martedì 25 aprile 2017

"Se non ricordiamo non possiamo comprendere"


E' una frase di Edward M. Forster, scrittore inglese (1879-1970), autore de "Passaggio in India".

Per l'appunto, il video che ho creato stamattina è dedicato ai compaesani che hanno mantenuto il ricordo di quei momenti e hanno permesso di tramandarceli:

Raffaele Cerchia (1933)
Gennaro Cortone (1922)
Mario De Maria (1935)
Luigia Gillo (1920)
Maria Granato (1928)
Santa Iazzetta (1928)
Silvio Magario (1935)
Domenico Montanaro (1922)
Margherita Passaro (1930)
Tommaso Pastena (1930)
Maria Rea (1942)
Giovanni Romano (1942)
Pasqualina Mazzuoccolo, Giuseppe D'Alise, Raffaella Castaldo e Carmela Ponticelli (tutti dipendenti del comune di Casalnuovo).


Buon 25 Aprile, nel ricordo di coloro che hanno perso la vita per questa "Liberazione"...

martedì 18 aprile 2017

Ricostruzione della Tavernanova alla fine del 1400....



Con tanta fantasia e da profano. L'immagine è un tentativo, da aggiornare, di ricostruire i luoghi arcoriani che sarebbero poi diventati Tavernanova. In particolare, questa è la parte dove poi sarebbe stata implementata la cappella di S.Maria ad Nives.
E' chiaro che alcune cose man mano le rivedrò, ad esempio, le arcate dell'acquedotto, che sono state in piedi più o meno fino alla metà del 1400.
Sotto, invece, un video, sempre molto scarso, che riproduce cosa si poteva vedere dalla strada nella stessa epoca.
Man mano gli daremo una rinfrescata con nuovi elementi...


sabato 15 aprile 2017

Totò e 'o barre 'e Purcare


A 50 anni dalla morte del Principe, mi piace riportare quanto raccolto dall'amico Giggino 'o mericane, presente quel giorno in cui Totò, insieme a mio zio Peppino Porcaro - con il quale vi era un sodalizio in quanto parolieri di canzoni napoletane - fece l'onore a Tavernanova intera venendo nel Bar Porcaro.
Giggino racconta che mio nonno Antonio gli chiese: "Commendatò, 'a putissene fà a mossa co' cuolle?". Questo racconto fa allora il paio con quello che mi ha sempre riferito mia madre Enrichetta, e che cioè, al momento di preparare il caffè al mitico Totò, mio nonno omise di metterci lo zucchero. A quel punto Totò sbottò: "Tatò, ma me l'e fatte apposta pe me fa fà 'a vavera storta...?".
Le cronache dicono che la "mossa" la fece.
A me interessa che questo racconto - e i loro protagonisti - non muoiano mai.

Perciò lo racconto. W Totò!!!

mercoledì 12 aprile 2017

(1876) L'ultimo testo teatrale di Antonio Petito menzionava anche Casalnuovo...

...come paravento per un evento mondano di quel periodo, ovvero i festeggiamenti del Carnevale a Napoli.
In realtà l'autore già anni prima aveva titrato in ballo Casalnuovo in "La grande entrata della compagnia equestre americana a Casalnuovo" (1871).
Non solo, ma il 12 Gennaio del 1850 portò in scena al Teatro S. Ferdinando un'altra commedia sullo sfondo di Casalnuovo:
"Pulcenella ricco e pezente a Casalenuovo".

Ad ogni modo, nella commedia qui presentata, Petito vuole rappresentare la provincia nel momento in cui decide di "affacciarsi" a Napoli per le Feste Carnevalesche.
La cosa importante è che Casalnuovo già era sinonimo di sartorialità in qualche modo, infatti l'allestimento del primo atto prevedeva la presenza di cenci:
Il teatro rappresenta la piazza di Casalnuovo. A dritta [il} Palazzo di Asdrubale con loggia}' a fianco di essa [una] porta ferrata che mena in una cantina. A sinistra [una} bottega di cenciaiuolo con mostra al di
fuori di [una) fune, oggetti di ferro vecchio e cenci, a terra vari panni vecchi. Al di sopra della bottega un balcone praticabilé. Ai fianchi della
bottega una scala. Cosimo sta seduto vicino alla sua bottega scartando alcuni cenci.

Ottimo Casalnuovo!
Grazie per le visite!

domenica 2 aprile 2017

Il Bar Porcaro e il Napoli: ricordi di una passione indissolubile...


Siamo negli anni '50: l'ottimo Giggino 'o mericano mi ricorda non solo della venuta di Totò nel Bar Porcaro (in compagnia di zio Peppino Porcaro) ma anche di una certa frequentazione di alcuni giocatori del Napoli, vista l'amicizia di mio nonno Antonio con qualcuno dell'entourage partenopeo.

Luigi mi ricorda che tipicamente i giocatori che stazionavano presso di noi erano i difensori Castelli e Comaschi oltre al centrocampista Gramaglia - parliamo degli inizi della stagione 1952-53 - oltre che del grandissimo Petisso: Bruno Pesaola.
La squadra intera talvolta effettuava una sosta proprio a Tavernanova, presso il Bar, mi dice ancora Luigi! Ecco allora perchè nel bar è sempre stato esposto il poster della squadra del Napoli, ogni anno fino al 1979.
Ma non era un poster qualunque: era firmato ogni volta dal capitano e inviato direttamente dalla società...

Forza Napoli e W Bar Porcaro!

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