lunedì 27 aprile 2015

Condottieri di ventura nei luoghi arcoriani

P. Uccello - Monumento funebre a John Hawkhood (Firenze, S.Maria del Fiore)
I territori di Casalnuovo (Arcora), Pomigliano e Afragola, senza tralasciare la zona di Volla sono stati nei secoli luogo di accampamenti, di battaglie e- specie lungo la via Regia delle Puglie- passaggio di principi, re e condottieri.
Questi luoghi, i luoghi Arcoriani, avevano il loro centro nella zona tavernanovese, da sempre documentata come territorio in parte afragolese, pomiglianese e infine casalnuovese.
Sono note le testimonianze di contadini e di persone note del circondario riguardo a ritrovamenti di necropoli e di sepolture di epoca tardo-medioevale che sono affiorate (e poi insabbiate) nelle nostre zone.
Facendo una ricerca su internet mi sono imbattuto nel sito http://www.condottieridiventura.it/ dove ho potuto ripescare le gesta di alcuni condottieri che, per una ragione o per un'altra, hanno avuto a che fare con i luoghi Arcoriani.
La bibliografia da cui hanno attinto i superbi autori di questa raccolta è molto vasta e dunque il loro è stato un lavoro molto duro.


Per ora vi lascio un mio "montaggio" video con i testi delle gesta che molto probabilmente si sono succedute nei nostri paraggi: spero che sia di Vostro gradimento, visto che nun è arta mia...



sabato 25 aprile 2015

"...e voi che ritornerete a casa sappiate che anche qui dove riposo, in questo campo vicino al bosco di betulle, verrà la primavera"

E' lo slogan che compare sul sito dei "Reduci di Russia". Su questo sito, ho potuto fare una ricerca per tutti i caduti nati a Casalnuovo e deceduti/dispersi in territorio russo:


Per chi volesse ritrovare qualche info su qualche parente deceduto in guerra, c'è il sito del sistema di ricerca dei Caduti in Guerra del Ministero della Difesa.


Buon 25 Aprile nel ricordo dei nostri cari.

1945 - 2015: Anniversario della liberazione

Per l'occasione (e spratichirmi su di un tool di editing video) mi sono cimentato su di un video di 5 minuti, creato a partire da alcuni contributi ripescati da youtube.

domenica 12 aprile 2015

Via Antiqua que dicitur Arenarum: asse portante storica per Tavernanova

1872 - G. De Nittis "Strada da Napoli a Barletta"
Sappiamo tutti come le grosse vie di comunicazione sono fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico di ogni paese. Più importante (e trafficata) è la strada, più il territorio circostante può avere determinati benefici di ordine economico e, di conseguenza sociale e pure culturale.
L' antica via Appia, menzionata così impropriamente da S.Paolino da Nola in un suo carme (n.29) composto nel 400 d.C. è la medesima strada che attraversa il centro tavernanovese.
Scrive Carlo Ebanista in un suo saggio "Dall'antichità all'età moderna":

"Il tracciato, noto nel medioevo come via antiqua e in età moderna come Strada regia, Cammino o Consolare di Puglia, si sovrappose nel tratto iniziale alla via Neapolis-Abellinum che non è menzionata esplicitamente da geografi e cartografi antichi, ma la cui esistenza è comprovata da testimonianze letterarie ed epigrafiche.[...] A testimonianza della continuità d’uso della strada Neapolis-Abellinum, sia pure con le inevitabili modifiche e deviazioni, le fonti medievali indicano come via antiqua il tratto che da Napoli conduceva a Nola; un documento del 944, relativo al territorio di Pumilianum foris arcora (attuale Pomigliano d’Arco), menziona, infatti, la via antiqua, que dicitur Arenarum.[...] Negli anni 1309 e 1315 Roberto d’Angiò fece eseguire dei lavori nel tratto
Napoli-Nola, a testimonianza della costante attenzione dei sovrani angioini per questa importante strada che collegava la capitale ad Avellino e alla Puglia. Interventi di modernizzazione del tracciato viario vennero commissionati in età vicereale dal duca di Alcalà (1559-71). L’itinerario postale delle Puglie, sin dall’epoca di don Pedro de Toledo (1532-53), seguiva la via che da Napoli,
attraverso Marigliano e Cimitile, conduceva ad Avellino [...]".

