venerdì 18 dicembre 2015

18-12-1630: pure 'a Riggina Maria Anna se facette a passeggiata pe Tavernanova...

La Regina immortalata dal grande Diego Velasquez
Parliamo di Marianna di Spagna (1606-1646), prima moglie di Ferdinando III d'Asburgo.
Figlia di Filippo III e Margherita di Stiria, la bella principessa spagnola dai capelli ramati, sorella della regina di Francia, era prima cugina di Ferdinando. Ebbe 6 figli, tra cui l’erede al trono Ferdinando, che morì a 21 anni, e il futuro Leopoldo I.

La Regina doveva andare a trovare il marito in Germania.
Nell'Agosto del 1630 si trovava a Napoli e, in qualità di Regina, gli erano dovute tante cose: tornei, regali, assistenza e quant'altro. Tutto a spese del Regno napoletano.
Più di una persona importante suggeriva alla Regina di decidere la data della sua partenza verso Venezia (via Trieste) visto che il Re di Napoli non sapeva più dove prendere i soldi per il mantenimento stanziale della nobile Marianna.
Così, il 18 Dicembre del 1630
"e facendo il cammino di Puglia entrò per gli Apruzzi nello Stato del Papa ed andò a trattenersi in Ancona da dove da Antonio Pisani Generale de Veneziani con tredici Galee sottili fu con trattamento magnifico e regale sbarcata a Trieste"
Il cammino di Puglia passava per la Taverna nuova...

(Fonte: "Raccolta di tutti i più rinomati scrittori dell' istoria generale del Regno di Napoli", Napoli - 1770)

martedì 1 dicembre 2015

Sarah Harting, infermiera al 4th Field Hospital di Tavernanova...

Sarah Harting - Maggio 2013
...dall'Ottobre del 1943 e fino al suo spostamento verso S.Severo (dove si sposò...), la nonnina qui a fianco ha servito - seppur brevemente - i suoi connazionali nell'ospedale da campo americano attestato nel Plesso "De Nicola" delle Scuole Elementari a Tavernanova.
La sign.ra è del 1920 e ora dovrebbe avere 95 anni.

Thank you very much for your effort!





Sarah Harting - arruolata a 21 anni

lunedì 30 novembre 2015

Calendario Tavernanovese 2016 in vendita...

Sono riuscito a trovare un sito che lo stampa al prezzo di 8.00€. Per acquistarlo, potete andare QUI oppure cliccare sul pulsante (lulu.com) a destra sulla pagina.



In alternativa, Vi stampate  a colori il file .pdf che potete scaricare qui (ovviamente alla rilegatura dovete provvedere voi stessi con un dorsino di plastica).

Saluti!

domenica 8 novembre 2015

L'acquedotto romano che passava per la Taverna nova...

EccoVi una altra foto: sono le cosiddette Mura d'Arce nei pressi di Sarno.
Anche lì passava l'acquedotto...
Questo è più o meno quello che i nostri bisnonni potevano vedere nelle campagne al di là e al di quà della Strada Regia.

sabato 7 novembre 2015

il territorio tavernanovese quale punto di convergenza di tre centuriazioni romane


Tutto nasce da un simposio tenutosi nel 2014 a Patrasso (GRE), "IWA Regional Symposium on Water, Wastewater & Environment: Traditions and Culture", dove gli studiosi italiani
G. Libertini, B. Miccio, N. Leone, G. De Feo hanno presentato il loro lavoro su "L’acquedotto augusteo del Serino nel contesto del sistema stradale e dell’urbanizzazione del territorio servito nell’Italia Meridionale".


Le 3 centuriazioni sono quelle identificate come:

Centuriazione Neapolis, risalente ad una epoca certamente successiva alla eruzione del Vesuvio (79 d.C.).
Centuriazione Suessola, realizzata all’epoca di Silla e di Cesare (83-59 a. C.).
Centuriazione Ager Campanus II, anche essa realizzata in epoca sillano-cesarea.

La cosa bella di queste suddivisioni è che davano indirettamente origine a strade e stradine di campagna, delimitate appunto dai confini (limites) fra una centuriazione e un'altra. I proprietari di questi terreni, finquando venivano coltivati, erano giustamente interessati nel mantenere questi confini che col tempo, in alcuni casi sono identificati come strade. Analizzando alcune immagini, si noterà come combacino alcune stradine di campagne con le due reti di centuriazioni (Rif. [9]). Ad esempio, via Plinio è in linea con la Suessola, mentre una parte di via Lucrezio e della zona della Volla segue la Neapolis. Via Casamanna segue anche essa Suessola mentre via M.R. Gattorno segue la Neapolis.

Sulle centuriazioni avevo già postato qualcosa qui.

sabato 10 ottobre 2015

Grancia tavernanovese nel XVII secolo: una ricostruzione approssimativa...


...di quello che si poteva osservare da sotto il colonnato della grancia, guardando verso Pomigliano.
Il nucleo tavernanovese inizia a prendere forma agli inizi del 1600. Una volta ripristinata la via antiqua che conduceva da Napoli ad Avellino da parte di Pedro Afan de Ribeira - e la demolizione di tutto ciò che la ostacolava - Tavernanova diventa un centro importante di traffico e luogo di sosta lungo la via Regia.

lunedì 5 ottobre 2015

Tavernanova tra i Monasteri di S.Gregorio e quello di S.Severino...e non solo

Nella storia tavernanovese molto hanno apportato i monaci cassinesi della Congregazione di S.Severino e Sossio di Napoli.
Già da qualche tempo, però, la mia attenzione è rivolta ad una altra Congregazione, quella di S. Gregorio Armeno.
Questo monastero aveva anch'esso alcuni possedimenti a Tavernanova. Nel 1695 ad esso apparteneva tutto il fabbricato che, partendo di fronte Palazzo Gaudiosi, si estendeva lungo l'odierna via Filichito, fino ad arrivare alla Casa del Pasteno.
Sembrerebbe poi molto importante un possedimento di tale Monastero: Taverna e padule dette allo Salice.

Come riportato nel testo di riferimento di don Carlo Cicala:


Al Monastero erano di competenza (al marzo del 1651) gli alvei detto appunto di S.Ligorio al Salice , presso il cosiddetto "Flusso reale", oltre a due Molini : quello di S.Ligorio e quello di S.Sebastiano.

Mi piace ricordare qui un altro post che riguardava la Casa dell'Acqua, da cui possiamo evincere che, oltre ai due Monasteri sopra citati, nell'area tavernanovese orbitavano altre due Congregazioni: quella del Monastero di S.Maria Maddalena e quella legata alla chiesa di S.Maria delle Grazie Maggiore di Napoli.

