lunedì 29 agosto 2011

1799: Quattro "Briganti" catturati presso Tavernanova

"Briganti", lo riscrivo tra virgolette in quanto parecchie volte non erano delinquenti, ma solo rivoluzionarii.
Per quanto riguarda il 1799, rimando voi tutti a questo link:


http://www.neoborbonici.it/portal/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=106&Itemid=224


Non vi mettete paura, il link funziona...


Torniamo al 1799, dalle nostre parti, zona del Casotto (tra Tavernanova e Pomigliano, all'altezza della Fabbrica Biciclette Marzano). Leggo da  "Storia di Pomigliano dalle origini ai giorni nostri":




Quindi, abbiamo anche una banda Barone !

mercoledì 24 agosto 2011

Sarà passato pe la taverna nuova ?

'O rre.
3 Gennaio 1753. Leggete il pezzo sotto tratto da "Storia di Pomigliano dalle origini ai giorni nostri":


Probabilmente, il re passò dalle nostre parti, pure per passare in rassegna la "dogana", che verrà poi spostata su Pomigliano 50 anni dopo.

A tal proposito, nella raccolta di Giovanbattista Basile "Archivio di letteratura popolare" del 1883, a proposito della Taverna del Passo, scrive: presso i luoghi di dogana c'era sempre qualche taverna, "per comodo de carrettieri".
Siamo allora tenuti ad immaginare che nel nostro paese la Taverna Nuova stabiliva qualche confine.
E quale confine più evidente di un vecchio arco che lambiva la "grancia" dei monaci (dove c'era la taverna) e seguiva paro paro la via Arcora Comunale ? E se questo arco passava proprio accanto alla cappella della Madonna della Neve via via a seguire -per un certo tratto- la via Filichito ?

Il confine tra l'intus ed il foris Arcora.


Ce vulesse la macchina del tempo !!

sabato 20 agosto 2011

Dal duca di Alcalà alla famiglia Strambone...

...senza dimenticare la "casata" Guadagno, che compariva nel post precedente, a cui sono particolarmente legato.
Dunque, il duca nun teneve sorde e vendette il casato di Pomigliano, in cui molto probabilmente rientrava anche il territorio Tavernanovese, visto che poi nel 1750 un notaio avrebbe preparato l'istrumento proprio per rilevare il casato alla famiglia a cui l'aveva venduto il duca ( vedi questo post ):


Non avrebbe dovuto chiedere alcun licenza di caccia al Montiere Maggiore né pagare tasse per i cavalli al Cavallerizzo Maggiore. Avrebbe però incassato soldi sia dalle attività legate a pesi e misure (es. al mercato, alla dogana, etc.) che dalle attività legate ad investimenti in rendite statali, gabelle, etc.
Qualche notizia sulla famiglia Strambone ?
Ecco quà:


L'ultimo degli Strambone morì nel 1749. Nel 1750 allora il notaio Ranucci quantificò i beni degli Strambone che andarono, attraverso il Demanio della Corona (dove "parcheggiavano" le proprietà di chi non aveva eredi), alla famiglia Cattaneo, principi di San Nicandro.
Tale famiglia cessò di comandare nel 1806, quando fu abolito il sistema feudale.

Tutto questo a noi tavernanovesi interessa poichè questi personaggi hanno sicuramente avuti dei legami con  i tavernanovesi di allora. Certamente avranno partecipato a qualche solennità del luogo (specie quando i vescovi venivano nella Cappella) e certamente avranno influito -persone importanti quali erano- sulle vicende antiche del nostro territorio.

Tra queste vicende, parleremo in breve di un altro re che è passato sulla via Regia e di quattro briganti uccisi presso il Casotto ( che mi sa si trovava sulla Nazionale all'altezza della fabbrica Marzano.).

martedì 16 agosto 2011

Ricordando Theodonanda ed i Gaudioso...

Theodonanda. In uno dei vecchi posts era venuto fuori questo nome.

Pensando e ripensando. Theodonanda con il passare del tempo e lo svolgersi del latino verso il volgare diventa DeoDonanda.
Poi diventa DiDonata. Potrebbe essere un nome molto comune per quei tempi. Fatto sta che nella donazione del 1112, che Vi riporto sotto, sembrerebbe che l'unico appezzamento di terra intus Arcora elencato sia proprio quello che aveva fra i confini il "rium de Silice", via cosiddetta "Summise" (poichè portava a Somma) e questa DiDonata.
Credo che abbiate capito anche voi. Il cognome nascosto potrebbe proprio essere dei Di Donato che, se non erro, avevano una masseria proprio giù al Salice.

Donazione ai monaci di S.Severino del 1112
Ragionato quindi anche su questo "Di Donato", saltiamo in avanti di parecchi secoli, arrivando ai primi decenni del Seicento.
Nel libro "Storia di Pomigliano, dalle origini ai giorni nostri" di G.Basile ed A.Esposito, stampato dal comune di Pomigliano d'Arco nel 2009, ritroviamo un altro cognome legato a Tavernanova :i Gaudioso, nel periodo del viceregno spagnolo (dal 1503 al 1707)


Tavernanova, insieme alla "Taverna del Passo" di Pomigliano e ad un'altra taverna presente sulla via Regia (nei pressi della Chiesa di S.Maria delle Grazie) costituiva la "zona delle taverne".

