domenica 25 aprile 2021

La Casa dell'Acqua della Bolla: una costruzione di oltre 500 anni fa...

don Ramon Folch de Cardona
 (fonte: 
wikimedia.org)

La Casa dell’Acqua (o Casa della Bolla o Casa della Volla), costruzione tuttora visibile nell’omonima strada tavernanovese, è un manufatto il cui nome ricorre spesso negli antichi documenti del Regno di Napoli.

Questa “casa” in pratica fu costruita per contenere e proteggere un sistema di divisione delle acque durante il periodo della dominazione spagnola.

Tale installazione fu ordinata dal vicerè don Ramon Folch de Cardona, conte di Albento e duca di Somma, con decreto del Collaterale, il 4 settembre del 1517 per provare a mettere un poco d’ordine nella gestione della portata dell’acque da destinare ai molini e alle padule della zona da una parte, ed ai pozzi (e alle fontane) che servivano alla città di Napoli.

Questa divisione fu successivamente criticata poi da Pietro Antonio Lettieri, ingegnere sotto il Viceregno di don Pietro di Toledo (1532 – 1553) a cui venne affidato lo studio di fattibilità per ripristinare l’acquedotto augusteo, poiché “la divisione che si fa di detta acqua in detto loco della bolla camminasse a questo modo, che alla molina verso le padule solo andasse tanta acqua per spazio solo di una palla a maglio delle mediocri, et tutto il resto venisse allo alveo, et formale della Città”.

C’è però da riportare che all’inizio del Viceregno di don Ramon (1509), la situazione vedeva i proprietari dei Mulini delle paludi ottenere il 50% del flusso dell’acqua in questione, ma non erano poche le denunce poiché qualcuno “entrava per un pertuso in detta bolla a far delli danni”, ovvero a deviare tutto il flusso verso i mulini…

Nel testo di S. Di Giacomo “Il Teatro e le Cronache, a cura di F. Flora e M. Vinciguerra”, si riporta un manoscritto del ‘600 che descrive come era fatto il meccanismo di separazione di tali acque:

Quale casa di bolla ei una camera ad lamia con uno letto de marmore sotto il formale che sta discoperto et sopra il letto predetto ci sta un angolo di marmolo che divide dett’acqua per mità et mezza la fa andare da la parte de fora qual serve per la marina de la molina che se dice dell’acqua morta che esce al ponte de la Madalena et l’altra mità va dentro il formale che viene in Napoli et detta divisione fu fatta all’anno 1517…

Tale costruzione – insieme alle condotte che apportavano e distribuivano le acque – ha subito durante i secoli successivi varie ristrutturazione per riparare i danni causati dalle eruzioni del Vesuvio:
  • nel 1647, per "opera et lavoro del formale dell'acqua della Pietra viva, che sta facendo, e per altre 20 canne avanti la casa della Bolla"
  • nel 1661, “fatto le mura alla casa della Volla, fatte le scese per entrare col regio formale ed altro con fede di apprezzi”; lavori fatti “in conto dell'opera stanno facendo per l'accomodo della voragi-ne fatta dalle continue e grosse lave per le piogge grandi in questi tempi, così alla Volla, come al nascimento dell'acqua
Nella foto in basso, tratta da Google-Map (R), la Casa dell'Acqua è quel caseggiato quasi al centro che sovraintende un poco di terreno agricolo.



lunedì 5 aprile 2021


"Oggi ca è a’ festa toia fammè sta grazia, 

Miettece a mana toia ngoppe a stu male..."

Nuovo video nella playlist di "Tavernanova...aria gentile". Le foto nuove rispetto a quelle dell'anno scorso risalgono agli anni '80 (3) e mi sono state date dall'amico Mario Giustezza.


Canale Youtube - La playlist...

Post +popolari nell'ultimo mese...