Provando a scovare qualcosa fra questi possedimenti, chissà...

giovedì 1 ottobre 2015

Piccoli spot su Casale novo...

...che provengono dall'ASN.

In un documento datato 18 Marzo 1598, "Ascanio come [Como] barone di Casalnuovo con Francesco dela Fontana che se comprato le prime cause [case] di detto casale".

Quindi la famiglia Fontana può considerarsi co-fondatrice di Casalnuovo. E tenete presente che la costruzione che vedete qui in foto, e che continuava fino a lambire l'edificio scolastico, da tutti era riconosciuta appartenere ai Fontana di Casalnuovo...


Nel 1577 poi, Decio Como si pigliò a maleparole con il Governatore di Afragola; era il primo Luglio: "Magnifico Decio Como barone di Casalenuovo, che il governatore della Fragola non si intrometti in esso per la iurisdizione criminale".
Avere la giurisdizione criminale (ovvero la capacità di assegnare pene, balzelli e multe) era molto importante...quindi si andò a fare causa presso la Regia Camera della Sommaria.

Mi sà ca vincette 'o Cuomo...

Grazie per le visite!

mercoledì 23 settembre 2015

Arcora, Tavernanova e Casalnuovo: la casata dei Como

Stemma nobiliare dei Como
I Como, napoletanamente tradotti in Cuomo, sono stati gli operatori della svolta nella zona casalnuovese e tavernanovese.
Tra le varie scritture degli "Atti ad istanza del Real Monistero di S.Severino e Sossio di questa città con l'Università di Casalenuovo in provincia di Terra di Lavoro" si ritrova che:

"Al Sign. Marchese di Nisita Sign. Presidente Petrone comm. [...].
Angelo Cuomo chiese a Re Ferrante d'Aragona nel 4 Luglio 1484 che, avendo edificato un certo ospizio e delle case in Arcora - tanto per sua commodità quanto de viandanti - et acciocchè avesse potuto ricavarne qualche utile poichè intendeva fare da mano a mano più case...[...].
In tale ospizio vendeva vino greco, misto ad altra qualsivoglia robbe solita a vendersi in altri ospizi convicini al detto territorio di Arcora, franchi ed immuni da qualsivogliano [...]".

Ora, tutti gli studiosi casalnuovesi affermano che l'atto del 1484 è in pratica la costituzione de facto della comunità casalnuovese. Pongo un flebile dubbio: tenendo presente che ospizio significava una sorta di albergo ante-litteram e che sin dall'Alto Medioevo si creò una importante rete di ospitalità viaria, al punto che l'ubicazione degli ospizi consente di ricostruire il tracciato delle antiche strade, nun è ca Angelo Como steva 'e case nella zona che verrà poi chiamata Tavernanova?
Infatti, sebbene i monasteri servono anche da luoghi di sosta, da ospizi, da ricovero temporaneo per malati, anche i laici - a partire dall'XI sec. - danno vita a fondazioni ospitaliere che sfociano in taverne e locande a buon mercato.


martedì 15 settembre 2015

1929: Menzione Viscardi in una cartolina inviata a Matera...

 Eccola, qui: sul retro si legge

"Direzione del Suffragio Perpetuo Universale e della erigente Chiesa dell'Addolorata in Tavernanova (Napoli)
Volete grazie dall'Addolorata ?
Fate una novena recitando 3 Pater Ave Gloria e Salve Regina - Durante la novena frequentate i Sacramenti e promettete una elemosina per la chiesa che si è iniziata a Tavernanova.
Per i schiarimenti, fiorellini e oggetti di divozione rivolgersi al parroco Menzione Viscardi"

Bellissimo ricordo, pescato per caso su internet. Era in vendita su delcampe.net, così come il calendarietto del post precedente (che mi sembra ancora in vendita).

Questa cartolina viaggia da Tavernanova a Matera. Mittente (Fam. o Sac.?) Fico Domenico.

15 Settembre: la nuova Tavernanova fà festa per la Madonna Addolorata...

E Mons. Pasquale Leone fa stampare, nel 1946, questo calendarietto...

"Date una elemosina per la costruzione del Tempio di M SSa Addolorata"












Auguri a tutti i tavernanovesi, vicini et lontani!

lunedì 14 settembre 2015

Le gabelle che il Comune di Casalenuovo voleva far pagare ai monaci tavernanovesi...

Negli "Atti ad is.za del Real Mon.ro di S.Severino e Sossio di questa Città con L'Univ.tà del casale di Casalenuovo in prov.cia di Terra di Lavoro" l'allora Comune di Casalnuovo voleva far pagare delle tasse a Domenico Di Donato e poi a Luca Romano in quanto affittatori della Masseria con Taverna (Aprile 1766).

In questo documento, consultabile all'Archivio di Stato di Napoli, sono elencati quelli che erano i possedimenti del Monastero nella nostra zona.
Ma torniamo alle tasse. Il Di Donato aveva, nel 1738, "sementato il Canape; ne ha fatto legature 24". E di questo sono testimoni Matteo Nappo, Gennaro Castaldo e Giacomo Letizia. Per tale motivo il comune voleva i soldi legati alle gabelle di dogana sulla canapa. Non solo. Volendo acchiappare soldi ovunque, Casalnuovo si spinse fino all'area detta de il Pastino per richiedere la gabella "per lo ratizzo della Paglia" (il ratizzo era un'altra forma gabellare...). Ma la Sommaria napoletana affermò che il Pastino era nel tenimento di Volla; dunque ne a Pomigliano ne tantomeno a Casalnuovo.
Casalnuovo ritorna poi a bomba sulle gabelle di dogana: vuole quelle relativa alla canapa prodotta nella Masseria Tavernanovese.
Pure qui s'avetta 'sstà: nel 1790 alla Sommaria furono presentate le giurisdizioni di confine per capire appunto chi doveva pagare quelle gabelle di dogana.
Si legge infatti:

"Laterale alle case situate di rimpetto alla detta taverna, e che porta alla taverna di S.Gennarello e tira sempre per la strada verso mezzogiorno, lasciando a destra territore che dicevano in giurisdizione di Casalnuovo e a sinistra le case con giardino a costo, e il territorio del Monisterio di S. Gregorio Armeno di questa città, detto di S.Liguoro e il territorio del Monisterio di S.Severino e Sossio di Napoli in giurisdizione di Pomigliano, pretera da Casalnuovo, sino ad incontrare una operia di D. Matteo Benincasa [...]".

