sabato 19 dicembre 2020

Disponibile il Calendario Tavernanovese 2021

 

Il calendario è in formato .pdf, di modo che lo possiate stampare (o ve lo fate stampare); comprate poi in cartoleria un "dorsino" che vada bene per mantenere 12 pagine + un occhiello adesivo per appendere il tutto alla parete.

Per scaricare il calendariocliccate qui: si aprirà il visualizzatore pdf che avrà, tra le sue opzioni, quella di download del file (in alto a destra).

sabato 5 dicembre 2020

1769: Decretum pro Ecclesis in Tabernanova, et in Paciano erectis

 Lo emana S.E. Filippo Lopez y Royo, da pochissimo nominato Vescovo di Nola:

(Ritratto del Vescovo: unknown 18th century Italian portrait painter - https://www.balarm.it/eventi/mostre-esposizioni-arti-visive/flaminia-lopez-y-royo-di-taurisano-restauro-dell-antenato-filippo-27600, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=90794711)


Sebbene la Cappella tavernanovese dedicata alla Madonna della Neve fosse ancora sub cura dei Monaci del Monastero di SS.Severino et Sossio di Napoli, al Vescovo spagnolo non sfuggì la pericolosità di lasciare "smarcato" quel luogo di culto.

Infatti, in una lettera del 1804, due sacerdoti pomiglianesi riportano che il Vescovo Lopez aveva avuto premura che vi fosse un sacerdote diocesano di stanza in Tavernanova poichè “terminando quivi la Diocesi nolana, non avesse coll’andare il tempo a soffrire qualche pregiudizio la sua giurisdizione Spirituale, non meno che la temporale del nostro Barone”.

Il sacerdote che fu inviato a Tavernanova fu don Franciscus Palladino:

"Don Francesco Palladino nacque a Pomigliano il 12 ottobre 1741 da Felice e Domenica Guadagno.
Cominciò gli studi sacri nel 1756 ed entrò nel Seminario di Nola nel 1761 dove, a vent’anni, prese
gli ordini minori. Proseguì per quattro anni gli studi della teologia morale per ascendere agli ordini
presbiterali. Fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1765" (fonte: G. Basile, A. Esposito "Pomigliano sacra: Ordini monastici – Sacerdoti – Religiosi).



lunedì 26 ottobre 2020

Foto dal 1943...e ce le porta un paesano...


 ...il sergente Nicholas Barone, dal New Jersey.

Lo vedete qui nella foto, insieme a tutto il contingente del 32th Field Hospital.

Due plotoni (il terzo e il quarto) di questo contingente sono stati a Tavernanova, nell' Edificio Scolastico.

Il Sergeant Barone è stato qui tra il 26 Ottobre 1943 e fino al 13 febbraio del 1944.

Le foto che riguardano quasi certamente i nostri luoghi sono state scattate dal commilitone Soldato di Prima Classe George Marchessault.



E' proprio Nicholas Barone quello che vediamo in questa foto, forse con una sua parente casalnuovese, bellissimi:


Ma la chicca vera è questa. Molto probabilmente una foto che ritrae lo spazio dietro le Scuole Elementari:


(il soldato indicato con la freccia potrebbe essere proprio il Marchessault...)

sabato 10 ottobre 2020

Da San Grisanto a San Brancaccio (Pancrazio) passando per la Madonna del Mercato: quando la Diocesi di Nola arrivava fino al Salice...

E' una ipotesi sofisticata, frutto di dipinti e di pergamene che si perdono nei millenni...

Partiamo allora da ciò che è più vicino a noi nel tempo: un dipinto ed un testo storico risalenti al sec. XVIII.


Questo dipinto è opera del pittore Raffaele Montanaro (“Veduta della Diocesi Nolana Confinante con Dodici Mitre”). Potrete notare, verso destra, disegna una casolare (chiesa?) con il titolo "S. Pancrazio".

