mercoledì 28 giugno 2017

Il nobile Francesco Letterese ed i suoi possedimenti tavernanovesi....

Scuola Napoletana del XX sec. - Viandanti in campagna
...che si trovavano a via Filichito, come si vede dal disegno fatto nel 1695 delle "Massarie alla Pretiosa" (ASN Vol 1865 in Carte e Disegni, non riproponibile per questioni legate al copyright).

Stando a certa documentazione, il nostro Letterese era un banchiere, un nobile, confratello della Regale Arciconfraternita de Nobili della Concezione eretta nel Chiostro del Venerabile Monistero di Montecalvario (al 7 Gennaio 1685, fonte "La Regale Arciconfraternita de Nobili della Concezione eretta nel Chiostro del Venerabile Monistero di Montecalvario", 1822 ) .

Troviamo il magnifico (così come viene appellato sul disegno reperibile all'Archivio di Stato di Napoli) anche tra coloro che in qualche modo frequentavano la Chiesa dei SS. Apostoli in Napoli (al 1697, fonte: C.Padiglione - "La biblioteca del museo nazionale nella Certosa di S. Martino in Napoli ed i suoi manoscritti" - 1876).

Il territorio di proprietà del nostro Francesco si trovava pressapoco tra via Lucrezio (trav. di via Filichito) e l'area dove è oggi il distributore Q8 in via Filichito, metro più, metro meno.

lunedì 19 giugno 2017

88 moggi coltivati a vitigno latino in quel di Arcora

fonte: http://www.museidelcibo.it
Erano tutti di proprietà del Monastero della Maddalena in Napoli. Il censimento è della fine del 1300.
I vitigni tutti coltivati a vite latina che, a differenza di quello denominato a vite greca (comunque coltivato nei luoghi arcoriani), era di bassa qualità, tipicamente bianco e ragionevolmente più a buon mercato.
Il motivo alla base di queste coltivazioni intensive era che la concentrazione dei terreni si disponeva ad appannaggio dei conventi napoletani e di singoli aristocratici (esempio i Carafa e i Bozzuto). Pertanto, era più efficace economicamente avere una coltivazione intensiva di vino latino che si vendeva di più piuttosto che quella di vino greco specie in luoghi "depressi" dal punto di vista territoriale.

Grazie per le visite.

sabato 17 giugno 2017

I moti del Luglio 1820 (quelli di Morelli & Silvati) passano per Tavernanova (parte II)


Tutto nel testo seguente:

DECISIONE DELLA GRAN CORTE SPECIALE DI NAPOLI SPECIALMENTE DELEGATA DA SM (DG), nelÌa Causa contro i rivoltosi di Monteforte cd Avellino per la ribellione in detti luoghi scoppiata nel 2 di Luglio 1820 

dove molte truppe provenienti da Napoli si attestarono a Pomigliano d'Arco agli ordini del generale Carrascosa (4 Luglio 1820).

Per Tavernanova probabilmente passarono anche le truppe del generale Duca di Roccaromana e quasi certamente la bandiera tricolore dei rivoltosi il 7 Luglio.

Bandiera moti 1820-21 (fonte: Corriere della Sera)
Purtroppo, come sappiamo, nel 1822 - catturati gli ideatori di questa Rivoluzione il tenente Michele Morelli e il sottotenente Giuseppe Silvati - la Corte Speciale di Napoli emise (solo per loro due) la condanna a morte.
Michele Morelli e Giuseppe Silvati
Il nostro territorio potrebbe aver visto passare questi due eroi coraggiosi!!

venerdì 16 giugno 2017

24 Ottobre 1822 - Anche a Tavernanova accesero le candele di giorno...

...e questo lo deduciamo dal testo di Teodoro Monticelli e Nicola Covelli "Storia de' fenomeni del Vesuvio avvenuti negli anni 1821, 1822 e parte del 1823" (Napoli, 1823).