Vi lascio con qualche considerazione: la strada che portava alla taverna di S.Gennarello dovrebbe essere via Filichito (che è a sud). Nondimeno vi erano case con giardino al lato sinistro, nel territorio di S.Ligorio, che era tutto il lato sinistro di via Filichito partendo da Tavernanova.
Ma l'operìa di Don Matteo Benincasa, Curato del Reale Castello dell'Ouo, cos'era e dove si trovava?
Chesta è n'ata cosa che s'adda appurà...

mercoledì 9 settembre 2015

Da Diomede Carafa ad Aurelia d'Eboli....

...e chissà che è proprio questo il periodo in cui i luoghi tavernanovesi cominciano a ritagliarsi una propria minuscola "identità".
Da alcuni atti (datati 1622) ritrovati all'ASN:

"Eodem die sexto mensis (octo)bris septima indicione 1593 neap.[...]. In nossa presentia constitutis Aurelia de ebulo et eius viri;[...] et Dominus Vespasiano de baucio de civitate Capua [...]".

La prefacta Domina Aurelia vende al Domino Vespasiano "...terra Pomiliani..., feudis, subfeudis, feudatariis, rusticis, [...] cenzibus, edificy, massarie, possessionibus [...]".

E tutto questo per definire dinanzi alla "Camera della Sommaria" di Napoli (una specie di Corte di Giustizia), che la "Taverna eretta nel territorio di Pomigliano" nel 1622 aveva il diritto di non riconoscere la zeccatura dei pesi e delle misure imposta dal Barone Vespasiano del Balzo, in quanto quel territorio, compreso negli atti allegati, ne doveva essere franco. In aggiunta a questo, il Monastero di S.Severino e Sossio ribadisce che tali diritti su quel territorio erano addirittura anteriori al 1590 e risalivano a Diomede Carafa e, in particolare, riguardavano:

"eius starza [...] cum infratti, corporibus, bonis, [...]"

Diomede Carafa: (+ 17-8-1487), Patrizio Napoletano, Signore di San Lupo e Casalduni (concessione del mero e misto impero del 24-7-1458), Capitano dei passi di Terra di Lavoro dal 4-9-1458, 1° Conte di Maddaloni con Formicola, Sasso, Sesto, Pentime, Roccapipirozzi con mero e misto impero dal 1-2-1465; Signore di Pomigliano dal 1466, compra Pietrastornina nel 1481, 1° Conte di Cerreto con Guardia, Civitella, Pontelandolfo, San Lorenzo Maggiore e Pietrairola dal 9-1-1483, castellano di Normando, Precettore del Re Ferdinando I di Napoli; scrittore di cose militari, morali e di politica. (fonte: http://www.genmarenostrum.com/)

Sembrebbe, inoltre, che l'Aurelia d'Eboli abbia ceduto qualcosa all'Università di Pomigliano d'Arco:

"[...] collecta Sancta Maria [...], item taberna et passa, item furno ex aparecta, [...], item qua habitat Capitanenses, item apoteca sub cui domus Capitanei, item petia terra nominata bosco piccolo; [...]"

E qui parte un'altro thread: il palazzo che ingloba la Cappella di S.Maria ad Nives poteva essere, intorno alla metà del 1400, un alloggio per Capitanenses ovverossia di Capitani di ventura?

domenica 30 agosto 2015

Nella Carta dei Contorni di Napoli di E.Westphal...

...del 1872, si vede il nucleo tavernanovese (con qualche errore: via Casamanna parte da via Filichito e via Zi Carlo me pare 'o ponte 'Casalnuove che all'epoca non esisteva ancora...) con le 3 maggiori costruzioni: la grancia dei Monaci, la costruzione di fronte ad essa e le case giusto a destra appena si entra in via Filichito.
Qui Tavernanova è abbreviato in Tav.


Di tutt'altro tenore è invece questa mappa (qui il particolare della nostra area) che viene dall'Inghilterra ed è datata 1943. E' servita per la guerra...

Mi piace ricordare "il Casone", meta di molte passeggiate in bici e luogo per varie scampagnate.
Sulla mappa ritroverete molte Masserie a Voi note.

domenica 23 agosto 2015

Parrocchiale di Tavernanova e Santuario di Castelpetroso...

Qualche mese fa mi son trovato a passare nella Parrocchia di Tavernanova e, recatomi in sacrestia, ho potuto notare alcune foto messe in cornice. Più che foto, erano degli opuscoletti d'epoca che celebravano in qualche modo la Parrocchia dedicata all'Addolorata.
Ho fatto al volo delle foto, che qui vi pongo (insieme alle note scritte da don Carlo Cicala, credo):

1926 - Figurazione del Calvario
 Questa del 1926, in cui è presente la lapide in memoria della missione dei PP. Redentoristi, tuttora visibile alle spalle dell'edicola di Carmine De Chiara (se non erro) mi pone degli interrogativi (m'arraccumane: dicite pure vuje...). Ovvero: se la lapide è stata sempre dove era, che cosa è quell' edificio a sinistra sul fondo?

















Seconda foto: è relativa alla posa della prima pietra. Ma che cosa era questa "facciata" (in scala, vedete la testa della statua della Madonna). E' forse il disegno di come si sarebbe voluta la chiesa tavernanovese? In realtà, non so se il mistero è svelato ma...fatevi un viaggio al Santuario dell'Addolorata di CastelPetroso (CB), fondato alla fine del 1800 e ragionate, sia sulla facciata che sulla Cappella del Miracolo dell'Addolorata....what a surprise!
1929 - Posa della prima pietra

martedì 18 agosto 2015

Tre punti di scavo nelle aree adiacenti Tavernanova: i risultati

I 3 punti di scavo (puntino marrone) nelle aree adiacenti Tavernanova
Nel 2000 e nel 2006, secondo il sito www.fastionline.org, sono stati effettuati degli scavi in 3 aree adiacenti il villaggio tavernanovese (relativi ad opere pubbliche):