Secondo gli studiosi, tale dipinto è ispirato al testo di G. Remondini – “Della Nolana Ecclesiastica Storia, Volume 1” del 1747.
In questo testo si afferma infatti (all’inizio del Capo LIX), che:

E primieramente si ha per general tradizione che in su la regia strada per la quale si viene a Napoli si inoltrasse per un altro miglio la nostra Diocesi e quattro sole miglia distante dalla Capitale terminasse nel luogo volgarmente la Taverna del Salice appellato

Remondini scrive nella metà del XVIII sec. e quindi usa il miglio italiano; secondo questo storico, la Diocesi nolana arrivava fino a 4 miglia di distanza dalla capitale, ad un tempo più antico rispetto al 1747.

Saltiamo indietro di circa 700 anni rispetto a Remondini e Montanaro e posizioniamoci intorno ai primi decenni dell'anno 1000. Durante questo periodo, alcune pergamene  (n.593, 602 e 620) raccolte da B. Capasso in "Monumenta ad neapolitani ducatus historiam pertinentia" – Tomo II parte 1 – Napoli 1885 e da M.R. Pilone in  “L'ANTICO INVENTARIO DELLE PERGAMENE DEL MONASTERO DEI SS. SEVERINO E SOSSIO” 1999 (voll.II e III) ci parlano di una ecclesia dedicata a S.Maria Amarcatara, detta anche “ad illa quinta”, edificata in area arcoriana.

Ed è proprio quest'ultima notazione che deve essere sviluppata.

In un testo di A. Piganiol - "Le conquiste dei romani. Fondazione e ascesa di una grande civiltà" (2010) - ed. Il Saggiatore, si descrive come gli antichi romani avevano l'abitudine di porre un tabernacolo dedicato a qualche dio lungo ciascuna strada da loro costruita. Questo tabernacolo veniva posto precisamente al quinto miglio che era volgarmente indicato come “ad illa quinta (milia)”. Con la legalizzazione del culto cristiano quindi, questi tabernacoli vennero convertiti in luoghi di culto cristiani e in molti casi al loro posto venivano erette delle vere e proprie chiese. 

Ciò sarà valso anche per la Via Neapolis-Abellinum dunque, che attraversava i luoghi arcoriani? Se sì, in quale punto di questa strada fu eretta questa chiesa? 

lunedì 21 settembre 2020

Andamento demografico 1861-1981

Grazie al sito dell'ISTAT è possibile risalire, con un minimo di precisione, alla popolazione residente in quel di Tavernanova.

Gli anni sono quelli evidenziati nel grafico.

I dati a partire dal 1991 sono invece accorpati dall'Istat con quelli del comune di Casalnuovo e pertanto non sono qui presentati:




Come potrete notare, alcuni dati fanno riferimento ai diversi comuni a cui afferiva la frazione Tavernanova prima di diventare totalmente frazione di Casalnuovo.



mercoledì 26 agosto 2020

1593: forse forse vediamo Palazzo Gaudiosi come era...

In un post di qualche tempo fa, avevo scritto riguardo uno schizzo di una mappa risalente al 1593, in relazione ad una (antica) proposta di bonifica dei Regi Lagni, tratta dall'articolo di G. Fiengo "Regi Lagni e l’avvio della bonifica della Campania Felix nell’ultimo decennio del Cinquecento".
In questo schizzo, giusto sotto la via Regia delle Puglie, compariva un "disegnino" che molto si avvicina a quello indicato come "Tavernanova" in un'altra mappa risalente al 1695.

1593 - Schizzo dell'Ing. Valente Di Valente



1695 -  Tavernanova

Quante arcate riuscite ad intravedere? Sono 4 in entrambe le mappe.

E mi è venuto un dubbio: di questo "S.Pietro a cancellata" che dicono gli studiosi? Il disegno si presta poco ad essere quello di una chiesa...
Ricercando allora "S.Pietro a Cancellata", questo toponimo viene indicato da vari autori (e su varie pergamene, B.Capasso "Monumenta ad Neapolitani Ducatus" vol.II ad esempio), come una chiesa nei pressi dell'antica Suessola, da localizzare nell'area acerrana.

Quindi l'indicazione sulla mappa del 1593 non poteva essere che la dicitura inerente un territorio che apparteneva alla suddetta chiesa, visto che nei pressi di Acerra non passa la via Regia delle Puglie.