Altri "proprietari" importanti di Pomigliano, e di conseguenza di Tavernanova, nei prossimi posts.
Si però jate 'e presse, allora scaricatevi le 280 e passa pagine qui.

P.S. - Chissà perchè, tanto vicini a Casalnuovo, la storia tavernanovese è principalmente legata a quella di Pomigliano...?


giovedì 11 agosto 2011

Ancora sulla Cappella della Madonna della Neve

Il perchè è presto detto. E' il riferimento delle nostre ricerche, poichè di fronte a tale Cappella vi era la cosiddetta Taverna Nuova (dei Padri Cassinesi, 'e muonace 'e Cassine, per intederci...).
Pertanto, quasi sempre le due cose vanno a braccetto: se faccio delle ricerche sulla Cappella mi ritrovo qualcosa sulla Taverna e viceversa.

E' chiaro che il nome della frazione Tavernanova deriva dalla Taverna Nuova gestita dai monaci. Ed è proprio tale taverna che costituiva il luogo di riferimento per chi viaggiava sulla strada Regia delle Puglie.
Ed era anche un punto fondamentale di informazione.

A proposito della Cappella, riporto quanto ritrovato in un recente documento della diocesi di Nola, che potete scaricare integralmente qui (G.Basile - A.Esposito "Pomigliano sacra: parrocchie-chiese-cappelle",2010):

La Cappella della Madonna della neve si trovava sulla Strada Regia, attuale via Nazionale delle Puglie.
Descritta nelle Sante Visite come cappella pubblica, mantenuta con le elemosine e tenuta da un curato economo che amministrava le anime di Licignano, essa era ritenuta una chiesa succursale dell’unica Parrocchia di San Felice in Pincis in Pomigliano. Quando fu eretta la seconda Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la Cappella di Tavernanova, dedicata a Santa Maria della Neve, fu riconosciuta sua rettoria con Bolla Vescovile del 5 ottobre 1856.
Nell’Apprezzo della Terra di Pomigliano, redatto nel 1750 dal notaio Ranucci per la vendita dei beni della famiglia Strambone, è riportata la Descrizione cappella della Madonna della neve, dirimpetto la Taverna Nuova: «La cappella sta situata su la Strada Regia di rincontro al taverna nuova e proprio nelle case che sono in sterminamento di Pomigliano, e consiste in una porta quadrata per la quale si entra nella medesima che è coverta con lamia a botte con lunette e col suolo d’astrico, tiene il suo altare di fabbrica e legno in testa col quadro della Beata Vergine sotto il titolo della neve, ed è mantenuta da padri di S. Severo di quella città, che ne hanno la proprietà, e vi fanno celebrare ogni festa».

Per concludere, ho ricevuto da mia sorella due foto scannerizzate che ritengo appartenere al libro di Don Carlo Cicala , "Casali Novo intus arcora", ed. Manna. Le foto sono relativa alla Masseria di via Zi Carlo, risalente al secolo sedicesimo. Le foto dovrebbe essere di una quarantina di anni fa.

Ingresso Masseria Marchesi Torre, anni '70

Panoramica Masseria Marchesi Torre, anni '70

Buone ferie a tutti!

venerdì 5 agosto 2011

5 Agosto 1861: Festa a Tavernanova

Sono passati ben 150 anni da quel 5 Agosto del 1861.

Il parroco di allora, Don Ferdinando Russo (nato a Pomigliano il 5 ottobre 1804), proprio nella giornata di oggi
celebrò le 3 SS.Messe canoniche nella Cappella tavernanovese, addobbata a festa per l'occasione.

Tutto il popolo, proveniente dalle Masserie limitrofe: Manna, Ferrara, Filichito, Chiavettieri, Romano,
Marcomanna, Monte Zi Carlo, etc. insieme a chi aveva la propria abitazione sulla via Regia delle Puglie partecipò alle Sacre Funzioni.

Sicuramente c'era qualcuno dei nostri avi...

Dopo don Ferdinando, altri sacerdoti si sono susseguiti nella gestione della cappella fino agli anni '40, quando poi il testimone della presenza cristiana del nostro paese passò alla Chiesa di S.Maria Addolorata:

Don Giacomo De Luca, forse ultimo celebrante nella cappella di S.Maria della Neve a Tavernanova
Don Francesco Mattiello (fine '800) e Don Giacomo De Luca (1930 circa, nella foto).

La fonte è il libro di G.Basile - A.Esposito "Pomigliano sacra - Ordini monastici, sacerdoti, religiosi", pubblicata a cura del comune di Pomigliano d'Arco (2011), scaricabile qui.

L' immagine della statua in questo articolo ricorda vagamente quella che io vedevo nelle scale della Chiesa di S.Maria Addolorata, sul retro, quando c'era Don Gennaro Fico. Chissà adesso la statua dove si trova, forse al Museo Diocesano ?

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