  1. Linea a Monte del Vesuvio, lotto C1, pile 125-132 (2000)
  2. Linea a Monte del Vesuvio, Lotto C2 (2000)
  3. Passante Nord-Sud (2006)
Questi scavi hanno portato alla luce alcune scoperte archeologiche che vanno dal 5000 al 1350 a.C., che ora Vi vado a riassumere...
  1. Linea a Monte del Vesuvio, lotto C1, piloni dal 125 al 132 dell'Alta Velocità (2000, territorio di Casalnuovo di Napoli): il periodo và dal neolitico (5000 a.C.) e fino all'Età del Bronzo (1750 a.C.). Il ritrovamento di solchi agricoli sotto i piloni dell'alta velocità, sotto lo strato cosiddetto delle "pomici di Avellino" e di un solco battuto di confine vanno a fare compagnia a file di buche di palo per il supporto di capanne. In tre casi, lungo il bordo delle abitazioni è stato trovato un piccolo pozzo, probabilmente di natura votiva. Sul fondo di queste fosse sono stati ritrovati alcuni vasi databili tra la fine del periodo eneolitico e l'inizio della prima età del Bronzo. Nel pilone 130 e 132, si trova un ulteriore livello di suolo arato databile alla fine del Neolitico periodo; all'interno di un barattolo impasto frammentato (probabilmente un ex-voto connesso all'attività agricola della zona), sono stati ritrovati diversi utensili di pietra e numerose conchiglie con fori che probabilmente costituivano una piccola collana.
  2. Linea a Monte del Vesuvio, lotto C2 dell'Alta Velocità (2000, territorio tra Volla ed Afragola): il periodo è relativo all'Età del Bronzo (1800-1600 a.C.). Le indagini hanno esaminato sia la parte più alta di questa zona, caratterizzata da terreni asciutti sani, e la parte inferiore, che anticamente era probabilmente un ambiente palustre come attesta la presenza di una serie di canali paralleli di età romana. Posta su un allineamento nord-sud, questi erano 80 cm di larghezza e 1,20 m di profondità (piloni 198-202). L'uso agricolo del terreno risulta fin dal periodo eneolitico, come attestato da frammenti di ceramica intrecciati da vimini. Questo tipo di manufatto è stato il lavoro degli abitanti di un villaggio situato nella zona immediatamente a nord dei canali preistorici (Arcora preistorica?). Una delle capanne di sotto dei depositi vulcanici è stata completamente scavata. La struttura rettangolare, con abside sul lato nord-orientale, era su un / allineamento sud-ovest nord-est e misurava 5 × 12 m (presso il pilone 218d).

sabato 15 agosto 2015

Prigionieri di guerra tedeschi in mani britanniche...

...catturati a Tavernanova, secondo il testo di H. Wolff "Die deutschen Kriegsgefangenen in britischer Hand: ein Überblick, Volume 1" del 1974, nel nostro villaggio alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Un prigioniero tedesco - fonte: Istituto Luce
Sono "3 German 'B' vehicle driver team".
 I German "B" erano veicoli militari tedeschi così come identificati dagli inglesi.
Quindi a Tavernanova sono stati fatti prigionieri 3 gruppi di militari tedeschi.











venerdì 14 agosto 2015

4th U.S. Army Field Hospital...

Stemma del 4th US Army F.O.
..era di stanza a Tavernanova, dove ora vi sono le scuole elementari.
Sotto le scuole vi erano (e vi sono) altri ambienti, rimessi in sesto da una ventina d'anni. In questi ambienti hanno lavorato gli uomini del Quarto Ospedale da campo dell'Esercito americano. Scrive così George Rock nel suo "History of the American Field Service 1920-1955":

"Short of the airfield on Route 7 was the 4th U.S. Army Field Hospital---a reception and despatch center at Tavernanuova for patients to be evacuated by air---which offered one of the infrequent attachments of the AFS to an American Army unit. This proved a pleasant assignment, and its joys were in no way diminished by the accompaniment of U.S. Army rations. At all times the collection of extra food was an important activity---private larders being essential both for the volunteers on those occasions when work was so timed that meals with the proper unit were impossible and also for the patients during delays or on long trips. In any period of proximity to American troops, much ingenuity was exercised to procure stocks of their rations---either on an individual basis or for more widespread consumption. It was reported that morale rose when, for a while, these foods were enjoyed regularly by a whole platoon, even as it visibly fell when Fortune discontinued this particular favor. The allure of a change of diet was always irresistible to those long accustomed, but not adjusted, to the austere repetition of British rations."

Questo gruppo ha lavorato indicativamente dal 16 Ottobre 1943 al 12 Gennaio del 1944 fornendo (tra Pomigliano e Tavernanova), 200 posti letto. L'airfield a cui si riferisce il testo è quello di Pomigliano d'Arco.
Dal 26 Ottobre 1943 e fino al 13 Febbraio del 1944, fu associato il 32nd Ospedale da Campo, Terzo Plotone che aggiunse altri 100 posti letto.
Ed ecco una foto di una visita di ufficiali l'11 Dicembre del 1944. Sarà stato Pomigliano o Tavernanova?

fonte: http://www.ww2online.org/

Tavernanova menzionata in uno studio sull'uso del paleomagnetismo e magnetismo roccioso...

...per capire i processi vulcanici.
E questo è un motivo che ritorna spesso nelle mie ricerche. Nulla di che, sia chiaro, ma sapere che da qualche parte nel mondo qualche luminare conosca il nome "tavernanova" è molto sfizioso...
Il testo è qui, Tavernanova compare in una tabella all' interno dello studio "Temperatures of the pyroclastic density currents deposits emplaced in the last 22 kyr at Somma-Vesuvius (Italy)"

mercoledì 5 agosto 2015

5 Agosto: Festa della Madonna della Neve

E questa è la preghiera che i nostri avi contadini recitavano:

O Maria,
donna delle altezze più sublimi,
insegnaci a scalare la santa montagna
che è Cristo.
Guidaci sulla strada di Dio
segnata dalle orme dei Tuoi passi materni.
Insegnaci la strada dell'amore,
per essere capaci di amare sempre.
Insegnaci la strada della gioia,
per poter rendere felici gli altri.
Insegnaci la strada della pazienza,
per poter accogliere tutti con generosità.
Insegnaci la strada della bontà,
per servire i fratelli che sono nel bisogno.
Insegnaci la strada della semplicità,
per godere delle bellezze del creato.
Insegnaci la strada della mitezza,
per portare nel mondo la pace.
Insegnaci la strada della fedeltà,
per non stancarci mai nel fare il bene.
Insegnaci a guardare in alto,
per non perdere di vista
il traguardo finale della nostra vita:
la comunione eterna
con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Amen.