Non solo, a conferma di questo particolare circa il territorio, la lettera "B" che si vede nel particolare della mappa del 1695 sta ad indicare che quella parte di territorio era "della partita di S.Pietro" poichè così ci viene indicato dal Tabulario che la disegnò (sono riportati 50 Moggi e mezzo).

Se a questo ci aggiungiamo che l'intento degli ingegneri era - per ovvi motivi di costo - progettare un percorso pressochè rettilineo almeno da Casalnuovo verso Ponticelli, questo tratto doveva passare certamente nei pressi di Tavernanova, o di quella che si sarebbe chiamata così...

domenica 16 agosto 2020

Aggiunte due mappe del 1936 alla collezione

 Si tratta di due mappe originate dall'Istituto Geografico Militare Italiano (IGM) ma che sono successivamente state "aggiornate" sia dall'Esercito inglese che da quello americano.

Ve le propongo per curiosità ed anche perchè contengono qualche informazione interessante...

Buona Domenica a tutti i paesani!

IGM 1939 modificata dal British Ordinance Survey 1943 (fonte: McMaster University)


IGM 1941 modificata dal United States Army Map Service nel 1943 (fonte: McMaster University)

sabato 1 agosto 2020

Una veduta "fumettistica" dell'area tavernanovese intorno al 470 d.C


fonte: Wikimedia di "Unknown author / Public domain” - modificata da V.Mercolino

Premetto che non sono un artista digitale e mi sono "arrangiato" con vari cut&paste.
Ad ogni modo il "fumetto" serve a rendere una idea di quello che - per grossi capi - poteva essere una porzione di area arcoriana limitatamente a ridosso di una Villa Rustica Romana che ipotizziamo essere stata la prima delle costruzioni di un certo rilievo nella zona, sia prima che dopo la grande eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Ipotizziamo dunque che tale Villa Rustica Romana (sui cui resti si sono succedute altre tipologie di insediamenti fra i quali -in ultimo- una Grancia dei Monaci di SS.Severino e Sossio prima di divenire proprietà dei Gaudiosi), era posizionata tra il quinto ed il sesto miglio della Via Antiqua, e si estendeva (nella sua componente di "Massaria", diciamo così) verso Sud per almeno 150 metri di lunghezza.

All'ombra del famoso acquedotto Augusteo del Serino, la Villa avrà visto tra i suoi proprietari qualche comandante della "Terza legione Augusta" e qualcuno della "Seconda Legione Traiana", vista la contemporanea presenza di Centuriazioni Neapolis e Nola III (secondo alcuni studi accademici).

Con l'eruzione del Vesuvio del 472 d.C. (equiparabile per certi versi, dicono gli studiosi, a quella del 79), tutto ciò che vedete in figura praticamente sparisce o viene ridotto ai minimi termini.

...ma nulla è perduto...non si fermò però "l’avvicendarsi di genti alla ricerca continua di terreni fertili e risorse naturali dalle quali trarre il proprio sostentamento. In questo territorio l’uomo ha sempre trovato vantaggioso stabilire i suoi insediamenti, probabilmente grazie alla grande fertilità del suolo e alle favorevoli condizioni climatiche, ma anche in virtù dei lunghi intervalli di quiescenza tra le varie eruzioni, che generalmente hanno superato il tempo di una vita umana." (cfr. M. A. Di Vito, N. Castaldo, G. Vecchio, S. De Vita - L’approccio geologico allo studio dell’interazione tra attività vulcanica e vita dell’uomo: esempi dalla Campania - SCUOLA ESTIVA AIQUA Napoli 2013).

Grazie delle visite!

martedì 7 luglio 2020

Il pellegrinaggio di Robert Langdon toccò i luoghi Arcoriani

Nel suo viaggio verso Santiago De Compostela, nell' anno 1522, il prete britannico Robert Langton si allungò anche dalle nostre parti.
 
Avendo visitato Cimitile (Sematino) e le tombe di Felice et Paolino, arrivò a Napoli passando per Pomeliano.

Da Pomigliano a Napoli si passa per i luoghi Arcoriani, usando la Consolare delle Puglie.