Queste considerazioni sono molto importanti per una ricostruzione storica generale dell'area tavernanovese, probabilmente molto più antica di quello che ci hanno voluto far credere in passato...

venerdì 3 aprile 2015

Dopo quasi due anni riesco a dare altri numeri...

Stemma della famiglia Cattaneo, Baroni di Sannicandro
.. che riguardano un paio di documenti che nel 2012 non erano visionabili:

"Domenico Di Falco dimanda rimborso per le riparazioni fatte alla maccaroneria in Pomigliano d'Arco proveniente dall'emigrato Sannicandro...": è un documento del 5 Febbraio 1812, dove è contemplata la richiesta, da parte del Di Falco, di 67,40 ducati per lavori di falegnameria fatti da Giovanni Celestino, Maestro Falegname, nella Maccaronia per conto dell'illustre signore di Sannicandro nel giugno del 1804.
In pratica avanzava chilli sorde da ott'anne...

La "Maccaronia" in questione dovrebbe genericamente indicare la grancia dei monaci in quel di Tavernanova, che al 1812 non erano più titolari della grancia vista la soppressione di G. Murat di qualche anno prima e dunque avevano lasciato dei debiti "indiretti".

Tenete presente che il signore di Sannicandro aveva anche il titolo di Barone di Casalnuovo...e tutto questo mi fa propendere che la maccaronia era proprio quella tavernanovese.

"Pomigliano d'Arco - La Comune pretende annuo ducati 54 da Filippo Gaudiosi per diritti di scannaggio su di una masseria con taverna sita in quelle pertinenze": la prima cosa da dire è che il catalogo dell'ASN riportava scamaglio al posto di scannaggio; la seconda cosa è che il documento è datato all'8 Luglio 1808.
Dunque, nel documento si legge che tale taverna era "[...] in unione di moggia 7 di territorio, e 14 case con cappella annessa a detta taverna, valore ducati 8888, e al prezzo di ducati 20200, franca e libera da qualunque peso...[...]".
L'amico Filippo in pratica si ribella a tale richiesta del Comune, in quanto sul diritto di scannaggio "[...], sulla gabella della vendita del vino, ed altri diritti, dondechè deve essere esente da qualunque peso secondo le leggi di contratto per cui con ragione reclama l'osservanza di esso [...]".

Affinale, nun adda pavà...

giovedì 2 aprile 2015

Tavernanova, Luglio 1663...

...di fronte alla Masseria Chiavettieri viene misurata la Masseria del Magnifico Gioseppe Panzuto.

In questo documento del 1663 si menziona Tavernanova, ma già sappiamo che questo nome era in voga da almeno 50 anni...
Vedi anche qui.

Ma...il Magnifico Gioseppe Panzuto? Era un'altra persona molto in vista nella capitale del Regno (Napoli), che guarda caso aveva comprato terra a Tavernanova.
Tale Panzuto era nel giro dei nobili dei privilegiati dell'Arte della Seta e partecipava più che attivamente alla vita politica cittadina: in "Storia de Napoli, vol.6" viene appellato come onnipotente...
Fate vobis...

mercoledì 1 aprile 2015

Dall'Archivio di Stato altre notizie...

Costantino VII, che ha regnato fino al 959 (fonte: molino.it)
...che Vi passo.

Dal fondo "Monasteri Soppressi" n.1789, conservato all'ASN (Archivio di Stato di Napoli) si evince che:

  • nell'anno 958 vengono dati alcuni privilegi molendini ('na specie 'e licenza per frantumare il grano) al Mulino del Salice.
  • sono riportate una serie di concessioni in loco Arcora, databili al 978.
  • interessante la concessione del 23 Settembre 1081 dove il signore di Somma concede una grancia al Monastero dei SS.Severino e Sossio in quel di Arcora...
  • Il 13 Marzo del 1445, Cicci Cicari ( Cicce 'o sicarie?) nel suo testamento parla di una proprietà che viene descritta molto simile alla grancia tavernanovese.
  • Un fondaco alla Pretiosa viene menzionato in un documento del 25-01-1524

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