Per la vs. comodità riporto qui alcuni stralci a riguardo tratti da passati posts, altre info al link http://tavernanova.blogspot.it/2013/12/inventario-del-1919-della-cappella-di.html e sul sito del Santuario omonimo di Ponticelli, luogo che ha avuto molta influenza sulle vicissitudini tavernanovesi (http://www.santamariadellaneve.it/storia.htm):


"riporto quanto ritrovato in un recente documento della diocesi di Nola, che potete scaricare integralmente qui (G.Basile - A.Esposito "Pomigliano sacra: parrocchie-chiese-cappelle",2010):
La Cappella della Madonna della neve si trovava sulla Strada Regia, attuale via Nazionale delle Puglie.
Descritta nelle Sante Visite come cappella pubblica, mantenuta con le elemosine e tenuta da un curato economo che amministrava le anime di Licignano, essa era ritenuta una chiesa succursale dell’unica Parrocchia di San Felice in Pincis in Pomigliano. Quando fu eretta la seconda Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la Cappella di Tavernanova, dedicata a Santa Maria della Neve, fu riconosciuta sua rettoria con Bolla Vescovile del 5 ottobre 1856.
Nell’Apprezzo della Terra di Pomigliano, redatto nel 1750 dal notaio Ranucci per la vendita dei beni della famiglia Strambone, è riportata la Descrizione cappella della Madonna della neve, dirimpetto la Taverna Nuova: «La cappella sta situata su la Strada Regia di rincontro al taverna nuova e proprio nelle case che sono in sterminamento di Pomigliano, e consiste in una porta quadrata per la quale si entra nella medesima che è coverta con lamia a botte con lunette e col suolo d’astrico, tiene il suo altare di fabbrica e legno in testa col quadro della Beata Vergine sotto il titolo della neve, ed è mantenuta da padri di S. Severo di quella città, che ne hanno la proprietà, e vi fanno celebrare ogni festa».

sabato 18 luglio 2015

Le foto aeree di Tavernanova, le più vecchie...sono qui (II)

Bollettino di guerra 1149 - 18 Luglio 1943

[...]
Napoli é stata nuovamente e ripetutamente attaccata da grosse for­mazioni di quadrimotori: sono segnalati ingenti danni nei quartieri centrali e periferici; incorso di accertamento le vittime. La difesa contraerea della città, con interventi pronti e precisi, abbatteva io bombardieri; altri 8 precipitavano a seguito di combattimento con la nostra caccia.

Minori azioni di spezzonamento e di mitragliamento sono state effettuate questa notte sui dintorni di Napoli, su Littoria e su Ciampino. Durante le incursioni di cui hanno dato notizia i bollettini nn. 1147 e 1148 risultano distrutti, oltre a quelli già indicati, 4 velivoli di cui uno caduto a sud - ovest di Ivrea e 3 nel territorio di Genova, sotto il tiro delle artiglierie locali.

Negli ultimi due giorni non sono rientrati alle basi 5 nostri aerei. Motosiluranti italiane, in ricognizione offensiva nelle acque della Si­cilia orientale, colavano a picco un piroscafo da 9 mila tonnellate. Un sommergibile é stato affondato in Mediterraneo dalla torpedi­niera comandata dal capitano di corvetta Silvio Cavo da Boissano (Savona).

Le perdite finora accertate fra le popolazioni civili, a seguito delle incursioni citate dai bollettini nn. 1148 e r 149, sono le seguenti:
— a Reggio Emilia 6 morti e 20 feriti;

— a Napoli 12 morti e 84 feriti;

— a Nola 9 morti e 12 feriti;

— ad Afragola 4 morti e 10 feriti;

— a Roccarainola 10 morti e 10 feriti.
(fonte: alieuomini.it)

18 Luglio 1943
Le foto che seguono sono state scattate da un ricognitore RAF dello Squadrone 682. Quota 28000 piedi, circa 8,5 Km.











In questa foto, si vede in basso a sinistra l'attuale "Edificio" della Scuola Elementare; di fronte, via Casamanna.





Penso solo che in queste foto ci sono tutti i nostri affetti: avranno mai pensato che un giorno, dopo 72 anni, qualcuno avrebbe visto dall'alto ciò che loro vivevano?
Chiudo questo argomento con una foto che racchiude il senso di quei giorni: Settembre 1943, Napoli liberata!!

martedì 7 luglio 2015

Le foto aeree di Tavernanova, le più vecchie...sono qui (I)

...e sono "drammatiche". Scattate dai ricognitori della RAF inglese il 18 e 23 Luglio del 1943, sono servite agli anglo-americani per capire cosa era stato fatto nei bombardamenti precedenti su Napoli e -purtroppo- cosa c'era ancora da fare...

"Il 1943, fu l’anno peggiore perché fece segnalare sulla nostra stremata città, ben 181 bombardamenti dall’inizio della guerra all’ 8 settembre.[...]Quella del 30 maggio fu la sessantesima incursione aerea sulla città, dopo di che, i bombardamenti si diradarono ma non persero di distruttività. Il 13 luglio, in un’ennesima incursione, se ne andò anche il Caffè Vacca della Villa Comunale. Il vecchio ritrovo ottocentesco, a pochi passi dal chiostro della musica, composto da due piani, contornato di tavolini e sedie, aveva visto passare nei suoi locali i più bei nomi dell’arte e della cultura europea. Il 14 luglio s’intensificarono i bombardamenti aerei Alleati sulle vie di comunicazione che dal Nord portavano al Sud della penisola e sui centri più importanti del meridione: il bersaglio preferito fu ancora una volta Napoli che, questa volta, non ce la fece più a reagire e a resistere" (L. Monda, "Napoli durante la II guerra mondiale ovvero: i 100 bombardamenti di Napoli.")

23 Luglio 1943. Cerchiati in rosso alcuni obiettivi militari
Nella foto soprastante, in rosso ritrovo cerchiati alcuni cose. Se non ricordo male, mia madre diceva che in quelle zone doveva esserci la contraerea italo-tedesca.

"Gli attacchi, se possibile, divennero ancora più terribili il 4 agosto, data fatidica della più grande incursione aerea subita dai napoletani, durata un’ora ed un quarto ma destinata ad essere ricordata per sempre. Quattrocento aerei della Mediterranean Bomber Command sganciarono centinaia di bombe incendiarie, scendendo poi a bassa quota per mitragliare la popolazione inerme che fuggiva. Il centro fu oggetto di un accanimento senza pari e la Chiesa di Santa Chiara venne rasa al suolo,anticipando la sorte dell’Abbazia di Montecassino. Ciò che colpisce è l’accanimento verso un luogo sacro, specie a guerra ormai vinta. Due pesanti attacchi aerei sulle province di Napoli, Avellino e Salerno ci furono anche il 20 e il 21 agosto." (Fonte cit.).

domenica 5 luglio 2015

La statua di Sant'Emidio nella Parrocchiale tavernanovese

Che ci fa? Me lo sono sempre chiesto.
Una volta lo chiesi anche a don Gennaro, ma non ricordo che la sola risposta in merito al fatto che il Santo, Vescovo e Martire, era il protettore dai terremoti e il suo cultò si attestò nelle Marche.