"A partire dall' entroterra pugliese ripassò di nuovo a Gallipoli e poi all'estremo punto meridionale di S. Maria di Leuca, che descrive come finis terrae.
Da qui tornò a nord, stavolta passando per 
Brindisi, e da Ostuni tornando a Barletta dal
stesso percorso di prima. 
Lasciando Barletta, passò attraverso Cannae a Canosa, e di qui sull'Appennino verso Napoli."


La fonte è "THE PILGRIMAGE OF ROBERT LANGTON
TRANSCRIBED WITH AN INTRODUCTION AND NOTES
BY E. M. BLACKIE, B.A. CHAPLAIN TO THE KING, ARCHDEACON OF STOW, CANON AND PRECENTOR OF LINCOLN CATHEDRAL CAMBRIDGE" - HARVARD UNIVERSITY PRESS 1924

Se volete vedere tutto il suo percorso, potete visualizzarne la mappa qui.







Ritratto di Robert Langton (1470-1524), scuola veneziana (1512/13)



venerdì 26 giugno 2020

Anche Carlo III d'Angiò venne a farsi una scampagnata...

...dalle parti della Bolla.

Stemma di Carlo III d'Angiò
(fonte: https://napolicapitaleuropea.wordpress.com/)

Ciò accadde intorno al 1415, come ci racconta un cronista dell'epoca - Angelo Di Costanzo, nel suo "Istoria del Regno di Napoli":

"Il dì seguente avendo desinato alla Bolla, ov'è il fonte del piccolo Sebeto, del quale poi viene parte nella Città di Napoli per canali sotterranei, cavalcò".

Questo stralcio a sua volta fu riportato dal cav. Teodoro Monticelli nelle sue "Memorie" sulle origini delle acque del Sebeto, 1828.

Ovviamente, il Monticelli aveva tutte le conoscenze per poter formulare una diversa ipotesi sulle origini di questo fiume che certo non aveva nella Bolla la sua origine.

Un saluto ai paesani. 

sabato 6 giugno 2020

Su una mappa di fine '800 il famoso "abbasce 'o sciumme"...



Giusto così, per rinverdire i ricordi di quel piccolo corso d'acqua e dei suoi canneti. In questa mappa di fine '800 credo sia indicato il punto preciso in cui la strada faceva posto a questo 'sciumme.


martedì 2 giugno 2020

1793 - 1818 : 25 anni di cambiamenti in alcune mappe dell'area tavernanovese...

...con annesse considerazioni e interrogativi ai quali non è sufficiente rispondere con la scarsa precisione che in taluni frangenti - e per giustificati motivi - attanaglia questi antichi lavori.

1793 - Topografia dell'Agro Napoletano con le sue adiacenze (Rizzi-Zannoni)

In questa mappa (particolare) dell'area tavernanovese ci possiamo soffermare con qualche considerazione:
  • non è presente la strada che dalla Taverna del Salice portava verso via Palazziello (via Vicinale Fienile di Mezzo). Vedi area para-poligonale
  • Le costruzioni all'inizio di via Filichito sono ridotte. Vedi area cerchiata, che identificà altresì un simbolo che non sono riuscito a decifrare.
  • Il nucleo di via Casamanna è bello che è ordinato rispetto ad altre rappresentazioni...proponendo anche una bella stradina che giunge a livello del Casone....
La mappa che segue è del 1808, e fu ordinata da Ferdinando IV:

1808 - Opera di Rizzi-Zannoni per ordine di Ferdinando IV

E' chiaro che l'intento di questa mappa era ben altro che raprresentare le strutture viarie del Regno piuttosto che le Masserie e gli acquidotti.

mercoledì 27 maggio 2020

1862, quando a Casalnuovo vi erano 200 reazionari borbonici...

 E' quanto si può evincere dal giornale "Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto", in data 8 Agosto.
Vi è il resoconto del processo che avvenne a quei tempi contro un Comitato Borbonico di reazione scoperto a Napoli nei pressi dello Scoglio di Frisio.
Nelle "carte" di questo processo, racconta l'autore dell'articolo, vi erano anche i numeri relativi a ciascun Comune reazionario indicanti quante persone armate e disarmate erano a disposizione per la "riazzione".

