie, non manca...

sabato 8 novembre 2014

A ciò che iniziò il duca di Alcalà...

..n'ata botta gliela diede il vicerè di Spagna, conte di Monterey.
Parliamo della Strada di Puglia, alias la Nazionale che attraversa Tavernanova.
Pedro Afan de Ribeira
Il duca di Alcalà, Pedro Afan de Ribeira, la cominciò nel 1559.
Nel 1631 poi, come leggiamo nel testo del 1789, di G. Sigismondo
"Descrizione della città di Napoli e suoi borghi - Tomo III":

Dirimpetto poi al Palazzo di Poggio Reale leggesi la memoria del viceré Conte di Monterey, che accomodò la Strada di Puglia nel 1631 ne’ seguenti termini:

"Philippo IV. Rege

Viam ab Daunia, Apulia, Japigia, ora Adriatici, & Jonii Neapolim belli pacisq. opportunitatibus celebrem, alluvionibusq. mersam anno MDCXXXI. multis locis nec equo, nec lintre superabilem, quod incrustati Vesuviano cinere montesq. collesque aquam cælestem diu celeberrimam illibatam rejicerent: bellicis quamquam intentus apparatibus, cum tota fureret Mars impius Europa, ne quam sui muneris partem omitteret, exaustis aquis, repletis hiatibus, tutamento Regni, & annonæ celebriorem reddidit Emanuel Fonseca & Zunica Comes Montis Regii Prorex. Præfecto viarum Antonio Suares Messiæ Marchione Vici.".

Manuel de Acevedo y Zúñiga conte di Monterrey
Questo conte probabilmente a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 1631 diede inizio ai lavori di rifacimento della strada, che certamente modificò in qualche modo anche la struttura del nostro villaggio (o di quello che ne rimaneva).

Grazie per le visite.


venerdì 31 ottobre 2014

Una relazione di quasi 400 anni fa ci racconta che...


Siamo nel 1631. Tavernanova è un luogo riconosciuto da almeno una dozzina di anni e trovasi a circa 5 miglia dalla capitale del Regno.
E' il 16 Dicembre del 1631: lo sterminator Vesevo fa sentire ancora una volta la sua potenza.

Il Signor Abbate Giulio Cesare Braccini da Giouiano di Lucca scrive una relazione di quei tristissimi giorni al Card. Girolamo Colonna:

"Raccontano quelli,che fono tornati questa settimana  di Puglia, auer la vía da Ariano in quá infin'a
5 miglia vicino a Napoli trouato tanto ricoperta dalle-ceneri tutta la campagna che appena scorgeasi gli arbori, onde stimano, che il bestiame sia quiui per tutto morto e che gli huomini nó sieno per poterci abitare così presto: Anzi che gia aueuano tutti scavato, essendosi da loro incontrato infinite
pouere perfone, che fuggiuano alia volta di Puglia -chi có figliuoli in collo -e chi con altre bazzecore tato mifere,e disperate che faceuano piangere le pietre. Referifcono di piu, che giunti vicino a Marigliano oltre la difficolta, che ebbero in passare dal Cardinale in fin'lá per la strettezza del
la strada calcara, che fuori di quella non fi poteua uscire senza pericolo di annegarsi due volte furono ricoperti da una cosi densa nuuola piena di arena bagnata, la quale pareua di mare,che non si scorgeuano l'vn'altro : onde essendosi avvicinati a Napoli, non sapevano cessare di lodare Iddio,
perche gli aueua tratti da tanto pericolo e cóndotti come in Terra di promiíssione...".

No comment: cosa avranno pensato i neo-tavernanovesi? Appena riconosciuti e già pieni di problemi...

Il testo completo lo trovate qui: Biblioteca Digital Hispanica


domenica 19 ottobre 2014

Quando Tavernanova era frazione di Afragola...

A sinistra l'immagine della Gazzetta Ufficiale del 27 Novembre 1891, in cui si annunciava l'appalto della riscossione dei dazi di consumo per gli anni successivi.
Leggiamo:

"relative tanto alle parte chiusa di Afragola, che alle frazioni aperte dipendenti del comune medesimo, denominato Botteghelle, Casafontana, Tavernanova e Salice,..."

Quindi, oltre che pomiglianesi, simme state pure 'fraulese.

Onore e piacere.

L'intera pagina la potete scaricare qui.

domenica 5 ottobre 2014

Chi da Napoli andava a Montevergine aveva passà pe' forza pe...

...Tavernanova: indovinato!


Il frammento di cui sopra è tratto dal testo di G. Annuvola "Itinerario da Napoli al santuario di Monte Vergine ed a quello della Madonna dell'Arco" - in una edizione del 1840.


Il testo completo lo raggiungete da qui.

