venerdì 28 giugno 2013

L'abbate Cesare Riccardi ed il bandito Carlo Rainone: la storia incontra Tavernanova

Incisione del XVII sec. quale copertina de "Istoria del famosissimo e
foribondo bandito Abbate Cesare Riccardo, etc."
E' quanto emerge dall'ultima visita alla Biblioteca Nazionale di Napoli, foriera di ulteriore documentazione che riguarda le nostre zone.
Bene, l'abate Cesare Riccardi, da tutti allora conosciuto come l'abbate Cesare, era l'abate di Cimitile Cesare Riccardi, che nel 1669 aveva ucciso un nobile, un certo Alessandro Mastrilli.
Da questo momento, l'abate è reo di morte ed inizia a spostarsi lungo tutto il fronte nolano avellinese con qualche puntatina dalle nostre parti. Si organizzò in una banda di malviventi che terrorizzava le nostre zone (ma a me sembra più un Robin Hood...).

In "Frammento di un diario inedito napoletano" a cura di G. De Blasiis, contenuto integralmente lungo 2,3 volumi de L'Archivio storico per le province napoletane (vol XIII e vol. XIV), si racconta che il 22 Marzo 1672
[...] il Capo bandito Abbate Cesare Riccardo in compagnia di 60 persone [...] con la medesima comitiva andato sulla strada nuova, havesse scassato undici taverne, nelle quali si trovavano molti vaticali, che conducevano grano in Napoli, et pigliatisi da quasi tutti i denari, che portavano, fece tagliare un naso et una faccia a due vassalli del già duca di S.Paolo, per il che si sono spediti da Napoli gli ordini necessari per predarlo vivo o morto
Tenete presente che i Vaticali erano addetti alla compera di orzo, grano ed altri cereali per portarli nella Città di Napoli e rivenderli anche alle Dogane ed ai mercati. La strada nuova, per antonomasia, era la via Regia delle Puglie e Tavernanova era un posto di dogana...

Il 5 Luglio dello stesso anno si legge che:
Si intese poi che a Tavernanuova essendo gionto Carlo Rainone, che anni sono era famoso capo di banditi, et doppo guidato, uscì ultimamente con 40 compagni contro l'Abbate Cesare, havendo passate alcune differenze con gente di Corte, era stato carcerato da un caporale, il quale fattoli la testa era stata portato al signor commissario di campagna.

 Questo Carlo Rainone, che ritroviamo nel 1657 a saccheggiare la Terra di Somma, nel 1664 fu mandato a servire nella Terra di Portogallo (fonte "Raccolta di tutti i più rinomati scrittori dell'istoria generale del Regno di Napoli", tomo X, 1770"), per scontare le pene accumulate.
Il 5 Luglio del 1672, dunque, questo Carlo Rainone venne lanciato alla cattura dell'Abbate Cesare.
Pigliaje però questione "con gente di Corte" e quindi 'o tagliaine a' capa ("fattoli la testa").

Tenente presente che a quei tempi, chi veniva condannato a morte per vari reati, se catturato fuori la cinta delle mura di Napoli, la testa gli veniva tagliata e portata poi in Città per testimoniare l'avvenuta esecuzione.

Per la cronaca, l'Abbate Cesare riccardo muore il 3 Agosto 1672.

A prestissimo, con una chicca di mappa...

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