Secondo quanto riportato nel giornale, a Casalenuovo vi erano 200 "armati", pronti a combattere contro l'invasore piemontese.

Non solo, ma lo stesso giornale riporta che nel Settembre dello stesso anno, giù alla Volla, furono disarmati 27 Cacciatori (Reparti scelti dell'esercito borbonico)

lunedì 25 maggio 2020

"Agli eroi che si immolarono per la Patria, Tavernanova ricordando dedica..."

I nostri cugini morti a venti anni. Oggi pensiamo a loro ed al loro sacrificio:la Storia ci dice che non è stato invano.


AGOSTINO MERONE O MIRONE (di Antonio): Soldato 51° reggimento di Fanteria, nato il 25-05-1886 a Sant'Anastasia, disperso il 14 Luglio 1916 sul Monte Zebio in combattimento.









ANTONIO MOZZILLO (di Domenico): Soldato 71° reggimento di Fanteria, nato il 17-06-1888 a Casalnuovo, disperso il 4 Giugno 1917 sul Carso in combattimento.










BIAGIO BRANCATI O BRANCALE (di Giuseppe): Soldato 15° reggimento di Fanteria, nato il 12-08-1888 a Casalnuovo, disperso il 26 Luglio 1915 sul Carso in combattimento.
DOMENICO MIRONE O MERONE (di Felice): Caporale 133° reggimento di Fanteria, nato il 30-04-1890 a S.Sebastiano, morto il 22 Luglio 1915 sul campo, per ferite riportate durante il combattimento.





DOMENICO PIROZZI (di Carmine): Soldato 512a Comp. Mitraglieri Fiat, nato il 14 Maggio 1895 a Pomigliano, morto il 7 Marzo 1917 in Macedonia, per le ferite riportate in combattimento.




FELICE BARONE (di Giacomo): Soldato 56° reggimento di Fanteria, nato il 14 Aprile 1895 a Casalnuovo, morto il 23 Novembre 1915 nell'ospedaletto da campo n.124 per ferite riportate in combattimento.






GIUSEPPE CASTIELLO (di Salvatore): Soldato 114° reggimento di Fanteria, nato il 26-01-1895 a Casalnuovo, morto il 10 Settembre 1917 nell'ospedaletto da campo n.237 per ferite riportate in combattimento.







LUIGI PIROZZI (di Vincenzo): Soldato 82° reggimento di Fanteria, nato il 18-07-1897 a Casalnuovo, morto il 24 Aprile 1917 a Roma per malattia.






Grazie a Carmine De Chiara, figlio dell'indimenticato Andrea, possiamo postare qui una foto della nuova collocazione del monumento ai caduti, nei pressi della villa comunale:



Alcune immagini trovate su Internet che ritraggono militari appartenuti ai reggimenti dell'epoca:

82° Rgt. Fanteria

71° Rgt. Fanteria

129° Rgt. Fanteria

15° Rgt. Fanteria


Nota: 

I dati sopra elencati sono stati reperiti sul sito http://www.cadutigrandeguerra.it (Albo d'oro dei Caduti della Grande Guerra).
Ulteriori informazioni sui reggimenti su http://www.cimeetrincee.it/

lunedì 18 maggio 2020

via Casa dell'Acqua e via Bolla: un unicum della via publica antiqua risalente almeno al V sec d.C.?

Questo dubbio nasce da una pianta del 1647 (a disposizione nell'Archivio Di Stato di Napoli), che illustra i possedimenti dell'area tavernanovese proprio a ridosso della Casa dell'Acqua.
Nella legenda si ritrova che il tratto di strada che unisce oggi via Casa dell'Acqua e via Bolla (direzione via Filichito) è indicato come Strada pub.ca antica.

Già in un articolo di qualche anno fa (2015), l'archeologa Daniela Giampaola aveva evidenziato come via Filichito seguisse - a fronte di scavi eseguiti - il tracciato di questa Via Antiqua.
Un articolo di Carlo Ebanista spiega poi come questa via, oggi identificata come Nazionale Delle Puglie, si sovrappose alla Neapolis - Abellinum che aveva origine dalle parti di Porta Nolana.