Buona domenica a tutti!

domenica 21 settembre 2014

La popolazione tavernanovese nel 1849 e nel 1859

Dal documento in basso annotiamo che era di circa 213 anime nel 1849:


Leggiamo insieme:

"La Tavernanova unitamente con tre Massarie appartenenti al Comune di Pomigliano, non offre che 213 individui, grandi e piccoli, come rilevasi dallo Stato di Popolazione, e perciò pare che non vi bisogna un secondo economo".

Della serie "l'acqua è poca e 'a papera nu' galleggia...". L'economo di Tavernanova, ovvero il prete che veniva a dire messa alla cappella riceveva all'epoca 66 ducati elargiti dai comuni di Pomigliano e di Casalnuovo (avete letto bene Comuni). Probabilmente si lagnò di questa somma e qualcuno gli disse per iscritto che praticamente per gestire 8000 anime gli veniva dato 100 ducati: una sproporzione!
Tenete presente però, che nel 1849, andare e venire da Pomigliano (a piedi o in bicicletta) con ogni tempo e sotto ogni rischio forse forse era meglio starsene in città...

Depois, in un documento datato 3 Luglio 1859, si legge:


"[...] detto Comune detta di Tavernanova; e poichè nei dintorni di quella chiesa vi è una popolazione di più di 800 anime appartenenti in parte al detto Comune (Pomigliano) ed in altra parte a quello di Casale nuovo, ab immemorabili si è dato a quella Chiesa un economo di Pomigliano...".

Come vedete, se 213 erano nel 1849 (solo Tavernanova e 3 masserie pomiglianesi), 10 anni dopo sono contati in più di 800, Casalnuovo compresa.
Calcolando una stima del 5% circa per ogni anno (grosso modo un 10 nuovi nati anno), in 10 anni Tavernanova era composta da almeno 300 individui (e 500 circa a Casale nuovo).

Traetene le conclusioni...

sabato 20 settembre 2014

Decennio del 1860: famiglie tavernanovesi contrarie...ma a cosa?

Nel documento da me reperito si elencano delle Famiglie contrarie. Ma a cosa?
Il documento, che è scritto su un pezzo di carta con intestazione che lo farebbe risalire ad una scuola nolana (L'Istituto Vescovile?) e qui usato a mò di memo  per qualche incontro improvvisato, dice:



"Ang. Coppola [...] assicura che tresche illecite non vi sono; che debbasi a carico di lui bensì aggiungere che raccogli[...] per la festività della Madonna Addolorata senza eseguirla(?); non esser vero che vende i Sacramenti; esser vero che per ogni funerale esige di essere pagato con [...] delle questue; non servare orario fisso, e non aver per il passato che due o tre in ciascuna settimana celebrato messa, e, fatta la funzione vespertina (?) e benedire; Agnese(?) figlia di Ang. Costanza riceve [...]in occasione della Comunione; Lasciasi servire la Messa dalle donne.".

Questo scritto ristabilisce che il culto per la Madonna Addolorata è anteriore alla posa della prima pietra della chiesa parrocchiale oltre ad essere un documento che ha buona probabilità di riferirsi alla querelle di don Stefano Mattiello. Non solo, ma ci rende presenti alcune famiglie tavernanovesi:

Carmine Coppola padre di Ang.
Luigi Manna
Alessandro Feliciello
Ang. Costanza
Pietro Feliciello
Salvatore Borzacchiello
Raff. Manna
Tomm. Rega

Se avete qualche spunto per le parti che non (mi) son chiare fatevi sotto (non in senso corporale).

sabato 13 settembre 2014

La Cappella tavernanovese come "rettoria" della Chiesa di S.Maria delle Grazie di Pomigliano

Ciò avvenne nel 1856 con decreto vescovile. Prima di quest'anno la Cappella era sotto il "controllo" (rettoria) - diciamo così - della Parrocchiale di S. Felice in Pincis.

1856 - Confini della Parrocchia di S.Maria delle Grazie
La foto è di un documento del 1856 dove veniva indicato appunto il confine della Parrocchia di S.Maria delle Grazie.
Da notare in alto a destra la dicitura "Inizio Tavernanova case di Pirozzi Carmine".

Nel libro "Pomigliano Sacra" di G. Basile - A. Esposito, ritroviamo appunto:

"La Cappella della Madonna della neve si trovava sulla Strada Regia, attuale via Nazionale delle Puglie.
Descritta nelle Sante Visite come cappella pubblica, mantenuta con le elemosine e tenuta da un curato economo che amministrava le anime di Licignano, essa era ritenuta una chiesa succursale dell’unica Parrocchia di San Felice in Pincis in Pomigliano. 
Quando fu eretta la seconda Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la Cappella di Tavernanova, dedicata a Santa Maria della Neve, fu riconosciuta sua rettoria con Bolla Vescovile
del 5 ottobre 1856.
Nell’Apprezzo della Terra di Pomigliano, redatto
nel 1750 dal notaio Ranucci per la vendita dei beni della famiglia Strambone, è riportata la Descrizione cappella della Madonna della neve, dirimpetto la Taverna Nuova: «La cappella sta situata su la Strada Regia di rincontro al taverna nuova e proprio nelle case che sono in sterminamento di Pomigliano, e consiste in una porta quadrata per la quale si entra nella medesima
che è coverta con lamia a botte con lunette e col suolo d’astrico, tiene il suo altare di fabbrica e legno in testa col quadro della Beata Vergine sotto il titolo della neve, ed è mantenuta da padri di S. Severo di quella città, che ne hanno la proprietà, e vi fanno celebrare ogni festa».

