mercoledì 24 luglio 2019

27 Maggio 1423: prigionieri verso Pomiliano de Nola...

Erano 126  tra signori e gentilomini catalani, tra questi sono citati:

  • Don Domenico Lupo
  • Don Federico de Ventimilia
  • Don Piero D'Aragona
  • altri notabili siciliani
Tutti passarono per la Strada Regia delle Puglie, costruita a partire 2 secoli addietro da Carlo I d'Angiò e non ancora completata, sotto la scorta delle truppe di Marco Attendolo Sforza (insieme con Fuschino Sforza), con tutti li signori et prigioni a Pomiliano de Nola.


Alfonso V d'Aragona ("il magnanimo") - fonte Wikipedia
Marco Attendolo era nipote di Muzio Attendolo; quest'ultimo era giunto a Napoli per strappare il Regno alla regina Giovanna II (che non aveva eredi diretti) e passarlo a Luigi III d'Angiò (che il Papa Martino V aveva nominato intanto Re di Napoli).
Costei, dunque, ricevuto l'appoggio dell'antipapa aragonese Benedetto XIII, definì come proprio erede Alfonso d'Aragona in cambio dell'aiuto militare contro i francesi.
Per una serie di motivi, accadde che Muzio non stette più al soldo dell'Angiò e questo fatto poteva essere di vantaggio ad Alfonso.
Ma il "calcolo" era dietro l'angolo: saputo che la Regina aveva un amante (e prevedendo che prima o poi un figlio sarebbe nato da quella relazione, e che gli avrebbe "soffiato" l'eredità al trono), Alfonso lo fece arrestare.
Torna allora in campo Muzio Sforza, stavolta con la divisa della Regina Giovanna, contro l'aragonese Alfonso. Il sovrano aragonese si chiuse nel Maschio Angioino e riuscì, con l'aiuto delle ventidue galee della sua flotta, a resistere e respingere gli assalitori che si dovettero ritirare in parte ad Aversa ed in parte, con i prigionieri su accennati, a Pomigliano d'Arco.


Era la sera del Giovedì 27 Maggio 1423: ancora una volta, nei luoghi arcoriani, passava la "Storia".
 (fonte: "Miscellanea di Storia italiana" - tomo VII - Torino 1869, a cura della Regia Deputazione di Storia Patria).

mercoledì 17 luglio 2019

Quando via Zi Carlo era "areta 'a 'gnusa"....

Oggi divaghiamo su via Zi Carlo, prendendo spunto da una citazione del buon Luigi Perna (Giggino 'mericano) incontrato recentemente a Pomigliano.
Quando lui abitava a Tavernanova, la via Zi Carlo era comunemente appellata 'areta 'a 'gnusa, per indicare che la strada, ad un certo punto, non era più praticabile.

Facciamo allora un viaggio nel tempo, proprio su questa stradina...
In una cartografia di fine '600, dalla strada regale si vede dipartire la stradina in questione, che non è affatto 'gnusa, ma che anzi porta a Licignano (vedi questo post). Da questa si diparte poi una strada "che vene da casale nuovo", e che sembrerebbe coincidere con il tratto di strada che porta alla Masseria dei Marchesi della Torre (leggere anche questo interessante post).
A questa massaria aggiungiamo allora le notizie legate proprio a "Zi Carlo": ce ne ragguaglia l'amico Fulgenzio (leggi qua).


La pianta che vedete in alto risale al 1934. Sovrapponendola con la cartografia del 1695, in particolare con la zona a sud della scritta "Tavernanova", si scopre che in tempi ancora più antichi il tratto di strada che lambiva la Massaria Torre (o Fico), attraversava la Consolare delle Puglie per arrivare sino alla Masseria Preziosa! (Archivio di Stato, vol.1845 Sala Disegni).

Ritorniamo alla nostra Massaria 'o Monte: il pittore Pietro Fabris probabilmente ci riporta alla base della costruzione di questo toponimo:



Ovvero lo leggiamo nel titolo dell'opera, databile a partire dalla metà del XVIII sec.

"Cava di tufo ch’è nel podere di D. Benedetto Farina nel territorio di Casalnuovo, il quale tufo è lava che il Vesuvio nei tempi antichissimi versò liquida"

domenica 7 luglio 2019

Quando negli anni '50 passava la "Milano-Taranto".....

fonte: www.milanotaranto.com
...mi racconta sottovoce l'amico Luigi Perna ('o 'mericane), con un pizzico di commozione.

Tutta Tavernanova, nella seconda settimana di Luglio (dal 1950 al 1957, anno della prima grande sospensione), si poneva lungo la Nazionale delle Puglie per assistere al passaggio di questi pionieri che si lanciavano in una avventura motoristica, a pochi anni dalla fine della seonda guerra mondiale.
Il percorso "classico" passava appunto per il nostro villaggio, per passare per Avellino

fonte: www.milanotaranto.com
Manco a farlo apposta, la MiTa  questo mese di Luglio 2019 compie 100 Anni!!

Luigi ricorda con precisione la curva con l'orecchio a terra che faceva chi gareggiava con il sidecar!

Purtroppo da qualche decennio la Mi-Ta non passa più per il nostro paese, molto probabilmente per la forte urbanizzazione lungo la via Nazionale..e pure per qualche fosso.

A questo link potrete trovare alcuni video d'epoca: https://www.milanotaranto.com/storia-della-milano-taranto/video/

Grazie Giggino per aver condiviso questi ricordi dell'Italia che in tutti i modi cercava di riprendersi dalla guerra e di una Tavernanova che faceva il proprio dovere!


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