Il testo del prof. Ebanista lo potete scaricare sul sito Reti Medievali.

Chissà...ad ogni modo, nella pianta sottostante che fu disegnata dallo storico dell'architettura Prof. Roberto Pane (1897 - 1987) che mette in mostra le componenti greco-romane della città di Napoli, mi sembra di vedere - in basso a destra - un Porta Pomilianensis, ovvero un accesso da e verso la città di Pomigliano (quella che poi diventerà Porta Nolana?)....

R.Pane - Pianta della città di Napoli in età greco-romana

sabato 16 maggio 2020

1230 - 1245: la stirpe dei Gaudioso fa capolino a Tavernanova...

...giusto per semplificare.
Il nome Tavernanova verrà coniato secoli dopo, ma "Iacobus de Gaudioso et Gaudiosus, frater eius, de loco Sancta Nastasa Foris Flubeum", promettono al Monastero dei SS. Severino et Sossio di riparare
una intera grancia pertinente l'Infirmaria del Monastero che trovavasi nel versante Foris Flubeum della Massaria Sancta Maria della Preziosa.

L'Infirmarìa: l'ipotesi è che di fianco a quello che conosciamo come "palazzo Gaudiosi", vi fosse una struttura oblunga che veniva usata come alloggio per gli appestati e ammalati di vario genere (una sorta di red zone, per dirla oggi), un lazzaretto:




Nella foto sopra le frecce indicano i camini, che si susseguivano lungo tutta la parte esterna fino ad arrivare al confine con l'Edificio Scolastico (a sinistra); 
Un'altra foto a Voi cara identifica meglio:


In alto a destra vi era l'unico passaggio per andare verso Casalnuovo (dal centro del paese).

Ricostruzione di una sala di degenza nella Sacra Infermeria
dell’Ordine degli Ospitalieri presso La Valletta, Malta
(
https://letteredallafacolta.univpm.it/)

In questa struttura, quindi, i monaci solevano posizionare le persone ammalate e non in grado di lavorare i campi. E' molto probabile che questa struttura fosse già in attività qualche secolo addietro, con finalità simili, ma legate piuttosto alle attività commerciali sull'asse viario della via Neapolis-Abellinum (es. rifugio per i viaggiatori).

Sancta Maria della Preziosa parte floris flubeum: sappiamo che l'area arcoriana dove si trova oggi Tavernanova apparteneva ai possedimenti di Terzo e veniva genericamente indicata come foris flubeum.
Da una mappa della fine del XVII sec. si evince che vi era una strada che dalla Masseria Preziosa di Sant' Anastasia portava nei pressi della grancia Tavernanovese (attuale Palazzo Gaudiosi).


Quindi, la grancia di cui si fa menzione nella pergamena (n.973 nel testo famosissimo di R. Pilone "L'antico inventario delle pergamene del Monastero dei SS. Severino e Sossio" - vol III), dovrebbe essere (il condizionale è d'obbligo...)  proprio l'attuale palazzo Gaudiosi.

Nei prossimi giorni vedremo di approfondire l'argomento...

sabato 9 maggio 2020

1593: Casalnuovo (e Licignano) in uno schizzo legato ai Regi Lagni

fonte: Jstor.com -colorizzazione su colorize-it.com
I Regii Lagni (noti fin dagli inizi del sec. XVI) sono essenzilmente dei canali rettilinei, che raccolgono le acque piovane c sorgive della vasta pianura sita a nord di Napoli e le convogliano da Nola verso Acerra e, quindi, al mare, tra la foce del Volturno ed il lago di Patria.
Alla fine del XVI sec. si volle porre fine all'incremento delle aree paludose intorno a Napoli causate dalle esondazioni a cui tali canali erano soggetti progettando un canale per il convogliamento delle acque.

