sabato 29 giugno 2024

Il Sistema delle “Masserie della Pretiosa” nel contesto dei luoghi arcoriani - uno studio (I)

Generalità

Nel contesto dei territori della cosiddetta area arcoriana, il sistema delle “Masserie della Pretiosa” ha avuto un ruolo rilevante nella economia agricola locale fin dal XII sec. in quanto nella sua ampia estensione rientravano anche altre strutture di rilievo, quali stalle, abbeveratoi, granai, etc.

Un primissimo riferimento cartografico al toponimo della “Pretiosa” lo ritroviamo in una copia seicentesca delle cosiddette Mappe Aragonesi, i cui originali risalgono alla metà del Quattrocento.

Un secondo riferimento – anch’esso cartografico e molto dettagliato – può essere considerato la “Pianta fatta nell’anno 1695 di molte Massarie della Pretiosa”. In questa pianta, redatta dall’agrimensore Joannes D’Iorio per conto del Monastero dei SS.Severino&Sossio di Napoli, vi è un ammontare di territorio pari a 390 moggi nel quale sono disseminate varie entità strutturali e campestri (oltre alla Taverna nova, le Massarie "Fontanelle alla Pretiosa", quella de "I due Sellari alla Pretiosa" ed altre censite nel 1694 dal fidato agrimensore del Monastero Joannes d'Iorio, tutte nel territorio di Pomigliano d'Arco) e, fra queste, alcune di pertinenza della zona tavernanovese.

Nel testo “Afragola Feudale” [Rif. 1] si legge:

Secondo G. A. Rocco presso questa contrada [La Preziosa, NdA], in diocesi Nolana, vi era un oppidum o un castellum, sulle rive del fiume Veseris, ed aveva lo stesso nome; fiume che secondo il Rocco va identificato con l’attuale La Bolla. Nel sec. XVII vi era una masseria, dello stesso nome, dei benedettini di S. Severino da dove nel 1615 per vie sotterranee fu fatta venire acqua ai mulini di Napoli. La masseria era nota anche col nome Preziosu

Facendo un piccolo passo indietro, molti storici del XV sec. riportano come nel 1497 Ferrante II Re di Napoli, permutò con il Monastero di S.Severino & Sossio un’area antistante l’attuale borgo di Mergellina alias Mergoglino. Ai monaci fu dato al suo posto proprio “il territorio detto la Pretiosa, così detto per la bontà de’ vini che in esso si fanno, in modo che in questo vi ha il monasterio di San Severino una buona rendita. Da questa Pretiosa viene l’acqua in Napoli, come si disse, e si forma il fiume Sebeto.” [Rif.3]

In questo studio, attraverso l’analisi di alcune pergamene – la più antica che riguarda La Pretiosa risale al 1181 - proveremo a tracciare le dinamiche insediative del sistema Pretiosa con un particolare riferimento all’area proto-tavernanovese.

La Mappa Aragonese

In un interessantissimo saggio di Aniello D’Iorio, "Una Comunità in cerca di equità: il catasto onciario di Licignano in Terra di Lavoro nel Settecento" (2022), viene proposta questa carta su pergamena, copia di un’originale del periodo aragonese (la si fa risalire all’incirca al 1460, [Rif.2]), raffigurante il territorio tra Magdalone e Nola, in cui Liciniano confina, con Acerra, Pumilliano d’Arco, Castello Gullielmo di Cisterna.

fonte: A. D'Iorio

L’area di territorio denominata La Preciosa [cfr. Rif.3]è annotata, come detto, in basso a sinistra.

La “madre” di tutte le Massarie della Pretiosa

Nella cartografia sotto, risalente al XVII secolo (Massarie "Pretiosa e Spina" presso Pomigliano d'Arco. - Sec. XVII. - Joannes d'Iorio) viene illustrata l’area della Massaria appartenuta al Monastero di S.Severino e Sossio che ha dato il nome al “sistema” Pretiosa. Di fronte a questa area viene indicata l’area (Massaria) Spina che, in un tempo forse più antico, era delegata proprio a Pars Massaricia.

I territori di pertinenza raggiungono i 120 moggi (90 la Pretiosa e 30 la Spina).

fonte: Archivio di Stato di Napoli

Basandoci dunque sull’orientamento di questa mappa, con l’ingresso della Pretiosa praticamente verso nord, e sugli assi viari, proviamo a riportare questa mappa all’interno di una cartografia dei primissimi anni dell’800:

fonte: Istituto Geografico Militare

Il risultato è il seguente:


Osserviamo qui come dalla Masseria Pretiosa arrivava un strada carrabile fin dentro l’area tavernanovese, peraltro ben visibile in un’altra cartografia, quella del 1695, dove è ben visibile il punto di arrivo della strada carraia, ovvero sulla "Strada Regale":

fonte: Archivio di Stato di Napoli

Tutto questo per indicare che l’estensione del Sistema Pretiosa comprendeva anche l’area sulla quale, nel 1621-1622, sarebbe sorta la cosiddetta “Taverna nuova dei Padri Cassinesi”.

<continua>

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[Rif. 1] C. Cerbone, D. De Stelleopardis – “Afragola feudale: per una storia degli insediamenti rurali del napoletano” – Ist. di studi Atellani, 2004.

[Rif. 2] Cfr. F. La Greca “Il mistero delle mappe aragonesi”, ed. Licosia, 2023

[Rif. 3] Come riportato in A. Pinto, “Raccolta Notizie, Parte 2.2: Luoghi (Fuori Del Centro Antico) Per La Storia, Arte, Architettura Di Napoli E Dintorni” – 2023, il nome deriva “per la bontà de’ vini che in esso si fanno” (cit. sec. XV).





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