Una ricerca porta a dire che, quantomeno nel Regno di Napoli, scritti sulla devozione a questo santo si ritrovano dal 1731.

Infatti, si sa di una "Distinta relazione dell’orribile tremuoto accaduto in quasi tutto il Regno di Napoli, mà col danno maggiore nella Città di Foggia nella Puglia. Con il miracoloso portento dello scoprimento della Sacra Imagine di Maria Santissima dell’Assunta, adorata in Foggia sotto il titolo di Icona vetere, con la notizia della invenzione di detta Sacra Imagine, & altri portentosi successi. Con una succinta descrizione di varj castighi della Divina Giustizia mandati sopra altri Regni. Con una orazione di S. Emigdio, Vescovo d’Ascoli, contro il terremoto. In Napoli, s.n., 1731." (fonte: santemidionelmondo.wordpress.com)

Dunque, la conoscenza di questa devozione risalirebbe a non prima del 1731. A Tavernanova tale devozione sarebbe stata mutuata dalla vicina Napoli (dichiarata "città emidiana" dal sito sopra citato...), sebbene la statua che si trova nella Parrocchia dovrebbe risalire ad una settantina di anni fa (fate pure voi una indagine...please).

Info sulla vita di Santo Emidio le trovate qui.

Ah! Caso strano è che la data del martirio di S.Emidio coincide proprio con la festa della Madonna della Neve......il 5 Agosto...

Ultime news! Proprio qualche ora fa sono stato a Tavernanova. Ed ecco la nuova foto di S.Emidio.
Hanno rubato gli angioletti e la piccola casetta che era alla sinistra della statua!

martedì 30 giugno 2015

Giusto per un'altra data...1751

1751: Santa Visita del Vescovo alla Cappella di S.Maria ad Nives in quel del villaggio tavernanovese.
Notate la dicitura extra menia (moenia) insieme alla correzione di S.M. Graziorum in ad Nives.

Ciò fa capire che la nostra Cappella era considerata, nel 1751, una struttura 'a fore 'e mmura (di Pomigliano).

Il seguito del documento tratta delle suppelletili che vengono censite nella Cappella.

lunedì 8 giugno 2015

La stima di don Gennaro Fico verso i tavernanovesi


E' il 1 Gennaio 1979 e, alla S. Messa delle 11 il nostro amato monsignore pronuncia le parole che ho messo sul poster soprastante:

"Il nostro paese gode di una tradizione di serietà nell'impegno dei suoi figli, d'una tradizione di laboriosità dei suoi membri. Dobbiamo prendere questa fiaccola dalle mani dei nostri padri e farla splendere ancora e sempre, anzi, se è possibile, farla brillare di più."

domenica 24 maggio 2015

24 Maggio 1915: Tavernanova presente!





















Sissignore. Tavernanova presente. Ho costruito questa patchwork sulla base di una foto presente sul sito del Ministero della Difesa.
Ho immaginato la partenza per il fronte e le tante cartoline postali che arrivavano ai nostri soldati.
Parecchi non sono più tornati.
E fra questi, i tavernanovesi:
  • Agostino Merone (o Mirone) di Antonio, anni 30
  • Antonio Mozzillo di Domenico, anni 29
  • Biagio Brancati (o Brancale) di Giuseppe, anni 25
  • Domenico Pirozzi di Carmine, anni 22
  • Felice Barone di Giacomo, anni 20
  • Giuseppe Castiello di Salvatore, anni 22
  • Luigi Pirozzi di Vincenzo, anni 20
Sulla destra della pagina il link per ulteriori notizie

Anche a loro va il ringraziamento della nazione, della Patria Tavernanova!

Il monumento ai caduti nei pressi di Piazza Siani a Tavernanova - foto dell'amico fraterno Carmine De Chiara


sabato 9 maggio 2015

Figure del Risorgimento italiano per Tavernanova...

Giornale del 16 Maggio 1848 (fonte: cronologia.leonardo.it)
Sono Antonio Torricelli e Vincenzo Tavassi.
Nel testo "Decisione della Gran Corte speciale di Napoli nella causa degli avvenimenti politici del 15 maggio 1848", vi è tracciata la visione borbonica dei moti rinascimentali di quelle giornate.
Le due persone sopra citate, insieme ad altre sei, si dirigono verso Pomigliano addì 13 Maggio 1848, per poter preparare la giornata del 15 nella capitale del Regno.
Torricelli e Tavassi "[...] nel corso del viaggio sostavano discendevano de legni ed abboccavansì tra loro in segreto. Ne Comuni di Pomigliano d'Arco, Cisterna, Marigliano e Cimitile, il primo si tratteneva in segrete conferenze con alcuni popolani di quelle terre.".

Taverna nova è stata una tappa obbligata...

Obbligata anche per i due Capitani Sante Romano e Carmine Guadagno che "Quando poi si udiva il fragor del cannone verso Napoli, il Romano insieme all' altro Capitano Carmine Guadagno ordinavano alla Guardia nazionale armarsi e marciare sopra la Capitale.[...]".

La Storia: è chiaro che il nostro villaggio non ha avuto alcun che di coinvolgimento, però, tenente presente che siamo in una epoca in cui si viaggiava a piedi o a cavallo (chi ce lo aveva per viaggiare) o con le carrozze e che il ritmo della vita era lento di modo che le tracce emozionali che ogni evento storico portava con se si facevano comunque sentire nelle popolazioni locali, nel bene o nel male.

Sono certo che questo -come altri eventi- non ha lasciato indenne chiunque si sia trovato a vederlo passare...

venerdì 8 maggio 2015

Alla taverna nuova si beveva bene!!!

...Botti di lagrima andavano e venivano dalla Massaria Preziosa verso la Taverna nuova (quando 4 quando 12...); da altre note ritrovate all'ASN, il lacryma christi veniva anche prodotto "spezzato" , il mezza lagrima, e venduto presso la Taverna.

