sabato 20 agosto 2011

Dal duca di Alcalà alla famiglia Strambone...

...senza dimenticare la "casata" Guadagno, che compariva nel post precedente, a cui sono particolarmente legato.
Dunque, il duca nun teneve sorde e vendette il casato di Pomigliano, in cui molto probabilmente rientrava anche il territorio Tavernanovese, visto che poi nel 1750 un notaio avrebbe preparato l'istrumento proprio per rilevare il casato alla famiglia a cui l'aveva venduto il duca ( vedi questo post ):


Non avrebbe dovuto chiedere alcun licenza di caccia al Montiere Maggiore né pagare tasse per i cavalli al Cavallerizzo Maggiore. Avrebbe però incassato soldi sia dalle attività legate a pesi e misure (es. al mercato, alla dogana, etc.) che dalle attività legate ad investimenti in rendite statali, gabelle, etc.
Qualche notizia sulla famiglia Strambone ?
Ecco quà:


L'ultimo degli Strambone morì nel 1749. Nel 1750 allora il notaio Ranucci quantificò i beni degli Strambone che andarono, attraverso il Demanio della Corona (dove "parcheggiavano" le proprietà di chi non aveva eredi), alla famiglia Cattaneo, principi di San Nicandro.
Tale famiglia cessò di comandare nel 1806, quando fu abolito il sistema feudale.

Tutto questo a noi tavernanovesi interessa poichè questi personaggi hanno sicuramente avuti dei legami con  i tavernanovesi di allora. Certamente avranno partecipato a qualche solennità del luogo (specie quando i vescovi venivano nella Cappella) e certamente avranno influito -persone importanti quali erano- sulle vicende antiche del nostro territorio.

Tra queste vicende, parleremo in breve di un altro re che è passato sulla via Regia e di quattro briganti uccisi presso il Casotto ( che mi sa si trovava sulla Nazionale all'altezza della fabbrica Marzano.).

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