La pubblicazione integrale del libro la potete scaricare qui.

sabato 30 agosto 2014

27 Settembre 1943: i tedeschi in ritirata passano per Tavernanova



La data rappresenta l'inizio delle Quattro Giornate di Napoli.
I tedeschi che battono in ritirata cercano di prendere la strada verso nord.
Nella zona di Ponticelli, un testimone spiega:

"[...] quanne s'è fatte il giorno 27...siamo usciti fuori...chille e tedesche, tutte e colonne tedesche ca venevane ra Napule, tutta via Argine, vicin'o cimitero, annanze o cimitero, arrivate 'ncopp'o ponte ccà, aro sta Gesù Cristo, e monache...giravene a sinistra e se ne ievene a Taverna Nova e ievene a Secondigliano, ievene a Casalnuove, Pomigliane d'Arche e se ne andavano da quella parte là, in ritirata. Allora 'ncopp a stu lastreche ccà, ca tenimmo cca 'ncoppe, saglieveme e...pum pum..sparaveme. Allora iye allà 'ncoppe sparave e tedesche ca se ne jevene...chille a là sparavane pure a 'nnuje, però ereme scieme allore...N'amiche dìo nuoste, 'o frate 'e Vittorio, nun ascette afore? Allora mentre se sparave, isse arapette 'o balcone pe accirere 'e tedesche...pum..e là 'o spariene e murette. Nu bellu giovane...Frateme era 'cchiù istruite, 'cchiù brave, in Africa era caporalmaggiore, avieri...[...]"

tratto da libro di Gabriella Gribaudi "Guerra totale: tra bombe alleate e violenze naziste : Napoli e il fronte meridionale, 1940-44" ed. B.Boringhieri (2005).

E' chiaro che a Tavernanova successe anche qualche cos'altro che i nostri genitori o nonni posson o raccontarci. Chiediamo loro di modo che la memoria preziosa di quegli anni non vada perduta: la memoria storica è sacra perchè intessuta della vita di chi ci ha preceduto, non dimentichiamolo!

sabato 23 agosto 2014

"...per darla alla luce nel nostro Italico cielo, gradisca e vivi felice"

Il titolo di questo post è l'epilogo dell'introduzione, dedicata al lettore, redatta da Paolo Petrini circa 300 anni fa, del suo "Atlante Partenopeo", da me visionato e parzialmente fotografato in quel della Biblioteca Nazionale dell'Abbazia di Montecassino.
Questo Atlante, composto da una sessantina di tavole, abbraccia tutto il mondo conosciuto all'epoca.
Paulucce si fece carico di rielaborare, ampliandole, altre mappe da lui raccolte e in una di queste tavole, dedicata alla Campagna Felice, ritroviamo quel luogo a noi caro che si chiama Tavernanova.
Al momento, per quello che so e per le ricerche che ho fatto, la mappa di Paolo Petrini dell'anno 1700 è la più antica in cui compare il toponimo "Tavernanova".


lunedì 18 agosto 2014

La fonte del Rubeolo detto Bolla negli scritti di G.A. Summonte

Cosa c'è di più bello che in estate facciamo un tuffo nel fresco? A Tavernanova, fino a qualche decennio fa, c'era anche questo.
E c'era anche la famosa Casa dell'Acqua (del '500), una sorta di casina di scambio delle acque sotterranee della sorgente Bolla.
La storia di questa sorgente è descritta nell'Historia della Città e del regno di Napoli  di Giovanni Antonio Summonte, redazione del 1748:



Liggenne liggenne, vedrete che si accenna anche al Sebeto:



Il resto lo potete ritrovare qui.

Buona lettura!


giovedì 14 agosto 2014

Il "Campo Romano" spiegato da Giovanni Villani

Questo toponimo ricorre spesso nelle pergamene legate ai luoghi arcoriani.
In un manoscritto di Giovanni Villano datato alla fine del secolo XIV, "Chroniche de la Inclyta Cita de Napole emendatissime ; Con li Bagni de Puzolo e Ischia", l'autore fa luce su questo "campo romano".
In questo post vi link una ristampa del '500: liggitavella sotto 'o 'mbrellone...




venerdì 8 agosto 2014

Il Silice ed il Rubeolo, fiumi arcoriani

Esempio (tradotto) - fonte C.Cerbone "Afragola feudale"

Il Silice lo si ritrova menzionato in alcune pergamene che trattano dei luoghi arcoriani. Nel libro di Candido Greco "Fasti di Somma" (1978) ne ritroviamo un accenno:

[...] in tale anno (1119) restituirono al Monastero dei SS. Severino e Sossio di Napoli la terra di S. Crisanto e di S.Maria Mercatora che era in loro possesso per diritto di conquista. La terra era in località detta Arcora (Pomigliano d'Arco) e confinava con la "via Summese" che, staccandosi dalla Napoli-Nola, raggiungeva Somma lì ove è oggi S. Anastasia.
Lungo questa strada scorreva il Silice, un ruscello che dava nome ad un sentiero che portava diritto all' Obbedienza di S. Crisanto e di S. Maria Mercatora e bagnava il podere de "il Toro" posto in territorio sommese [...]

