venerdì 28 giugno 2013

1700: Tavernanova compare sulla mappa della "Campagna Felice"

Ci eravamo spinti fin al 1696, con l'acquerello del tabulario De Jorio, per ritrovare il nostro paese su una mappa.
Mai però eravamo arrivati ad una cartina geografica del 1700:

1700 - La Campagna Felice o Terra di Lavoro Meridionale (Paolo Petrini)
Ovviamente, come è tipico, la localizzazione di alcuni toponimi è sbagliata. Ma a Tavernanova 'a passiggiata se l'è fatta.

Buone cose a tutti!

L'abbate Cesare Riccardi ed il bandito Carlo Rainone: la storia incontra Tavernanova

Incisione del XVII sec. quale copertina de "Istoria del famosissimo e
foribondo bandito Abbate Cesare Riccardo, etc."
E' quanto emerge dall'ultima visita alla Biblioteca Nazionale di Napoli, foriera di ulteriore documentazione che riguarda le nostre zone.
Bene, l'abate Cesare Riccardi, da tutti allora conosciuto come l'abbate Cesare, era l'abate di Cimitile Cesare Riccardi, che nel 1669 aveva ucciso un nobile, un certo Alessandro Mastrilli.
Da questo momento, l'abate è reo di morte ed inizia a spostarsi lungo tutto il fronte nolano avellinese con qualche puntatina dalle nostre parti. Si organizzò in una banda di malviventi che terrorizzava le nostre zone (ma a me sembra più un Robin Hood...).

In "Frammento di un diario inedito napoletano" a cura di G. De Blasiis, contenuto integralmente lungo 2,3 volumi de L'Archivio storico per le province napoletane (vol XIII e vol. XIV), si racconta che il 22 Marzo 1672
[...] il Capo bandito Abbate Cesare Riccardo in compagnia di 60 persone [...] con la medesima comitiva andato sulla strada nuova, havesse scassato undici taverne, nelle quali si trovavano molti vaticali, che conducevano grano in Napoli, et pigliatisi da quasi tutti i denari, che portavano, fece tagliare un naso et una faccia a due vassalli del già duca di S.Paolo, per il che si sono spediti da Napoli gli ordini necessari per predarlo vivo o morto
Tenete presente che i Vaticali erano addetti alla compera di orzo, grano ed altri cereali per portarli nella Città di Napoli e rivenderli anche alle Dogane ed ai mercati. La strada nuova, per antonomasia, era la via Regia delle Puglie e Tavernanova era un posto di dogana...

Il 5 Luglio dello stesso anno si legge che:
Si intese poi che a Tavernanuova essendo gionto Carlo Rainone, che anni sono era famoso capo di banditi, et doppo guidato, uscì ultimamente con 40 compagni contro l'Abbate Cesare, havendo passate alcune differenze con gente di Corte, era stato carcerato da un caporale, il quale fattoli la testa era stata portato al signor commissario di campagna.

giovedì 20 giugno 2013

Altre importanti informazioni provenienti dalla Biblioteca Nazionale di Napoli!

Napoli - Biblioteca Nazionale, interni sala sez.Napoletana
...una mezza giornata da turista culturale fa bene, nonostante  gli oltre 34 gradi di quella giornata.
Il raid alla BNN (Bibioteca Nazionale di Napoli) ha dato qualche frutto, anche importante.
Certamente dovrò andarci qualche altra volta, specie per leggere antichi manoscritti ma...'a pacienza nun me manca.




Andiamo con ordine. Un sunto di quello che ho trovato lo posso esprimere così:

  1. L'acquedotto della Bolla costituisce un ulteriore acquedotto che attraversava le nostre zone e convogliava l'acqua dalla "Casa della Bolla" fino a Napoli. Tale acquedotto risale ad un periodo probabilmente più vecchio dell'acquedotto Augusteo (si parla di età ellenistica, ovvero al periodo greco!).
  2. Il monastero di S.Severino era specializzato - a differenza degli altri istituti monastici - nella gestione delle taverne
  3. L'affitto della taverna nova e delle case limitrofe rendeva - nel 1782 - un 360 ducati.
Altri spunti tra qualche giorno...

lunedì 10 giugno 2013

1845: Massaria del fu Don Salvatore Torre Seniore, sito in tenimento di Casalnuovo, luogo detto Tavernanova...

