giovedì 15 giugno 2017

I moti del Luglio 1820 (quelli di Morelli & Silvati) passano per Tavernanova (Parte I)

"Il successo della rivoluzione in Spagna, dove il 7 marzo 1820 fu reintrodotta la Costituzione di Cadice del 1812, si riverberò con particolare evidenza nel Regno delle due Sicilie, determinando un intenso lavorio tra i carbonari e i militari favorevoli alla Costituzione. Dopo una serie di tentativi falliti sul nascere, nella notte tra il 1° e il 2 luglio 1820, una trentina di carbonari della vendita di Nola, guidati dal prete Luigi Minichini, e 127 sottufficiali e soldati del reggimento di cavalleria Borbone, comandati dal tenente Michele Morelli e dal sottotenente Giuseppe Silvati, diedero inizio ad un moto insurrezionale, dirigendosi verso Avellino.

La mattina del 3 luglio Morelli entrò in città e cedette pubblicamente il comando delle forze ribelli al tenente colonnello De Concilj, capo delle truppe locali. Contemporaneamente, le vendite del foggiano, della Calabria, della Basilicata, insieme alle milizie provinciali e alle truppe di linea, insorsero col favore delle popolazioni, rendendo difficoltose le comunicazioni tra Napoli, la Puglia e la Calabria, e condannando così al fallimento l'iniziale tentativo di repressione affidato al generale Carascosa." (fonte: http://www.150anni.it/webi/index.php?s=21&wid=1007)

Proprio il generale Carascosa attraversò Tavernanova, probabilmente intorno al 3-4 Luglio, come deduciamo dal testo di B. Gamboa in "Storia della rivoluzione di Napoli entrante il Luglio del 1820" (Trani - 1820). E' certo che dal suddetto testo si evince che il Re Ferdinando I inviò delle truppe verso l'avellinese e che tali truppe arrivarono in Pomigliano il 4 Luglio.

E giusto prima dell'insorgere dei reggimenti al comando del generale Guglielmo Pepe, leggiamo il rapporto del prete Luigi Menichini

"Rapporto del prete Luigi Minichini a de Concilj, Ponte di Bosco li 4 luglio 1820 

A questo momento Avella ed i paesi limitrofi con entusiasmo fanno sventolare la tricolore bandiera Essa è protetta da 50 uomini di mia fiducia.
Molti ottimi cittadini fra quali il degnissimo Benedetto Incoronato han cooperato alla celebrazione di un avvenimento così sensibile 
Nola è difesa da circa 70 uomini di fanteria i quali sono uniti a noi per opinione 
Quelli dell'ottimo reggimento Borbone che seguitano le voci della patria sento con qualche precisione che siano andati a riunirsi con altri in Aversa o in Maddaloni 
In quest' istante per persona idonea incaricata apposta mi perviene notizia cbe tra Pomigliano e Napoli siavi forza di cavalleria e fanteria.
Domani ve ne darò precisa contezza [...]"

Tra Pomigliano e Napoli 'nci sta Tavernanova...

Cosa successe dopo? Ecco: "Il 6 luglio il re Ferdinando I acconsentì alla formazione di un governo costituzionale e nominò il principe ereditario Francesco, duca di Calabria, vicario del Regno.

Il 7 luglio, Francesco fu quindi costretto a pubblicare un decreto con cui si adottava nel Regno delle due Sicilie la Costituzione spagnola del 1812, salvo modificazioni eventualmente proposte dalla rappresentanza nazionale. Due giorni dopo, il 9 luglio, le truppe costituzionali fecero quindi il loro trionfale ingresso a Napoli, mentre il 13 Ferdinando I giurò solennemente sulla Costituzione.
"

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