Nello stesso testo dello studioso sommese troviamo accenni anche al Rubeolo o Bolla:

[...] ma dal fondo di un pozzo, dal quale avrebbe poi preso nome tutta la zona, saliva "un mormorio d'acqua come d'un rapidissimo fiume che corra", voce ancora indistinta che, propagandosi per vene sotterranee, solo ad un miglio di distanza usciva fuori "con spessi bolli", il Rubeolo, più noto con il nome di Bolla.

La zona è quella della Massaria Paradiso, nei pressi di S.Maria del Pozzo (...ma guarda...); la zona di fuoriuscita del Rubeolo era proprio nei pressi della Massaria Preziosa, nel casale di Santo Nastasio.

Nel testo di C. Greco è anche presente una foto del pozzo nei pressi della massaria Paradiso (fig. 75).

Grazie per le visite e buona estate a tutti!


martedì 5 agosto 2014

5 Agosto: la comunità agricola tavernanovese è in festa...

...e tutto il popolo, proveniente dalle Masserie limitrofe: Manna, Ferrara, Filichito, Chiavettieri, Romano, Marcomanna, Monte Zi Carlo, etc. insieme a chi aveva la propria abitazione sulla via Regia delle Puglie partecipò alle Sacre Funzioni nella Cappella di fronte alla grancia benedettina.
Sicuramente fra questi c'era qualcuno dei nostri avi...e c'era pure una statua lignea della Madonna della Neve che, ricordo, si trovava nelle scale interne della parrocchia dell'Addolorata, quelle che portavano nelle stanzette superiori (dove c'era pure la prima ed unica radio libera tavernanovese: Radio Genesi, ricordate?).

Della Radio si sa che fine ha fatto..ma di quella statua?

giovedì 17 luglio 2014

Nel testo di Candido Greco qualche riferimento ai luoghi arcoriani...

Da "Fasti di Somma" di Candido Greco
...e una rivisitazione italianizzata della mappa denominata Ager Campanus (primi del '500) di Ambrogio Leone da Nola, che qui Vi posto per una vostra visualizzazione.
In essa troverete la collocazione (approssimativa) del casale Palepoli e della zona denominata Campo Romano, molto ricorrente in questo blog.

Saluti a chi è sotto l'ombrellone!

domenica 29 giugno 2014

Non solo foris Arcora ma anche foris flubeum...

Come illustrato nel libro "Casali Novo intus Arcora" di (Don) Carlo Cicala, attuale parroco della chiesa dedicata alla Vergine Addolorata, una parte del territorio tavernanovese poteva ben dirsi -nei secoli immediatamente successivi all'anno 1000- appartenente al casale di Terczo o Terzo.

1802 - L. Marchese ed il territorio arcoriano
Nei secoli successivi Terczo fu poi inglobato nel territorio di Ponticelli, come potete notare dalla mappa di Luigi Marchese in alto, che disegna questo territorio nella zona a sinistra di via Casamanna e fino al Salice tutto.
Ciò risulta anche nelle trascrizioni da me ricercate alla BNN, di cui la più antica risale al 1181, anche se i primi accordi di territori e/o mulini con il Monastero di S.Severino e Sossio sono di un 3 secoli indietro.
Detto questo, dalle carte risulta evidente che il fiume Sebeto (o Rubeolo) rappresentava giustamente un confine territoriale tangibile e quindi menzionabile negli atti notarili.
In una trascrizione del 1269, si parla di una "starcza nostra de illu infirmariu posita vero in illa padula del loco terczo, parte foris flubeum". Da qui si può dedurre che nel territorio di Terzo vi era una palude e che in questa palude vi era una starza dell'infirmaria nostra: la grancia tavernanovese?
Ma il documento più interessante

sabato 21 giugno 2014

Gli abitatori di Villa Arcora...