Leggiamo infatti che "In Napoli l'aria ne era talmente ingombra che la maggior parte del giorno fu tenebrosa. Ma l'oscurità fu tale in 0ttajano, S Anastasia, Pomigliano d'Arco, Casoria, Barra, Resina ed in tutti i villaggi situati al Nord e all'Ovst del monte che si ebbe bisogno di accendere i lumi. La deficienza del giorno, la copiosa sabbia, i boati e le scosse e le detonazioni del monte a tale stato di spavento menarono quelle afflitte e stanche popolazioni, che ammucchiati alla rinfusa uomini e donne, vecchi e fanciulli vedevansi"

Un'altro report a riguardo lo potete trovare anche qui

giovedì 15 giugno 2017

I moti del Luglio 1820 (quelli di Morelli & Silvati) passano per Tavernanova (Parte I)

"Il successo della rivoluzione in Spagna, dove il 7 marzo 1820 fu reintrodotta la Costituzione di Cadice del 1812, si riverberò con particolare evidenza nel Regno delle due Sicilie, determinando un intenso lavorio tra i carbonari e i militari favorevoli alla Costituzione. Dopo una serie di tentativi falliti sul nascere, nella notte tra il 1° e il 2 luglio 1820, una trentina di carbonari della vendita di Nola, guidati dal prete Luigi Minichini, e 127 sottufficiali e soldati del reggimento di cavalleria Borbone, comandati dal tenente Michele Morelli e dal sottotenente Giuseppe Silvati, diedero inizio ad un moto insurrezionale, dirigendosi verso Avellino.

La mattina del 3 luglio Morelli entrò in città e cedette pubblicamente il comando delle forze ribelli al tenente colonnello De Concilj, capo delle truppe locali. Contemporaneamente, le vendite del foggiano, della Calabria, della Basilicata, insieme alle milizie provinciali e alle truppe di linea, insorsero col favore delle popolazioni, rendendo difficoltose le comunicazioni tra Napoli, la Puglia e la Calabria, e condannando così al fallimento l'iniziale tentativo di repressione affidato al generale Carascosa." (fonte: http://www.150anni.it/webi/index.php?s=21&wid=1007)

Proprio il generale Carascosa attraversò Tavernanova, probabilmente intorno al 3-4 Luglio, come deduciamo dal testo di B. Gamboa in "Storia della rivoluzione di Napoli entrante il Luglio del 1820" (Trani - 1820). E' certo che dal suddetto testo si evince che il Re Ferdinando I inviò delle truppe verso l'avellinese e che tali truppe arrivarono in Pomigliano il 4 Luglio.

venerdì 2 giugno 2017

Fantasia o realtà? A Casamanna una chiesa del XIV secolo...

...dedicata a S. Martino.
La fantasia mi fa vedere da questa foto aerea del 1943 che la struttura indicata come chiesa è totalmente distinta come orientamento rispetto a tutta l'area circostante.
Questo indica che la strada principale di Casamanna, che è collegata con la Nazionale, certamente è sopraggiunta dopo la costruzione di questa Chiesa, così come tutte le case che ivi si affacciano. Vedete anche qui:
http://tavernanova.blogspot.it/2013/09/1878-una-interessante-planimetria.html).
Nel 1364, di fronte alla chiesa di S.Martino vi era la Starza ( e la proprietà) di Franceschiello Galeota (fonte: "Afragola feudale:
per una storia degli insediamenti rurali del napoletano" di Cerbone - De Stelleopardis).
Tutto il territorio abbasce casamanne e fino alla Casa dell'Acqua era di proprietà del Monastero di S.Maria Maddalena Maggiore di Napoli, tanto è vero che a metà del XVII sec. furono costruite alcune case per i lavoranti della zona.
La facciata di questa costruzione conserva ancora un arco gotico (con il pizzo marcato al centro) e a destra ci doveva essere la struttura del campanile.
Eccola:
Con il passare dei secoli, con guerre e distruzioni, mancanza di alloggi, etc. etc. quella che è rimasto della chiesa è stato poi adibito ad abitazioni.

Come fantasia stiamo messi bene ma....gli elementi per fantasticare ci sono!
Buon fine settimana

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