domenica 9 ottobre 2016

Il ricevitore dei Dazi tavernanovese ha un nome...

Arcangelo Francese, Ricevitore dei Dazi di consumo a Tavernanova agli inizi del 1800.
Probabilmente era di S.Sebastiano al Vesuvio, ma lavorava a Tavernanova.
Riscuoteva praticamente le tasse per i consumi del vino ma anche per altre cose, quali animali, canapa, carte, grani, granaglie etc. (fonte:Della storia delle finanze del regno di Napoli: libri sette, Volume 3 di Lodovico Bianchini)
E' menzionato in un piccolo libretto di poesie e varie amenità, "Poesie giovanili Giovanni Di Biase", che venne stampato per un gruppetto di persone (gli associati) in un contesto che potrebbe essere definito l'antesignano del moderno self-publishing: gli associati pagavano un certa quota e l'autore/editore stampava qualche libretto e lo mandava loro.
Uno di questi acculturati associati era il ricevitore dei dazi in quel di Tavernanova, nel 1836.

Grazie per le visite!

Ah, si tenite 'ggenie 'e ve leggere 'o libbre...

sabato 1 ottobre 2016

1648: pure l'esercito di Masaniello passò per Tavernanova

Tutti sanno che Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio noto come Masaniello, fu il principale protagonista della rivolta napoletana che vide, dal 7 al 16 luglio 1647, la popolazione della città insorgere contro la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo.

Sotto la direzione del vicerè, il Duca d'Arcos, gli spagnoli decisero di affamare il popolo napoletano impedendo l'arrivo delle granaglie dalla Puglia attraverso la via Regia che passava proprio per Tavernanova: "A tale uopo prescelsero la via che, dalle Puglie per Ariano, menava alla detta città, essendosi infatti questa l'unica e sola via del più largo transito".
Masaniello e i suoi, quindi "si risolsero di occupare Ariano, come chiave del commercio delle Puglie. Per il che un esercito di popolani, con a capo Pietro di Biasio, Cappellano di Rua Catalana e Pier Luigi Yilprutz fu spedito alla volta di questa città.".

Ovviamente gli Arianesi chiesero "al governatore della provincia, il Duca di Salza, che era in Montefusco, un esercito per resistere. Allora il Duca recossi tantosto in Ariano e sul cadere di otto-bre 1647 attese a fortificarla, ingiungendo a tutti i Baroni delle terre attigue e fedeli alla Spagna di venirne alla difesa.
Intanto, al cominciar del nuovo anno, i popolani capitanati dal Yilprutz, da Orazio Vassallo, da Diego Anzalone e Giuseppe Morra arrivarono ai piani di Grottaminarda; ed il loro numero si veniva sempre più crescendo per effetto delle insolenze e soprusi degli Spagnuoli.
In vista di pericoli cosÏ imminenti, il Duca di Salza ordinò l'incendio di tutte le case di campagna attorno ad Ariano; ma questo espediente non gli valse.

I popolani infatti assediarono questa città, e nel 6 marzo del 1648 il Yilprutz ordinò un generale assalto alla medesima, che rinnovossi per 4 giorni di seguito, fino a che fu presa: e il Duca di Salza ferito."

(fonte: "A.M. Iannachino, "Topografia storica dell'Irpinia / per il parroco Angelo Michele Jannacchini")

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