Agricoltura medioevale -in alto a dx cosa sembra? fonte: http://www.cucinamedievale.it/
...da non confondere con Arcore..
Nell'immagine qui a sinistra vedete in alto a destra un qualcosa di familiare o no?
Più o  meno la grancia doveva essere così come nel quadro.
Detto questo, dalle cento e passa trascrizioni riprese dalla Biblioteca Nazionale che riguardano Arcora ( intus et foris, dudum Aquaeductus, etc.), ho notato alcuni habitator:

  • Petrus Schintella
  • Iohannes Schintella
  • Petrus filius Sergii
  • Stephanus filium Aligerni
  • Iohannes Cafatino
  • Iohannes Picella
  • Rogerius Tinella
  • Petrum Mottulam
  • Salvatus filius Sergii De Georgio
  • Benedictus de Arcora
  • Ursus Armisandi de villa  Arcora
  • Petro Cutunyulo et Iohanni de villa Arcora
  • Iohannes, Petrus et Alferius de loco Arcora
  • Stephano Rege
  • Gregorio De Serbato
  • Iohannes Cicalesi et Dominicus eiusdem cognomine
  • Bartholomeus Bulcano
  • Matheus De Lupino
  • Petro Macza et Maria, eius uxor
  • Cacapice Truttello del loco Arcora
  • Stabile Peccella de villa Arcora
  • Letitia de domna Romania relicta quondam Simone Guindazzo
  • Petrus Cacapice Curtello
  • Iohannes Palumbo dicto iudice
  • Iohanni Osensa
  • Iohanni Zozulo de villa Arcora
..facite ca ce stà pure cocche antenate vuoste?

Ancora grazie per le visite e buon WE...

sabato 14 giugno 2014

La chiesa di San Areta ed altre storie...

Santo Areta - fonte http://www.santiebeati.it/
...e iye stù sante nun l'aggia maje sentute.
Si ritrova in uno degli oltre 100 trascritti del Monastero dei SS. Severino e Sossio. Il territorio della chiesa di Sancto Arete si trovava in "Campo Romano". Parliamo del 1163. La cosa simpatica è che questo santo è arabo!!
Campo Romano è una zona di Arcora, probabilmente una area che con il passare del tempo era ancora "governata" con il sistema delle centuriazioni (praticamente un modo di suddividere il territorio) romane.
Alcuni la fanno coincidere all'interno della zona della Masseria Tavola, ma probabilmente di Campi Romano in Campania ve ne era qualcuno in più. Passata questa curiosità, Vi passo qualche osservazione in merito alla grancia tavernanovese (Palazzo Gaudiosi):


  • Ritengo ancora in piedi l'ipotesi che, dopo la donazione al monastero della villa rustica romana da parte di qualche nobile, questa diventi infirmaria  dipendente dalla Masseria Pretiosa.
  • In un luogo di Arcora, Orticellu, nel 1248 vi era una casa con alberi da frutta, forno e "casa coperta ad listam", di proprietà di un bisconte.
  • In una trascrizione del 1250 si parla di una casa in loco Arcora con curte ed harea.
  • Ancora, nel 1118, si menziona che in una zona a cavallo tra due ecclesie (S. Maria Amarcatara e S. Crisanzio) vi è posta una casa con egriptis, pischinis, putheu ('o puzze): la descrizione si avvicina a quella di una antica villa rustica romana (ovviamente a quello che sarebbe stata dopo circa 600 anni...)
  • In un altra trascrizione (1250), si parla di un pezzo di terra con palmenta, subsetoria (riparo), pissina in loco Pumiliano, pertinentis neapolis, iuris propri dicti monasteri: la pertinentis indica nei pressi, quindi più zona tavernanovese che altro, visti i possedimenti delle chiese napoletane nella zona casamannese (S. Ligorio, S. Patrizia, S. Maria Maggiore).
Per concludere, in una trascrizione del 1190 si parla di un accordo su di una terra integra in illa starza ipsius infirmarie sita in dicto loco arcora, iuxta ambobus capitibus et ambosus lateribus sunt viis puplicis: starza? infirmaria? L'accordo prevede la coltivazione di alcuni prodotti quali grano, orzo, miglio, legumi vari, vinum e greco. E 'ppure 'e lupini!!

Buone cose!

sabato 7 giugno 2014

I luoghi Arcoriani: qualche notizia...

Esempio di sigillo in calce ad una pergamena
...da una prima analisi di un centinaio di trascrizioni di pergamene, tratte dal testo di M.R. Pilone "L'antico inventario delle pergamene del Monastero dei SS. Severino e Sossio : Archivio di Stato di Napoli, Monasteri soppressi, vol. 1788".

La prima che salta alla mente è legata ad un personaggio della mia ed anche della vostra infanzia: 'Cecca 'a crastapuorche ovvero 'a serengara.
Ve la ricordate?
Bene. In una pergamena del 1087 compare un certo Aligerni Ciaccaporci che risulta essere un confinante della terra che Petrus de Turre, filius Aligerni, dona al Monastero di S.Severino e Sossio. Questa terra si trovava in loco Pumillano foris Arcora dudum Aqueductus.
Ciaccaporci=Crastapuorche!! Evviva Francesca, che Dio l'abbia in gloria.

Inoltre, i monaci attestati alla Masseria Pretiosa che comandava anche la grancia tavernanovese, facevano il vinum grecum, saccapanna et fructoras: il vino greco! La saccapanna era la vinaccia.

