martedì 27 novembre 2012

Dominico Panzuto e Ciccio Lettereso...

Sono due personaggi del '600 Tavernanovese, chiamiamolo così perchè mi piace e fa fino ;), che avevano i loro possedimenti nelle nostre zone.
Dominico Panzuto, era un noto avvocato napoletano che era annoverato tra gli "scrittori legali del Regno di Napoli" (parliamo del decennio 1670-1680). Molto probabilmente la sua massaria (ed il suo terreno) sono stati frutto di concessioni per le cause vinte (chissà...) oppure acquistati grazie alle parcelle. Fatto sta che tale territorio - nella mappa presentata nel post precedente - si trovava nella partita di territorio della Masseria Chiavettieri.
La sua massaria viene riportata più o meno così...

Massaria Dominico Panzuto - schizzo

Il territorio di Ciccio Lettereso (o Francesco Lettere) si trovava sull'attuale via Filichito; sembra che avesse come appellativo "il Magnifico" (quantomeno a leggere la mappa...), ma non ci giurerei. Nessuna notizia ho trovato a riguardo; questo Ciccio sicuramente doveva venire da Lettere (allora sotto il dominio di Amalfi) ed il suo territorio era ai confini della "partita" denominata "Lo Pasteno".

Per chiudere il post di oggi, ho notato sulla mappa un piccolissimo particolare: un ponticello che dal territorio appartenente a S.Ligorio detto anche S.Liguoro (ricordatevi questo nome perchè foriero di novità di rilievo per Tavernanova...) scavalca via Filichito e va in una zona senza alcuna denominazione...
Lo volete vedere ?

martedì 20 novembre 2012

"Pianta fatta nell'anno 1695 di molte massarie della Pretiosa"

E' quanto si legge nella seconda mappa da me visionata nell'Archivio di Stato e che riprende il territorio tavernanovese e le zone circostanti.
Sulla mappa sono riportate alcune cose interessantissime che hanno posto in me alcuni dubbi.
Ma andiamo con ordine. In calce a questo disegno, fatto a mano, servito per dare le misure dei territori della nostra zona appartenenti al Monastero dei SS.Severino e Sossio, l'autore (Joannes De Jorio, agrimensore, chille ca misurava 'o turrene...) indica:

La tavernanova è la partita de territorio di Arcora Litt. A
La partita di S.Pietro litt. B di moya 50 1/2
La partita di Lo pasteno litt. C di moya 85 e meza quarta
La partita di Lo Chiavettiero litt. D di moya 55
La partita di tavola e pacciano litt.E di moya 120.

Sappiate che nella mappa la tavernanova (il cui territorio è indicato con la lettera A) è circondata dai territori B e D.
Attenzione però. L'estensione della mappa non copre la Tavernanova che noi conosciamo, bensì la sola parte che comincia dalla piazza e va verso Pomigliano; tutto ciò a sinistra della piazza attuale viene ignorato dall'autore.
Questo perchè l'intento dell'amico Joannes non era quello di produrre una carta geografica ma solo indicare i possedimenti del Monastero.
Da ciò si evince che il territorio a partire dalla sinistra di via Filichito e fino al Salice (al di quà e al di là della via Nazionale) non aveva a che fare con il Monastero.
Vi è però da dire che all'interno dei territori del Monastero vi erano alcuni possedimenti di altri personaggi, che qui vi elenco:

martedì 13 novembre 2012

"Domenica 2 Agosto 1699...

...nella Taverna Nova divise moya 46 a 4 persone cioè parte della massaria chiamata Arcora."
Questo è un primo capitolo di una serie di posts legati alla analisi ( anche di sangue...) di un paio di mappe grandi viste e fotografate in quel dell'Archivio di Stato di Napoli.
Continuiamo a leggere (e leggo io per Voi, senza offesa...):
Fatto per il Regal Monastero di S.Domenico di Napoli etiam ex persona di F. Pietro Paolo di Ligorio CONTRA Alfonso de Ligorio, Beatrice de Leone, coniugi.
A firma di R. Cons. s Caravita Comm.s Delegatur (o almeno credo). Nelle vicinanza della mappa si legge poi:
Misura di una parte del territorio di Arcora di S.Severino
A firma io: J. d Iorio publico agrimens.
Lo schizzo a matita qui proposto pone degli interrogativi sulla sua localizzazione:

Schizzo di una pianta del 1699
Lo stradone in altro che va da sinistra a destra viene indicato come Strada Reale che va a Napoli e passa pe la Taverna Nova.
Il dubbio è sulla strada che viene da nord a sud: sapendo che nel 1699 già c'era la grancia con la chiesa di fronte, si potrebbe dire che quella non è (l'attuale) via Filichito, in quanto avremo quanto meno un simbolo diverso. La mappa originale illustra qualcosa di simile ad un terreno agricolo, senza alcuna costruzione.
In aggiunta, potrebbesi pensare che si tratti della attuale Via Casamanna: ma la strada sembra troppo diritta rispetto a ciò che si evince da altra mappe presentate in questo blog...
L'ipotesi che personalmente ritengo più attendibile è che si tratti dell'attuale Via Plinio.
Altre ipotesi sono bene accette, nun ve mettite appaure. L'unica cosa su cui rifletto è che si parli di "Masseria Arcora": via Plinio è lontanuccia dal centro tavernanovese ma proprio di là passava l'arco di acquedotto che veniva dalla Massaria Chiavettieri...
Tenete presente che 1 moggio a quei tempi era circa 3 Km quadrati...
Però però...e la ritengo ancora più plausibile come ipotesi è che se capovolgete la figura, la strada in questione potrebbe essere l'attuale via A.Ascalesi. Tenente presente che di là c'erano gli archi dell'Acquedotto di Carmignano: da qui il nome "Arcora" alla Massaria.
La chiudo qui...pensateci.
Grazie per le visite!

giovedì 8 novembre 2012

Un piccolo assaggino...

...ma veramente una pinzellacchera, una quisquilia.
La vedete fin da ora nello sfondo ed introduce ad una analisi cartografica di quello che ho trovato all'Archivio di Stato...
Intanto, grazie per le visite, popolo!

lunedì 5 novembre 2012

Massaria Preziosa chiave storica...

... per poter posizionare qualche data "seria" che riguardi la zona tavernanovese.
Nel libro su Madonna dell'Arco di G.Ippolito (che trovate scaricabile in fondo alla pagina) vi è una nota che dice:
La masseria la Preziosa che comprende molta parte del territorio di Madonna dell'Arco, risulta appartenere,dal IX al XVIII secolo, all'Abazia dei Ss. Severino e Sossio in Napoli. G. Fiengo op. cit. nota p. 61.
Si fa qui riferimento all'opera di G.Fiengo "L'acquedotto di Carmignano e lo sviluppo di Napoli in
età barocca" che al momento non mi è dato disponibileper le verifiche.
Però, in un vecchio testo del 1623 (peraltro già menzionato nel blog) si ritrova che:

Napoli Sacra di C.D'Engenio Caracciolo

"Giacomo Sanazaro nobil del Seggio di Porta Noua illustrissimo Poeta, fabricò la presente Chiesa (di S.Maria del Parto a Napoli) sotto la diletteuol falda del monte di Posilipo, che dal somerger dei pesci vìé detta la bella Mergellina, il cui territorio con un bel palaggio, staza già del Rè di Francia fu poi del monastero di SS Seuerino e Sosio di Napoli, indi Federico figliuolo de Rè Ferrante I inuaghitosí dell'amenità, e vaghezza del sito, ad istigazione del Sanazaro suo familiarissimo permutò col detto monasterio, e gli diede in cambio una massaria detta la Pretiosa nelle paludi di Napoli appresso la Bolla."

La storia ci dice che Federico morì nel 1504: dunque la permuta deve essere avvenuta al massimo entro questo anno. Non solo, nel libro sopra citato si legge anche che "poscia fatto Re di Napoli"; dunque questo stabilisce l'anno al 1496.
Dunque, secondo il D'Engenio Caracciolo, sebbene i territori intorno alla Bolla potevano essere anche appartenuti già da prima al Monastero, la Massaria Pretiosa apparteneva loro dal 1496.
L'unica cosa da scoprire è quali argomenti si ritrovano nel libro di Fiengo a suffragio di date ancora posteriori a questa.


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