martedì 31 marzo 2015

La Cappella tavernanovese sarebbe in origine una staurita risalente all'anno 1000?


E' un giusto dubbio.
Nel saggio di G. Vitolo "Culto della croce e identità cittadina", contenuto nella raccolta tematica in 3 volumi "La Croce: iconografia e interpretazione" si parla di un presunto atto di fondazione di una "staurita".

Ma che rè questa staurita?

Dal IX secolo che questo termine "chiese e cappelle nate in collegamento con la processione della domenica delle palme e nelle quali si praticava, insieme alla devozione per la Santa Croce, la carità cristiana attraverso l'elargizione di elemosine ai poveri e la celebrazione di riti di suffragio per i defunti,[...]".
Gli altari temporanei venivano trasformati in edicole e cappelle, "queste ultime non di rado mediante il riadattamento di edifici preesistenti", dice l'autore.

In un contratto del 6 Marzo del 1016, con i quali la badessa del monastero di S.Gregorio Armeno dà in affitto due terre ad otto abitanti di Arcora (l'autore lo lega alla zona di Pomigliano d'Arco...), si legge che essa concede di recarsi "ad audiendum officium" (a sentì 'a messa...) nella chiesa di S. Pietro ad Cancellata, di proprietà del monastero, aggiungendo che "si ibi facere voluerint plebem et staurita, eis licentiam concedit", ovvero se vogliono fare una staurita, gli verrà concessa.

In poche parole, se questo nucleo di persone ci impiega molto tempo per arrivare alla chiesa di S.Pietro (e questo tempo lo tolgono al lavoro nei campi), meglio è creare un centro di aggregazione (staurita, nelle modalità espresse sopra) più vicino al territorio dato in affitto.

Ma dove stavano i territori che la badessa aveva dato in affitto?



Entrambi erano in Arcora e uno di questi era situato accanto alla via pubblica nolana, confinando alla terra della predetta chiesa e alla terra della chiesa di San Pietro a Cancellata, "et ab uno capite sunt ipsa arcora", cioè un confine era costituito proprio dagli archi dell'acquedotto.
Tenete presente che il Monastero di S.Ligorio (S.Gregorio Armeno) all'epoca era molto rappresentato in termini di territorio arcoriano.
Il dubbio è:

  1. Nella mappa del 1695/9 (e Vi prego di riferirVi a questa ricerca), l'agrimensore De Jorio parla di un territorio di S. Pietro, che io avevo associato a quello del Monastero che trovavasi in zona Pacciano. Non è che invece era quello di S. Pietro a cancellata?
  2. Guarda caso, tale territorio confina proprio con la via publica nolana, il territorio di S.Ligorio ed altre terre di proprietà di S.Pietro.
  3. L'ipsa arcora è il tratto dell'acquedotto che attraversava la via delle Puglie (aka via publica nolana).
Questi 3 punti restano in piedi se si conferma che la persistenza dei proprietari dei territori si sia mantenuta in quasi 700 anni. Se così fosse, e la butto lì, la Cappella dedicata a S.Maria ad Nives sarebbe in origine una staurita fondata intorno all'anno 1000...

Chissà...


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