Un'altra traccia che viene fuori dalle pergamene è che la grancia tavernanovese venisse. usata come infirmaria dai monaci.
Ancora, sempre seguendo qualche traccia sulla grancia tavernanovese, altre ipotesi da perseguire sono legate ad alcune pergamene delle quali la più vecchia marca 1118.
...e mi mancano ancora qualche decina di trascrizioni che riguardano Terczo (Terzo), un luogo prossimo a Ponticelli, che alcuni studiosi dicono avere a che fare con Tavernanova.

Alla prossima e grazie per le visite.

sabato 24 maggio 2014

Tutti eroi! I caduti tavernanovesi della Prima Guerra Mondiale

Agostino Merone  Antonio Mozzillo  Biagio Brancati  Domenico Merone  Domenico Pirozzi 

Felice Barone  Giuseppe Castiello  Luigi Pirozzi

martedì 20 maggio 2014

Suggestioni arcoriane....

Gabriele Carelli - Rovine


...in questi due dipinti dell'800.

In quello di Carelli (Napoli, 1820 – Londra, 1900) ritroviamo i resti di un acquedotto in campagna.

Se andate in qualche vecchia casa tavernanovese, specie quelle sulla via nazionale, visitatene la cantina e scoprirete che il pavimento è lievemente curvato...come se fosse la parte superiore di una "volta"...





Penry Williams- Acquedotto romano in Campania
Il gallese Penry Williams (1802 - 1885) ci presenta invece una piana campana con arcate di acquedotto romano.
Ritengo poco probabile che si tratti proprio dei resti del percorso dell'acquedotto augusteo ma...per un attimo possiamo immaginare che lo siano; questo era dunque il panorama "allargato" delle nostre zone.

Grazie per le visite!

sabato 17 maggio 2014

L'antico inventario delle pergamene...

Petrus Abbas - fonte wikipedia
del Monastero dei SS. Severino et Sossio di Napoli.
E' un lavoro di eccellenza della Dott.ssa Rosaria Pilone.

Si tratta della trascrizione di circa 2000 pergamene che costituiscono il fondo n.1788 conservato all'Archivio di Stato di Napoli.

Mi sono "sorbito" la ricerca su queste trascrizione di tracce dei nostri luoghi arcoriani. Ne ho trovate un centinaio e alcune molto interessanti.

L'obiettivo è quello di tracciare i possessori (e i possedimenti) della zona tavernanovese risalente a circa l'anno 1000.



L'icona che qui Vi riporto, giusto per darVi una idea, è del XIII sec. (in effetti, nell'elenco degli abati del monastero, vi fu un Petrus dal 12 Set 1219 al 5 Ago 1245).
Fra i vari Iohannes, Petrus, Rogerius, Benedictus, Adenulfus, Gregorius, etc. qualcuno di questi -oltre che andare alla masseria Pretiosa - una visita alla grancia tavernanovese l'avuta fà pe' 'fforza!

Buon week-end

Omaggio ad un tavernanovese illustre...

..e senza offesa era il mio prozio: Giuseppe Porcaro.

A lui dedico una intera pagina -per i soli testi delle canzoni napoletane a cui ha contribuito- in questo blog. Cliccate che vi sono anche dei video da youtube...


..senza contare gli innumerevoli libri di cui è stato autore.
Uno dei vanti di questo villaggio: robba 'bona!

venerdì 9 maggio 2014

Con l'immaginazione si può...

1777 - Pietro Fabris - Pellegrini a Madonna dell'Arco
...tornare indietro nel tempo. Aprite la finestra e fate entrare il sereno.
In questo bel dipinto troviamo tutti i caratteri del nostro territorio, dagli animali agli abiti delle persone.
E statene certi che molti di essi sono passati per la Taverna nuova...

sabato 3 maggio 2014

Oggi, 3 Maggio 2014, questo blog ricorda il terzo anniversario della scomparsa di mia mamma Enrichetta Porcaro.

Le foto del sito sono i suoi, i miei ed i Vostri ricordi...

venerdì 2 maggio 2014

Nuova foto aggiunta all'album

Siamo negli anni '50.
In primo piano vi è un autocarro Fiat 1100 (credo) e a fianco il mio bisnonno Raffaele Porcaro.
Alle sue spalle,  vi è una delle prime salumerie tavernanovesi, gestita appunto dal mio bisnonno e dalla moglie Angelina Barone.
A seguire il portone che separa la salumeria dal Bar Porcaro.
Notate le lenzuola che pendono dal balcone: all'epoca lo si poteva fare! Poco traffico e tante carrette ecologiche..

Grazie per le visite!

mercoledì 30 aprile 2014

Napoli, viaggio alla scoperta dell'acquedotto augusteo...



