sabato 25 giugno 2022

Cappella di S.Maria ad Nives: una breve riflessione

 

 In altri post di questo sito si è parlato della "data di nascita" del toponimo "Tavernanova" e, facendo riferimento ad una questione del 1622 tra i monaci di S.Severino e Sossio e il Barone di Pomigliano d'Arco circa i diritti sulla "zeccatura" dei pesi che all'epoca si usavano per stabilire i prezzi degli alimenti, si è facilmente arrivati alla conclusione che il nome Tavernanova sia cominciato a circolare agli inizi del 1622. 

Alcune carte processuali dell'epoca - che i monaci produssero per avvalorare le loro ragioni nel poter non riconoscere quelle zeccature - risalivano alla fine del XVI secolo e confermavano che Diomede Carafa, feudatario di Pomigliano, aveva concesso al suo territorio molti privilegi per affrancarsi da quel tipo di vincolo (per chi faceva una taverna era di vitale importanza poter gestire queste zeccature).
Questi privilegi erano stati mantenuti da Aurelia d'Eboli (a cui Diomede cedette questi territori) e tali erano rimasti anche nel passaggio da Aurelia verso il Barone di Pomigliano, Vespasiano Del Balzo.

Nell'elenco stilato nel passaggio di proprietà da Aurelia verso Vespasiano, si legge che quest'ultima abbia ceduto anche altro all'Università di Pomigliano d'Arco:

"[...] collecta Sancta Maria [...], item taberna et passa, item furno ex aparecta, [...], item qua habitat Capitanenses, item apoteca sub cui domus Capitanei, item petia terra nominata bosco piccolo; [...]"

E qui, in merito alla Cappella, bisogna dire che secondo il testo "Spiegazione teologica liturgica e morale sopra la celebrazione delle feste diretta a' cherici della citta' e diocesi Florentina" di Francesco Gaetano Incontri (1776), una "collecta" stava ad indicare una Chiesa dove il popolo si radunava nelle processioni solenni e dove il clero recitava una "orazione sopra il popolo" (da qui le orazioni dette Collette che si usano ancora oggi).
Quindi è possibile che la Cappella tavernanovese, insieme alla taverna e al passo, risalgano almeno alla fine del XVI sec.
La funzione della Cappella, quale collecta, facilmente si inserisce nella ipotesi che essa sia stata in tempi ancora più antichi (X sec.) una staurita ad uso dei contadini che lavoravano i campi che appartenevano al Monastero di S.Gregorio Armeno (campi nei quali si trovava appunto la Cappella).
Detto questo, ci sarebbe da approfondire il discorso sulle case ad uso dei cosiddetti Capitani di ventura (Capitanenses): potrebbero essere le case intorno alla Cappella?







domenica 12 giugno 2022

1927 - Il basolato della Via Nazionale delle Puglie

 In una rivista del 1927 "LE VIE D'ITALIA", a cura del Touring Club Italiano, una interessante planimetria ci riporta indietro di quasi 100 anni, ricordandoci che a Tavernanova il tratto della strada Nazionale delle Puglie veniva progettato in granito.

A corredo di tale planimetria, è presente una statistica molto interessante.


Rilevata nel Settembre del 1925, tale statistica rilevava la quantità di veicoli a trazione animale e quelli a trazione meccanica lungo la tratta Poggioreale-Pomigliano.

Verso Poggioreale erano stati rilevati:

  • transito di 3681 veicoli a trazione animale
  • transito di 204 veicoli a trazione meccanica

Verso il Salice erano stati rilevati:

  • transito di 2474 veicoli a trazione animale
  • transito di 185 veicoli a trazione meccanica
Dopo Pomigliano sono riportati n.1895 veicoli a trazione animale (manca il dato su quelli a trazione meccanica, ma potrebbe essere un errore di grafica).

...e voi la ricordate la via Nazionale delle Puglie con il basolato?

Un saluto e buona domenica!

domenica 5 giugno 2022

Al momento è del 1643 la più antica pergamena dove si può leggere "Tavernanova"...

 ... e si trova nel vol.191 ("Territorii a Ponticelli" - sec.XVII-XVIII) del fondo "Monasteri Soppressi" presso l'Archivio di Stato di Napoli.

Nello schizzo, che riproduce largamente la zona tavernanovese verso Napoli, con la Casa dell'Acqua, sono riportati i proprietari dei territori, come ad esempio il Monastero di S.Maria delle Grazie, oltre ad un accenno di via Casamanna.

La scrittura "taverna nova" è a destra.

Il documento è stato redatto nel 1643.



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