Tra le cose "simpatiche" lette ho annotato alcune Spese di infermeria:


  • Per il latte d'asina a Frà Gabriele (forse per qualche infiammazione)
  • Per il cavarsi una mola a Fra Girardo
  • Barili di acqua di Pozzuoli (forse per alleviare i sintomi del vomito o dolori allo stomaco)
E' sempre risaputo che ai monaci piace mangiare bene...ed infatti alla Preziosa non mancavano alici salate, tunnina e tarantello; formaggio parmiggiano di Sorrento e tante altre cose.

Grazie per le Vostre visite!

domenica 3 maggio 2015

lunedì 27 aprile 2015

Condottieri di ventura nei luoghi arcoriani

P. Uccello - Monumento funebre a John Hawkhood (Firenze, S.Maria del Fiore)
I territori di Casalnuovo (Arcora), Pomigliano e Afragola, senza tralasciare la zona di Volla sono stati nei secoli luogo di accampamenti, di battaglie e- specie lungo la via Regia delle Puglie- passaggio di principi, re e condottieri.
Questi luoghi, i luoghi Arcoriani, avevano il loro centro nella zona tavernanovese, da sempre documentata come territorio in parte afragolese, pomiglianese e infine casalnuovese.
Sono note le testimonianze di contadini e di persone note del circondario riguardo a ritrovamenti di necropoli e di sepolture di epoca tardo-medioevale che sono affiorate (e poi insabbiate) nelle nostre zone.
Facendo una ricerca su internet mi sono imbattuto nel sito http://www.condottieridiventura.it/ dove ho potuto ripescare le gesta di alcuni condottieri che, per una ragione o per un'altra, hanno avuto a che fare con i luoghi Arcoriani.
La bibliografia da cui hanno attinto i superbi autori di questa raccolta è molto vasta e dunque il loro è stato un lavoro molto duro.


Per ora vi lascio un mio "montaggio" video con i testi delle gesta che molto probabilmente si sono succedute nei nostri paraggi: spero che sia di Vostro gradimento, visto che nun è arta mia...



sabato 25 aprile 2015

"...e voi che ritornerete a casa sappiate che anche qui dove riposo, in questo campo vicino al bosco di betulle, verrà la primavera"

E' lo slogan che compare sul sito dei "Reduci di Russia". Su questo sito, ho potuto fare una ricerca per tutti i caduti nati a Casalnuovo e deceduti/dispersi in territorio russo:


Per chi volesse ritrovare qualche info su qualche parente deceduto in guerra, c'è il sito del sistema di ricerca dei Caduti in Guerra del Ministero della Difesa.


Buon 25 Aprile nel ricordo dei nostri cari.

1945 - 2015: Anniversario della liberazione

Per l'occasione (e spratichirmi su di un tool di editing video) mi sono cimentato su di un video di 5 minuti, creato a partire da alcuni contributi ripescati da youtube.

domenica 12 aprile 2015

Via Antiqua que dicitur Arenarum: asse portante storica per Tavernanova

1872 - G. De Nittis "Strada da Napoli a Barletta"
Sappiamo tutti come le grosse vie di comunicazione sono fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico di ogni paese. Più importante (e trafficata) è la strada, più il territorio circostante può avere determinati benefici di ordine economico e, di conseguenza sociale e pure culturale.
L' antica via Appia, menzionata così impropriamente da S.Paolino da Nola in un suo carme (n.29) composto nel 400 d.C. è la medesima strada che attraversa il centro tavernanovese.
Scrive Carlo Ebanista in un suo saggio "Dall'antichità all'età moderna":

"Il tracciato, noto nel medioevo come via antiqua e in età moderna come Strada regia, Cammino o Consolare di Puglia, si sovrappose nel tratto iniziale alla via Neapolis-Abellinum che non è menzionata esplicitamente da geografi e cartografi antichi, ma la cui esistenza è comprovata da testimonianze letterarie ed epigrafiche.[...] A testimonianza della continuità d’uso della strada Neapolis-Abellinum, sia pure con le inevitabili modifiche e deviazioni, le fonti medievali indicano come via antiqua il tratto che da Napoli conduceva a Nola; un documento del 944, relativo al territorio di Pumilianum foris arcora (attuale Pomigliano d’Arco), menziona, infatti, la via antiqua, que dicitur Arenarum.[...] Negli anni 1309 e 1315 Roberto d’Angiò fece eseguire dei lavori nel tratto
Napoli-Nola, a testimonianza della costante attenzione dei sovrani angioini per questa importante strada che collegava la capitale ad Avellino e alla Puglia. Interventi di modernizzazione del tracciato viario vennero commissionati in età vicereale dal duca di Alcalà (1559-71). L’itinerario postale delle Puglie, sin dall’epoca di don Pedro de Toledo (1532-53), seguiva la via che da Napoli,
attraverso Marigliano e Cimitile, conduceva ad Avellino [...]".

Queste considerazioni sono molto importanti per una ricostruzione storica generale dell'area tavernanovese, probabilmente molto più antica di quello che ci hanno voluto far credere in passato...

venerdì 3 aprile 2015

Dopo quasi due anni riesco a dare altri numeri...

Stemma della famiglia Cattaneo, Baroni di Sannicandro
.. che riguardano un paio di documenti che nel 2012 non erano visionabili:

"Domenico Di Falco dimanda rimborso per le riparazioni fatte alla maccaroneria in Pomigliano d'Arco proveniente dall'emigrato Sannicandro...": è un documento del 5 Febbraio 1812, dove è contemplata la richiesta, da parte del Di Falco, di 67,40 ducati per lavori di falegnameria fatti da Giovanni Celestino, Maestro Falegname, nella Maccaronia per conto dell'illustre signore di Sannicandro nel giugno del 1804.
In pratica avanzava chilli sorde da ott'anne...

La "Maccaronia" in questione dovrebbe genericamente indicare la grancia dei monaci in quel di Tavernanova, che al 1812 non erano più titolari della grancia vista la soppressione di G. Murat di qualche anno prima e dunque avevano lasciato dei debiti "indiretti".

Tenete presente che il signore di Sannicandro aveva anche il titolo di Barone di Casalnuovo...e tutto questo mi fa propendere che la maccaronia era proprio quella tavernanovese.

