giovedì 23 settembre 2021

"Tavernanova" in alcuni testi contemporanei

Non dovrebbe sembrare strano: quando un paese viene nominato in un romanzo certamente l'autore - laddove manchi una relazione con un evento negativo, ad esempio di cronaca nera - spesso lo cita per mantenere traccia di qualche buon ricordo del paese.

Scavando sulla rete ho trovato alcuni testi in cui viene menzionata Tavernanova:

"Dieci mani e una sola mente", di Roberto Cocchis, 2020 , nel capitolo 8 "La calunnia è un venticello"










"Totengräberspätzle - Kriminalroman" di Harald J. Marburger, 2017










"Magnificus Liborius" di Roberto Tupone, 2020











Il libro di R.Cocchis è un giallo ambientato a Napoli come anche quello dell'autore tedesco.

Il libro di Tupone è invece un romanzo storico, che vede protagonisti una comunità di contadini ai confini dell'Abruzzo, che nella metà del Settecento si ribella ai soprusi di un nobile usuraio.

lunedì 20 settembre 2021

1916: parte il progetto per il basolato sulla via Nazionale delle Puglie

 E' del settembre del 1916 la concessione di 600.000 lire dalla Cassa Depositi e Prestiti "per l'esecuzione dei lavori di basolato sulla strada da Ottaiano dal Cancello Gigli in Cercola alla Circonvallazione di S. Anastasia e della strada di Pozzuoli dai Pilastri ai Bagnoli , ha approvato il contratto di appalto dei lavori di basolato sulla strada delle Puglie da Poggioreale al Purgatorio nella contrada Tavernanova"

...

"La Deputazione provinciale nelle sue ultime tornate ha approvato fra gli altri l appalto dei lavori di basolato sui tratti della strada delle Puglie denominati Purgatorio e Tavernanova il collaudo dei lavori di basolato sui tratti della strada PomiglianoLicignano all ingresso del comune di Licignano ed alla uscita di quello di Pomigliano d Arco il collaudo dei lavori"

domenica 19 settembre 2021

Il ricevitore dei Dazi "indiretti" in quel di Tavernanova...

 ...si chiamava Salvatore Flauti ed era doganiere della Amministrazione Generale de Dazii indiretti de' Reali domini di quà del Faro del Dipartimento dei Dazi di consumo (riscuoteva le tasse per i consumi del vino ma anche per altre cose, quali animali, canapa, carte, grani, granaglie etc.).

E' stato attivo a Tavernanova nel 1840.


sabato 18 settembre 2021

Il Sebeto e suoi "fratelli"...

 Il fiume Sebeto aveva tre fratelli, così Salvatore De Renzi nel suo "Osservazioni sulla topografia-medica del Regno di Napoli - Cenni sulla topografia-medica della città di Napoli, e delle provincie di Napoli, di terra di Lavoro, ed di Principato Ultra - Vol. 2" del 1829, ci riporta:

"I quattro principali fiumicini sono il Sebeto propriamente detto, o volgarmente Corsea, il quale scorre placidamente per la pianura, dando moto a parecchi molini, ed inaffiando quegli orti.

Essendo le paludi molto basse, e quasi a livello della superficie del mare, questo fiume ha un moto impercettibile, ed abbiamo osservato che i solchi artefatti che comunicano con esso ricevono le sue acque in estate, invece di comunicargli quelle che essi raccolgono, e ad onta dell'evaporazione e dell'uso che se ne fa per l'inaffiamento, mantiene perenni in tali solchi le acque per tutta la stagione estiva. Accresce anche il suo ristagno l'obliquità del suo corso, dappoichè pare che esso sembri dolente di scaricarsi nel mare, e serpeggia lentamente per quei terreni che conservano inesauribili tesori di vegetazione.

Il 2° è il cosi detto Fiumicello che sorge al luogo detto Castelluccia, un miglio lungi dalle sorgive del Sebeto, che scorre anche lentamente per la pianura, anima due mulini, somministra acqua all'inaffiamento delle paludi, e nell'estate decresce moltissimo, ed in alcuni siti non presenta che solo una putrida melma.

Il 3° è formato dalle acque della Bagnara o di Pontereale. Esso sorge nelle Fontanelle, mezzo miglio dalla Bolla, scorre per le palud,i passando per Poggioreale e servendo all' inaffiamento de terreni, abbassa moltissimo le sue acque in estate.

Il 4° è il così detto fiume della Ferriera o di Pascariello, il quale nasce sopra Poggioreale dove forma un ameno laghetto, ed anima alcuni molini, scorre presso il così detto Pascone e quindi unisce le sue acqua ai tre succennati.

I suddetti quattro fiumicini riuniti in alveo come nel poco al di sopra del Ponte della Maddalena, scorrono impregnati di sostanze estrattive vegetabili e, corrotti dei letami delle paludi, passano sotto il detto ponte e si uniscono alle acque del mare all estremità orientale della città."

giovedì 2 settembre 2021

Una "Pagliara Reale" nelle depressioni dell'area tavernanovese

 Ho reperito in qualche modo due immagini, di cui una molto dettagliata, che illustrano le "depressioni" dell'area tavernanovese ereditate dalle antiche paludi.

La prima immagine è una planimetria del 1878, creata per il Consorzio di Bonifica delle Paludi della Volla:


In particolare notiamo una Pagliara Reale (a centro-sinistra) e il Casone Vecchio (indicato un poco più giù verso destra). Da notare pure come l'estensione (tratteggiata) di via Casamanna - dopo aver attraversato la "Strada per la Madonna dell'Arco", oggi via Bolla - si addentri all'interno dell'area delle paludi.

Una ulteriore mappa, risalente agli anni 40/50 del 1900 (purtroppo non ho il riferimento...), riporta in colore giallino la depressione dell'area:




 

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