E' una conferenza sugli "Acquedotti antichi dei Campi Flegrei" che si è tenuta ieri nella cornice del Castello aragonese di Baia e di cui il giornale "Il Mattino" fornisce qualche spunto + un video.
Cliccate sull'immagine...

venerdì 25 aprile 2014

25 Aprile 1945 - 25 Aprile 2014: le storie della liberazione raccolte in una ricerca del 1985

Clicca sull'immagine per andare alla consultazione
In questo testo ritroviamo la menzione di Tavernanova e di Casalnuovo.

"L'opera di devastazione era già completa la sera del 28 settembre, nonostante la pioggia insistente durata sin dalla mattinata e il violento acquazzone alla fine del pomeriggio. Durante la notte, una sessantina di giovani armati attaccano le colonne tedesche in transito nella zona tra Tavernanova e Casalnuovo. Sono quelli di Mauro Errichiello."

"Acerra è tutto un cumulo di rovine fumanti. Le strade sono un carnaio.
C'è ancora un terribile cannoneggiamento: batterie alleate da Tavernanova sparano, snidano, inseguono, salutano gli ultimi Tedeschi in ritirata.
"

"Passando per via delle Puglie nelle prime ore del mattino (proveniva in macchina da Avellino), il generale Del Tetto aveva ordinato ai soldati italiani che aveva incontrati, di abbandonare il posto e non « provocare » i Tedeschi.
Nessuno lo stette a sentire: la battaglia di Casalnuovo durò tre ore. Quaranta soldati (sette dei quali persero la vita), guidati dal tenente Gaetano Farneti, respinsero l'attacco tedesco; quindi, soverchiati, dovettero arrendersi, e i Tedeschi fucilarono sul posto il tenente.
"

"Rastrellamenti e deportazioni anche a Castelcisterna, a Licignano, a Casarea, a Casalnuovo. I razziati vengono convogliati verso Pomigliano e Acerra, dove si aggiungono quelli catturati sul posto. A Pomigliano 15 uomini furono scoperti nella cantina di Felice Coppola, dove si erano rifugiati. Un paio riuscirono a fuggire durante la notte. La notte, appunto, la si trascorreva nascosti e in gruppi di 20-30 persone.
I rastrellati di Afragola venivano invece avviati verso Caivano. Solo pochi avranno la fortuna di tornare dalla Germania
".

Dedichiamo un pensiero a coloro che hanno partecipato alla liberazione dell'Italia.

mercoledì 9 aprile 2014

1880: S.Anastasia-Tavernanova-Pomigliano: 3 centesimi

Esempio di vetturina da 12 posti
E' quanto ritrovo scritto qui, all'indriss  http://neipolsiti.altervista.org/santana.html:

"Nel 1880 i due vetturini De Simone Francesco e Vitale Vincenzo con tre centesimi effettuavano la tratta S. Anastasia - Pomigliano - Tavernanova, e la tratta S. Anastasia - Napoli Porta Capuana costava 5 centesimi (solo andata). Un omnibus a 12 posti e con tiro a quattro cavalli copriva la tratta S. Anastasia - Pomigliano.".

Che spasso!

venerdì 4 aprile 2014

Anche l'inglese Henry Swinburne passò dalle nostre parti.

H. Swinburne - fonte: viaggioincalabria.it
Siamo nel 1777 e questo friend inglese decise di viaggiare (e raccontare) il suo viaggio nel regno delle Due Sicilie.
Nel racconto che fa della tratta Napoli - Taranto, si sofferma sui paesaggi del Sebeto, fiume dei luoghi arcoriani.
Non sono riuscito a ritrovare per intero l'originale inglese.
Però posso postare qualcosa per i francofoni:

"Les eaux du Sebeto, petit ruisseau honoré du titre de riviere rendent extrêmement fertiles les terres qui l'environnent, et propres sur-tout à la culture des légumes mais en été elles sont mal-saines et souvent fiévreuses. Il se pourroit que ce ruisseau eût été anciennement plus considérable, étant alors grossi par des sources que les éruptions du Vésuve ont peutêtre détournées ou desséchées; mais depuis longtemps son lit est peu de chose. Bocace qui le vit du temps du roi Robert (vers le milieu du quatorzieme siècle) l'appelle plaisamment une rivière. Quanto Ricco d' onor tanto povero d' acque. « Aussi riche d'honneurs que pauvre d'eaux. Bientôt après, nous quittâmes les hauteurs pour descendre dans les vastes plaines de Noie, t qui ne forment qu'un bosquet continu de peupliers élevés, et de très grands ormes plantés en allées pour soutenir les vignes qui croissent à leurs pieds, et qui étendent leurs branches en formant des guirlandes de pampre.
Entre ces rangées d'arbres, les laboureurs se-nient dificrents grains, sans jamais laisser reposer la terre; mais pour empêcher qu'elle ne s'épuise, ils sèment de bonne heure des feves et des lupins, les arrachent avant que les cosses ne se forment, et les enterrent avec la bêche pour les faire servir d'engrais.
Dans ce canton, c'est avec des bœufs que l'on herse, et que l'on promene les rouleaux. L'aspect de cette belle plaine étonne quelques moments, et satisfait les regards; mais son étendue, l'uniformité des objets et la privation de toute autre vue, rendent bientôt celle-là désagréable et fatigante. Le sol est unlimon sablonneux et volcanique, très riche et très végétatif: l'ombre épaisse d'une si grande quantité d'arbres l'entretient dans un état convenable d'humidité, sans laquelle la fertilité seroit bientôt diminuée par i~xtrême chaleur du climat; mais aussi cette ombre a l'inconvénient de répandre une mauvaise odeur qui incommode les environs.
"

Quello che descrive sono i nostri luoghi!

