domenica 30 settembre 2018

1943 / 2018: 75 anni dalla Liberazione di Casalnuovo e Tavernanova

Il 30 Settembre 1943 è l'ultima delle Quattro Giornate di Napoli: alle 5 del mattino il colonnello tedesco Scholl è già partito da Napoli. Gli Alleati hanno raggiunto Nocera e Pompei.
Nelle nostre zone la retroguardia e i guastatori tedeschi si scatenano. Girano portando solo la distruzione col fuoco e la morte col piombo, dato che non possono più portar via con sé né roba né uomini. 

A Pomigliano uccidono una bambina dinanzi agli occhi della madre. Stanno anche per uccidere un altro bambino di 9 anni, Gildo Panico, rimasto atterrito sul portone di casa sua, a via Carmine Guadagni, alla scena dell'uccisione di un uomo, Carmine De Cicco, colpito da una raffica tedesca: per fortuna un altro tedesco fermò quel diavolo, e quel bimbo fu salvo.

(fonte: Saggio storico del Prof. C. Gravier Oliviero:"ANTIFASCISMO e RESISTENZA tra ACERRA e POMIGLIANO" - Ricerca didattica della classe V B , 1984-85 del Ginnasio-Liceo “V. Imbriani” di Pomigliano d’Arco)

Leggiamo poi dal testo di S. Pocock, ad esempio, "che a Casalnuovo, un camion di guastatori tedeschi che tentava di rag­giungere la stazione ferroviaria per distruggerla saltò in aria al passag­gio di un ponte minato dai contadini. Alcuni tedeschi rimasero così uccisi e reparti in ritirata furono costretti a cambiare strada; nella zona detta “del Salice” - dove due giovani contadini erano stati uccisi il gior­no prima - essi furono attaccati e subirono non poche perdite. Nel tratto di strada nazionale a Taverna Nuova - una grande strada asfaltata fra due filari di vecchi grandi platani - furono presi due gua­statori che minavano gli alberi perché ogni fusto abbattuto fosse di osta­colo all’avanzata degli alleati; le mine furono disinnescate. Ancora fu salvato un ponte sulla ferrovia, che i tedeschi avevano minato. La mat­tina del 10 ottobre i contadini di Casalnuovo assalirono la Caserma dei Carabinieri e si armarono a centinaia; parteciperanno poi alla lotta fra le retroguardie tedesche e le prime autoblindo inglesi sopraggiunte e adderanno queste ultime sulla via per Pomigliano e Acerra."

mercoledì 26 settembre 2018

1943 / 2018: 75 anni dalla Liberazione di Casalnuovo e Tavernanova

26 Settembre 1943, vigilia delle 4 Giornate di Napoli:

"A Marigliano, il podestà gira per le case invitando la gente a un comizio. Invece vengono i Tedeschi, scelgono i più validi e li portano via sui camions (è la vendetta che si prendono sui fatti del 17). Rastrellamenti e deportazioni anche a Castelcisterna, a Licignano, a Casarea, a Casalnuovo

I razziati vengono convogliati verso Pomigliano e Acerra, dove si aggiungono quelli catturati sul posto. A Pomigliano 15 uomini furono scoperti nella cantina di Felice Coppola, dove si erano rifugiati. Un paio riuscirono a fuggire durante la notte. La notte, appunto, la si trascorreva nascosti e in gruppi di 20-30 persone.[...].
Cominciò quindi la distruzione sistematica dei guastatori. Alle stazioni ferroviarie di Cancello e di Acerra fu appiccato il fuoco a tutti i vagoni, e fatto saltare i binari con le mine. Mine anche sul
campo d'aviazione di Pomigliano. L'opera di devastazione era già completa la sera del 28 settembre, nonostante la pioggia insistente durata sin dalla mattinata e il violento acquazzone alla fine del pomeriggio. 

Durante la notte, una sessantina di giovani armati attaccano le colonne tedesche in ritirata dalla batteria anti-aerea, della quale si erano impossessati dopo l’8 settembre, nella zona tra Tavernanova e Casalnuovo: sono quelli di Mauro Errichiello"

(fonte: Saggio storico del Prof. C. Gravier Oliviero:"ANTIFASCISMO e RESISTENZA tra ACERRA e POMIGLIANO" - Ricerca didattica della classe V B , 1984-85 del Ginnasio-Liceo “V. Imbriani” di Pomigliano d’Arco)

mercoledì 12 settembre 2018

1943 / 2018: 75 anni dalla Liberazione di Casalnuovo e Tavernanova

background: foto di S. Pocock tratta dal suo libro "Campania 1943 - Vol.II"
12 Settembre 1943:
"Domenica, Festa della Madonna. Esce a Napoli il proclama del colonnello Scholl, che ordina la consegna di ogni tipo di arma, e il coprifuoco dalle 8di sera alle 6 di mattina: « Sono costretto ad adottare le suddette draconiane misure in seguito al fatto che molti ufficiali e soldati germanici... sono stati vilmente trucidati ». 