"Pomigliano d'Arco - La Comune pretende annuo ducati 54 da Filippo Gaudiosi per diritti di scannaggio su di una masseria con taverna sita in quelle pertinenze": la prima cosa da dire è che il catalogo dell'ASN riportava scamaglio al posto di scannaggio; la seconda cosa è che il documento è datato all'8 Luglio 1808.
Dunque, nel documento si legge che tale taverna era "[...] in unione di moggia 7 di territorio, e 14 case con cappella annessa a detta taverna, valore ducati 8888, e al prezzo di ducati 20200, franca e libera da qualunque peso...[...]".
L'amico Filippo in pratica si ribella a tale richiesta del Comune, in quanto sul diritto di scannaggio "[...], sulla gabella della vendita del vino, ed altri diritti, dondechè deve essere esente da qualunque peso secondo le leggi di contratto per cui con ragione reclama l'osservanza di esso [...]".

Affinale, nun adda pavà...

giovedì 2 aprile 2015

Tavernanova, Luglio 1663...

...di fronte alla Masseria Chiavettieri viene misurata la Masseria del Magnifico Gioseppe Panzuto.

In questo documento del 1663 si menziona Tavernanova, ma già sappiamo che questo nome era in voga da almeno 50 anni...
Vedi anche qui.

Ma...il Magnifico Gioseppe Panzuto? Era un'altra persona molto in vista nella capitale del Regno (Napoli), che guarda caso aveva comprato terra a Tavernanova.
Tale Panzuto era nel giro dei nobili dei privilegiati dell'Arte della Seta e partecipava più che attivamente alla vita politica cittadina: in "Storia de Napoli, vol.6" viene appellato come onnipotente...
Fate vobis...

mercoledì 1 aprile 2015

Dall'Archivio di Stato altre notizie...

Costantino VII, che ha regnato fino al 959 (fonte: molino.it)
...che Vi passo.

Dal fondo "Monasteri Soppressi" n.1789, conservato all'ASN (Archivio di Stato di Napoli) si evince che:

  • nell'anno 958 vengono dati alcuni privilegi molendini ('na specie 'e licenza per frantumare il grano) al Mulino del Salice.
  • sono riportate una serie di concessioni in loco Arcora, databili al 978.
  • interessante la concessione del 23 Settembre 1081 dove il signore di Somma concede una grancia al Monastero dei SS.Severino e Sossio in quel di Arcora...
  • Il 13 Marzo del 1445, Cicci Cicari ( Cicce 'o sicarie?) nel suo testamento parla di una proprietà che viene descritta molto simile alla grancia tavernanovese.
  • Un fondaco alla Pretiosa viene menzionato in un documento del 25-01-1524

martedì 31 marzo 2015

La Cappella tavernanovese sarebbe in origine una staurita risalente all'anno 1000?


E' un giusto dubbio.
Nel saggio di G. Vitolo "Culto della croce e identità cittadina", contenuto nella raccolta tematica in 3 volumi "La Croce: iconografia e interpretazione" si parla di un presunto atto di fondazione di una "staurita".

Ma che rè questa staurita?

Dal IX secolo che questo termine "chiese e cappelle nate in collegamento con la processione della domenica delle palme e nelle quali si praticava, insieme alla devozione per la Santa Croce, la carità cristiana attraverso l'elargizione di elemosine ai poveri e la celebrazione di riti di suffragio per i defunti,[...]".
Gli altari temporanei venivano trasformati in edicole e cappelle, "queste ultime non di rado mediante il riadattamento di edifici preesistenti", dice l'autore.

In un contratto del 6 Marzo del 1016, con i quali la badessa del monastero di S.Gregorio Armeno dà in affitto due terre ad otto abitanti di Arcora (l'autore lo lega alla zona di Pomigliano d'Arco...), si legge che essa concede di recarsi "ad audiendum officium" (a sentì 'a messa...) nella chiesa di S. Pietro ad Cancellata, di proprietà del monastero, aggiungendo che "si ibi facere voluerint plebem et staurita, eis licentiam concedit", ovvero se vogliono fare una staurita, gli verrà concessa.

In poche parole, se questo nucleo di persone ci impiega molto tempo per arrivare alla chiesa di S.Pietro (e questo tempo lo tolgono al lavoro nei campi), meglio è creare un centro di aggregazione (staurita, nelle modalità espresse sopra) più vicino al territorio dato in affitto.

Ma dove stavano i territori che la badessa aveva dato in affitto?

sabato 28 marzo 2015

Il lavori alla TAV Napoli-Roma: sorprese archeologiche...fruibili al pubblico

TAV Na-Rm: i quadrati a centro-destra identificano i resti dell'Acquedotto del Serino.
L'immagine (e le notizie) sono tratte dal documento "SITI ARCHEOLOGICI E INFRASTRUTTURE", pubblicato su un sito a gestione del Ministero delle Infrastrutture.
Leggiamo da questo documento:

"In corrispondenza del Lotto C1, durante la realizzazione del Viadotto Volla, sono stati
scoperti tre piedritti in opera mista di un ponte canale di epoca romana.
La Soprintendenza Archeologica di Napoli ha effettuato indagini mirate, che hanno portato all’identificazione dei resti di un tratto dell’acquedotto augusteo che portava le acque dalle fonti del Serino fino a Napoli e a capo Miseno, dove sfociava nella Piscina Mirabilis3, la più grande cisterna romana mai conosciuta. L’importanza dell’acquedotto era notevole: fu una delle opere più importanti realizzate dai Romani in Campania, con la funzione di rifornire anche la flotta ancorata a Capo Miseno."

Ed ancora, in merito alle considerazioni che si sarebbero potute fare:

"[...] La presenza di tali significative emergenze archeologiche ha portato la Soprintendenza ad allargare l’area di indagine per comprendere l’effettiva interferenza del viadotto con il tracciato dell’antico acquedotto. Di fronte ad un caso del genere si sono prese in considerazione varie ipotesi, tra le quali anche quella di rimuovere i reperti e di estendere ulteriormente le indagini. Una soluzione di questo tipo, tuttavia, prevedeva un iter lungo e non facile, pertanto è stato deciso di attuare una variante al progetto originario del viadotto, proprio al fine di preservare intatto il sito.
La soluzione prescelta è stata la realizzazione di un impalcato di luce unica di 50 metri tra
le pile 80 e 82, con l’eliminazione della pila 81. In questo modo si è garantita la conservazione del sito e se ne è permessa la fruibilità al pubblico."

Quindi, bisogna andare alla ricerca del punto di questo viadotto: dovrebbe essere quello dove la struttura su cui sono adagiati i binari è un poco più alta di spessore rispetto a quelle adiacenti.
La mia opinione è che tali reperti si possano intravedere nell'area della Massaria Carafa:


In viola la traccia approssimativa dell' acquedotto Claudio, come da post del Gennaio scorso...

Canale Youtube - La playlist...

Post +popolari nell'ultimo mese...