La biografia la prendiamo da viaggioincalabria.it:

Henry Swinburne nacque in Inghilterra, nella città di Bristol, l’8 luglio 1743, da una nobile famiglia di religione cattolica. Studiò a Parigi, Bordeaux, e presso l’Accademia Reale di Torino, dove si dedicò agli studi della letteratura e dell’arte, acquisendo una buona padronanza della lingua italiana. Viaggiò molto per l’Europa, ma soprattutto famosi sono i suoi viaggi in Spagna e nel Regno delle Due Sicilie, che descrisse in due opere che hanno avuto molta fortuna: Travels through Spain, 1775 and 1776, pubblicata in Inghilterra nel 1779, e Travels in the two Sicilies, edito a Londra, la prima volta, nel 1783. La sua passione per i viaggi e per i luoghi esotici lo spinse fino a Trinidad, nelle Antille, dove si era recato con l’incarico di vendue-master, e ivi morì nel 1803 per un colpo di sole, all’età di sessant’anni, lasciando ben dieci figli.

E' morto nelle Antille, ma è passate addò nuje....

giovedì 3 aprile 2014

Tra Piccinnino e Weber un poco di confusione...

F. Piccinnino, 1765 - Particolare di una mappa

1768 - C. Weber - Particolare di una mappa
...sulla localizzazione di alcuni toponimi a noi noti. La mappa del 1765 è veramente 'o cuntrarie...
Però è sintomatico vedere Taverna nova più vicina alla Preziosa che non a Pomigliano.
La mappa di Carl Weber aggiusta un poco le cose, ma la masseria Preziosa si trova in realtà più spostata ad est sulla mappa.

Comunque sono entrambe belle...

mercoledì 2 aprile 2014

Nel lontano Agosto del 1890, la rivista francese...


"Le gènie civil" dedica uno studio all'Acquedotto del Serino (o Acquedotto Augusteo o Acquedotto Claudio) ovvero quello che attraversava la zona Arcoriana e in special modo il nostro villaggio.
In questo articolo storico-tecnico viene anche fornita una immagine di come sarebbe potuto essere il pontecanale che attraversava la zona arcoriana, ovvero simile a quello che attraversa la valle Rio Vergine:


Le Génie civil : revue générale des industries françaises et étrangères
Le Génie civil : revue générale des industries françaises et étrangères
Source: gallica.bnf.fr


Questi archi hanno scritto la storia del nostro territorio...

A presto.

martedì 1 aprile 2014

Gozzo e cretinismo: nel 1867...

...uno studio pubblicato su "Études sur les causes du crétinisme et du goître endémique" del Dr J. Saint-Lager
riportò che nelle campagne di Pomigliano d'Arco e tra gli abitanti di Ponticelli di Casal Nuovo e della Barra.
Sul web potrete trovare molte foto di persone affette dal "gozzo" e dal cretinismo (diciamo tipo Peppe Arcieri).
Nel documento sono anche ipotizzate le cause di questa patologia, legate al tipo di territorio (vulcanico).

Grazie per le visite, popolo!

domenica 30 marzo 2014

Settembre 1878: un uragano fa una strage in quel del "Salice"

Lo scopro da un giornale dell'epoca, il Le Temps di Parigi.
Un mercante di castagne e di acque minerali, tale Nicolò Brandi, si era recato l'8 Settembre a Montevergine con la sua famiglia.
Al ritorno, nei pressi del Salice, la tragedia. Un uragano si era abbattuto nelle nostre zone e nella zona Salice era in atto una inondazione.
La carrozza fu spazzata via ed insieme ad essa il povero Nicolò, la moglie, tre figli, la sorellastra con il marito, morirono nello schianto della carrozza.

Il Salice è stato sempre teatro di incidenti mortali, ci avete fatto caso?

sabato 29 marzo 2014

Costume pomiglianese del 1790

Fonte: Gallica - Biblioteca Nazionale di Francia
Tale stampa, tratta da un documento del 1793, riproduce quella che era una delle fonti di sostentamento delle nostre zone: la pastorizia.
Il documento è tratto da

"Raccolta di sessanta piu belle vestiture che si costumano nelle provincie del regno di Napoli"

che potete scaricare a partire da qui.

Canale Youtube - La playlist...

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