In risposta, i Napoletani cercheranno di difendersi dove e come possibile, perfino contrattaccando.

Ad Acerra, Afragola, Casalnuovo, Castelcisterna, Pomigliano, dappertutto cominciano le perquisizioni. I Tedeschi prendono tutto: macchinari, automezzi, bestiame, generi alimentari, biancheria, oggetti di valore, denaro, uomini... Cominciano ad abusare delle donne.
Scherniscono gli Italiani chiamandoli « traditori »; e a chi protesta per le ruberie, rispondono:« Fatti pagare da Badoglio!».

Ad Acerra, i Carabinieri smettono di stendere rapporti: il loro archivio presenta un vuoto esattamente dal 12 settembre al 17 ottobre. Esso si spiega con la non convenienza di lasciare tracce di fatti che si sarebbero potuti interpretare poi in maniera imprevedibile da parte dei tedeschi."

(fonte: Saggio storico del Prof. C. Gravier Oliviero:"ANTIFASCISMO e RESISTENZA tra ACERRA e POMIGLIANO" - Ricerca didattica della classe V B , 1984-85 del Ginnasio-Liceo “V. Imbriani” di Pomigliano d’Arco)

domenica 9 settembre 2018

1943 / 2018: 75 anni dalla Liberazione di Casalnuovo e Tavernanova

background: foto di S. Pocock tratta dal suo libro "Campania 1943 - Vol.II"
8 Settembre 1943: " Mentre ancora giungevano, attutiti dalla relativa lontananza e dall'incerto riparo dei ricoveri, i rombi dei quadrimotori alleati e i tonfi sibilanti delle bombe cadenti su Napoli, la voce gracchiante di Badoglio annunciava per radio: « ...la soverchiante potenza avversaria..• un armistizio al generale Eisenhower... La richiesta è stata accolta... ogni atto di ostilità... deve cessare da parte delle forze italiane... però reagiranno ad... attacchi da qualsiasi altra provenienza ».È finita! È finita! Giù nelle strade, fuori dai ricoveri..., campane a festa... Avete sentito? L'armistizio! P- finita la guerra!
Corse di gioia, grida di esultanza, lacrime... Il cuore batte forte nel petto. Negli occhi di una ragazzina, si fissò indelebile la scena del padre che « sbatté il suo berretto a terra con una forza da far spavento, e saltava ». Sempre a Casarea, sembrò che i Tedeschi provassero soddisfazione: chi sa? forse finiva anche per loro!
È sera: ormai la luna, gialla e tonda, si alza luminosa dietro la spalla del Vesuvio. Ancora più cupo e lontano comincia a sentirsi uno strano continuo rimbombo, come di un cannoneggiamento ostinato: sono gli Alleati che stanno per sbarcare a Salerno. Comincia adesso la « lunga nottata » del popolo italiano.
L'Italia è allo sbando: fra due giorni, il Comando germanico annuncerà sprezzantemente: « Le forze armate italiane non esistono più! ». L'Italia ritorna ad essere una semplice espressione geografica: una intera nazione non è più che una somma confusa di individui i quali, durante questa lunga nottata, attraverseranno l'incubo febbricitante di una agonia che — e non sarà stato per fortuna o per caso si risolverà in un risveglio di recuperata salute. Per la prima volta nella sua storia, il popolo non subirà la libertà di pensarla come vogliono gli altri.
E tutto questo comincia con il decidere da sé, senza attendere ordini che, ormai, non arrivano più. In ogni caso, la decisione fu sofferta; e a volte decisioni contrastanti condussero ad un medesimo esito.

10 Settembre 1943: assalto alla Caserma Cella, Schio (VI)

fonte: http://www.comune.schio.vi.it
Nella notte tra il 9 e il 10 Settembre 1943, un altro concittadino casalnuovese perde la vita ad opera delle SS.
E' l'aviere Vincenzo Bernardi.

A questo link trovate una foto che ritrae la lapide commemorativa

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