L'immagine (tratta dall'articolo di G. Fiengo "Regi Lagni e l’avvio della bonifica della Campania Felix nell’ultimo decennio del Cinquecento") è uno schizzo della proposta che fu fatta al vicerè Conte di Miranda di approntare un unico grande "canalone" per convogliare le acque direttamente in mare. Esso è designato secondo la direzione nord- sud, in modo da incrociare via via alcune strade, in particolare la Casalnuovo-Acerra e la Regia delle Puglie.
Il suo percorso, nel disegno, ap­pare indicato con tratto netto solo a partire dal primo incrocio, quello presso Casalnuovo, da dove si svolge passando accanto, via via che si approssima alla costa, alla  masseria di S. Maria dell’Arco, a S. Pietro a Cancello, all’area di La Volla fino ad arrivare al casale di Ponticelli per poi raggiungere il golfo dopo un altro tratto.
Juan de Requensens y Zuniga - 
Conte di Miranda (fonte: Wikiwand)

Tale tracciato fu fatto a valle di sopralluoghi svoltisi durante nel Novembre del 1592 ad opera di una commissione guidata dall' ingegnere Valente Di Valente - autore dello schizzo di cui sopra - quale proposta alternativa a quella che veniva proposta dalla Giunta dei Regii Lagni. (cfr. . Fiengo "Regi Lagni e l’avvio della bonifica della Campania Felix nell’ultimo decennio del Cinquecento" - in Archivio Storico Italiano, Vol. 143, No. 3 (525), 1987).

Il disegno, frutto di uno screen-shoot tratto dal riferimento bibliografico citato (e successivamente colorizzato con un algoritmo di AI disponibile sul sito colorize-it.com), non è di facile lettura (mi organizzerò per una visita opportuna alla Biblioteca Nazionale di Napoli, dove si trova...).
Certamente l'autore era interessato a citare tutti i toponimi e le costruzioni di rilievo lungo il tratto che sarebbe sta.to interessato dall'attraversamento del canale e tra questi luoghi non compare Tavernanova, ovviamente.
Voglio pure precisare inoltre che, a partire dall'anno 1399, la zona arcoriana era totalmente disabitata a causa della peste e delle guerre di conquista del regno di Napoli e uno dei primi luoghi ad essere ricostruito (altrove) fu proprio Casalnuovo sul finire del XV secolo.

Per concludere: sappiamo già che il nostro villaggio "nasce" come luogo nel 1620/21 ma questo schizzo andrebbe visto da vicino per capire cosa è riportato all'incrocio con la Strada Regia pure per dare lustro al disegno di Casalnuovo ('a Putechella).

Saluti a tutti.

domenica 3 maggio 2020

"areta via Arcora e quanne ieveme a truvà 'a zia Addulurate..."

1968

"Guarde 'sti fotografie 'e quanne ire piccerille..., areta via Arcora e quanne ieveme a truvà 'a zia Addulurate...".

E da queste e da altre foto che conservavi che nacque "Tavernanova...Aria gentile".

Ci crederesti? 800 e passa amici su Facebook e oltre 125.000 visualizzazioni di pagina qui...tutto merito tuo.


Grazie Mà!
 In loving memory of Enrichetta Porcaro, nata al Cielo il 3 Maggio 2011.


sabato 25 aprile 2020

Clean of Enemy! 25 Aprile 2020.

Nelle nostre zone i momenti di rivolta, supportati anche dalla primaria presenza di truppe inglesi (ed anche americane) cominciarono già alla fine del 1943, come già riportato su queste pagine.
Un'altra nota da poco ritrovata (rif. S. Pocock, "Campania 1943" - vol. II) dice che:

"Alla Masseria Chiavettieri, nei pressi di Tavernanova nel territorio di Casalnuovo, dove abitava la famiglia di Pasquale Paone, i tedeschi lanciarono una bomba a mano; gli animali che non rimasero uccisi dallo scoppio furono portati via dai tedeschi, fino all'ultima gallina".

La giornata di oggi allora va dedicata a tutte le vittime civili delle stragi nazifasciste, a partire da quelle di Acerra (1943, 84 vittime) per terminare a quelle di Marzabotto (1944, 770 vittime), passando per il massacro di S. Anna in Stazzema (1944, 560):



Così, ritornando al 2 Ottobre del 1943 in quel di Acerra...

Canale Youtube - La playlist...

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