lunedì 5 giugno 2023

Tavernanova, Settembre 1807: la mensilità agli addetti alla riscossione dei dazi doganali

 Nella Napoli del 1807, quella del cosiddetto Decennio Francese, sotto il Regno di Gioacchino Murat, nel nostro villaggio era attivo il cosiddetto burò di dazi di consumo,  una specie di tassa orientata principalmente a tassare il "passaggio" di pasta, farina e cereali per il nostro paese gravando questi beni fin dalla loro produzione. Vi era pertano una sorta di ufficio di dogana presidiato dalle truppe del Regno.

Tale ufficio - e di conseguenza la tassazione stessa sulla produzione - fu poi spostato verso Pomigliano d'Arco l'11 Luglio del 1811 (vedi questo post).

Presso l'Archivio (digitale) del Banco Di Napoli, vi è una rendicontazione circa  un "Ordinativo di pagamento di ducati duecentotre e grana diciotto disposto da Federico Tortora, direttore dei Dazi di Consumo, a favore di Giuseppe Maria Giannini, cassiere dell'Ufficio Maggiore dei Buccieri di Napoli, per pagare le mensilità di settembre 1807 agli addetti alla riscossione dei dazi doganali dei casali di Napoli.".

Manco a dirlo, questo ordinativo veniva effettuato sul Conto argento n. 5107 a disposizione di Federico Tortora.

In tale ordinativo, compaiono i nomi dei "doganieri" in quel di Tavernanova:

Caporale Giovanni Piscopo, la cui mensilità era di ducati 7
Soldati Gaetano Volpicelli e Crescenzo Tengo a cui veniva corrisposta una mensilità di ducati 3.66

fonte: Archivio Storico del Banco di Napoli




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