...DI ESTENSIONE INCLUSA LA SUPERFICIE OCCUPATA DAL CASAMENTO COLONICO PALMI QUADRI 2964684.
La rappresentazione grafica di questo territorio e della famosa Masseria Torre è molto semplice.
Annoto che la strada Zi Carlo è indicata come "strada pubblica che da Tavernanova conduce a Licignano".
La casa colonica è indicata con un quadrato colorato. Il territorio complessivo, sapendo che 1 palmo quadrato è pari a 0,069987 m2q. parliamo di oltre 200.000 metri quadri di proprietà della Famiglia Torre.
Questa propietà confinava a nord con i territori di Don Camillo Marino, a nord-est con quelli di Don cesare Colletta e ad est con i territori di una famiglia legatissima al territorio tavernanovese, la Famiglia Gaudiosi, con i suoi Don Pasquale e Don Luigi.
Del documento visionato all'ASN, voglio passarVi una piccolissima parte dell'apprezzamento che fu fatto nel 1845 per poter dividere quella proprietà (i Torre ne avevano anche altre sia a Napoli che fuori regione):


  • 2 divani di mogano con copertura di cotone scarlatto, 30 ducati.
  • 1 orologio di chincaglieria con campana, 20 ducati.
  • Nella cappella: un calice d'argento con patena, 24 ducati; una cappellina d'argento con dentro una statuetta della Vergine dal peso di 4 libbre d'argento, 80 ducati.
  • 7 pianete complete di stole (due di lutto), 20 ducati.
  • un crocifisso d'argento di 1 libbra, 22,66 ducati.
  • Servizio da 34 (forchette, cucchiai, etc.) in argento (60 libbre complessive), 325 ducati.
  • 6 candelieri d'argento, 131 ducati.
  • 8 saliere d'argento, 67 ducati.
  • Caffettiera e zuccheriera d'argento, 51 ducati.
  • 2 diademi e due corone con crocifisso, 22 ducati.
  • 12 lenzuoli di lino, 20 ducati.
  • Pentole di rame lavorate per 200 libbre, 40 ducati.
Tenete presente che all'epoca 1 libbra = 0,32 Kg.

Certo che questa Masseria sarà stata un bel punto di aggregazione per tutti i contadini della zona...

Vi lascio con un video di un famoso film di Totò, "Il monaco di Monza", nella scena dell'apprezzamento dei beni:


Grazie per le visite!

Qualche notizia sulla zona Salice

Parlo di una zona con una strada denominata "Strettolillo del Salice".
Siamo alla fine del 1830 ed la zona in questione apparteneva al comune di Afragola.
Osservando su Google map, sembrerebbe la zona pertinente l'attuale via Fenile e via vicinale Fenile (un pò prima di dove c'era il vecchio passaggio a livello della Circumvesuviana, stradina a sinistra venendo da Tavernanova).
Qui vi era un possedimento di un certo Don Filippo Castelli.

giovedì 6 giugno 2013

'E Sicarie e e' Migliacce...

Stemma Famiglia Migliacci (Migliaccio)
da http://www.nobili-napoletani.it
A Tavernanova la famiglia dei cosiddetti "Sicarie" è molto conosciuta.
Sul territorio arcoriano di parecchie centinaia di anni fa, territorio su cui sono nate sia Casale Nuovo che Taverna Nova, i Cicari sono presenti fin dal 1148 ( e forse qualcosa in meno...); lo sappiamo indirettamente sfogliando il libro "Afragola Feudale" indicato al post precedente:

(24 Gennaio) 1148 - Rogerius Tinella di Arcora dona al Monastero una terra ad Arcora che confina con quella degli eredi "de illi Cicari".

E questi eredi fanno riferimento all'anno 1123 (9 Aprile) quando ritroviamo due Cicari: Giovanni e Costantino, in merito ad alcune proprietà in un luogo denominato Caba (Cava) presso Napoli (vedi pag. 150 del suddetto documento).

La famiglia dei Migliacci (Miliacci): se ne riporta una menzione lontanissima nel tempo (oltre 1000 anni fa) e precisamente nel 994, a proposito di una terra donata alla chiesa di S.Eutimio che si trovava a Licignano foris Arcora e che aveva come uno dei confini proprio la terra di questi "Miliacci".

P.s. - Oltre 10000 visualizzazioni: 10000 grazie.



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