"Volete grazie dall'Addolorata?
Fate una novena recitando tre Pater, Ave Gloria e Salve Regina.
Durante la novena frequentate i Sacramenti e promettete una elemosina per la chiesa che si è iniziata a Tavernanova.
Per ischiarimenti, fiorellini ed oggetti di divozione rivolgersi al parroco"
firmato Menzione Viscardi
E' il testo stampato sul retro di una cartolina degli anni 1930-1940, per promuovere la Parrocchiale tavernanovese.
Posti nel blog...
- Condottieri di ventura nei luoghi arcoriani...
- Storielle e filastrocche....dedicate a Tatonno 'e Galiota
- 'E canzone d'o zie Peppine (Giuseppe Porcaro)...
- I caduti della Grande Guerra (1915-18)
- Museo Virtuale "Tavernanova400"
- Cronache dalla Seconda Guerra Mondiale
- Video tavernanovesi...
- San Martino di Casamanna
- Aree archeologiche della zona arcoriana
- Inno Tavernanovese di Antonio Barone.
- Calendario Tavernanovese 2025
martedì 19 settembre 2017
venerdì 8 settembre 2017
74 anni fa, 8 e 9 Settembre 1943: Mauro Errichiello di Casalnuovo organizza la Resistenza...
...nel territorio casalnuovese. Come già riportato in un post precedente, Mauriello 'o sciumme già dal 5 Settembre aveva cominciato un certo "sondaggio", cominciando da quei giovani che volevano evitare di lavorare per i tedeschi.
L'8 Settembre 1943 però, L'Italia firma l'armistizio con l'Inghilterra e gli Stati Uniti e questo avvenimento diede il via alla effettiva organizzazione di una ala protopartigiana nel nostro territorio.
Scrive Simon Pocock:
"All’alba del 9, un generale di divisione italiana, forse lo stesso Ettore Del Tetto, comandante della Difesa Territoriale di Napoli, passò per la Via Nazionale delle Puglie, proveniente da Casamarciano dove il comando del 19° Corpo d’Armata del Generale Pentimalli si era appena trasferito. Fu detto ai vari reparti italiani dislocati lungo la strada di tornarsene a casa, episodio di cui fu testimone il caporale Mario Mattiuzzo, di stanza con una compagnia di mitraglieri nel vicinissimo territorio di Casoria, alla Cittadella. La maggior parte dei soldati italiani seguirono il consiglio del generale, rompendo gli otturatori delle loro armi e scappando via.
Nel periodo del dopo-armistizio, quindi, si aggiunsero alla banda di Errichiello una decina di soldati sbandati dalle varie batterie e così quest’ultimo finì per trovarsi a capo di una vera e propria compagnia di combattenti.
Dinanzi all’abbandono delle loro responsabilità da parte delle autorità militari e civili, una parte della popolazione civile non potette vincere la tentazione, o la necessità, di appropriarsi di proprietà pubbliche e private: così, il 9 settembre furono svaligiati i locali dell’Officina dell’Aeronautica Militare, davanti alla Stazione della Ferrovia di Stato in Via Roma, l’attuale Ex-Moneta, in Via G. Falcone." (fonte S.Pocock "Campania 1943 - Vol.II).
Saluto al capo Errichiello!
sabato 12 agosto 2017
12 Agosto 2012: Tavernanova piange il suo Monsignore
Sono passati già cinque anni da quel giorno, che ne io ne tantomeno alcuno dei tavernanovesi potrà dimenticare: è la nascita al Cielo, accolto da applausi e grida di gioia, del nostro don Gennaro Fico, Monsignore.
Il primo ad aver voluto promuovere la storia di questo villaggio (poche righe in un opuscolo che fece stampare e distribuire aggratis, in cui vi erano anche informazioni sulle "tendenze" sociali del territorio) ed il primo che credeva nella "gioventù" di questo luogo.
Ho avuto l'onore di averlo avuto sia come parroco che come insegnante di Fisica e Matematica.
Manca letteralmente a questa Comunità e gli siamo grati per il bene che ha seminato.
Non ti abbiamo dimenticato, Don!
Il primo ad aver voluto promuovere la storia di questo villaggio (poche righe in un opuscolo che fece stampare e distribuire aggratis, in cui vi erano anche informazioni sulle "tendenze" sociali del territorio) ed il primo che credeva nella "gioventù" di questo luogo.
Ho avuto l'onore di averlo avuto sia come parroco che come insegnante di Fisica e Matematica.
Manca letteralmente a questa Comunità e gli siamo grati per il bene che ha seminato.
Non ti abbiamo dimenticato, Don!
sabato 15 luglio 2017
Et voilà: S.Martino da Casamanna!!
![]() |
S.Martino di Casamanna... |
Con il suffragio di documenti antichi (la chiesa era menzionata tra i beni del Monastero di S.Maria Maddalena di Napoli, vedi anche qui) ci è possibile sognare...
![]() |
Casamanna: particolare da una foto aerea del Luglio 1943 |
martedì 11 luglio 2017
Oggi la comunità benedettina tavernanovese avrebbe festeggiato...
...il suo Padre Fondatore, S. Benedetto da Norcia.
Nell'ambito della famosa regola Ora Et Labora,
Vi passo uno stralcio della regola (Capp. 16 e 48):
"Seguendo l'esempio del profeta che dice: "Ti ho lodato sette volte al giorno", raggiungeremo questo sacro numero di sette se adempiremo quanto c'impone il nostro servizio alle Lodi, a Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespro e Compieta".
[...]
"L'ozio è nemico dell'anima; è per questo che i fratelli devono, in determinate ore, dedicarsi al lavoro manuale, in altre invece, alla lettura dei libri contenenti la parola di Dio. Di conseguenza, entrambe le occupazioni vanno a nostro avviso così distribuite nel tempo loro proprio: la mattina i monaci, uscendo dall'Ufficio di Prima, attendono ai lavori necessari fin verso le dieci; da quest'ora fino a quando celebreranno Sesta si dedichino alla lettura. Dopo la celebrazione di Sesta, il pranzo e poi il riposo a letto in perfetto silenzio; nel caso che uno voglia continuare la lettura per suo conto, lo faccia in modo da non dare fastidio a nessuno.
Nona la si celebri con un po' di anticipo verso le 14 e 30; poi si torni al proprio lavoro fino a Vespro.
Se poi le particolari esigenze del luogo o la povertà costringeranno i fratelli a raccogliere personalmente i frutti della terra, non se la prendano, perché allora sono davvero monaci se vivono del lavoro delle proprio mani come gli apostoli".
Nell'ambito della famosa regola Ora Et Labora,
Vi passo uno stralcio della regola (Capp. 16 e 48):
"Seguendo l'esempio del profeta che dice: "Ti ho lodato sette volte al giorno", raggiungeremo questo sacro numero di sette se adempiremo quanto c'impone il nostro servizio alle Lodi, a Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespro e Compieta".
[...]
"L'ozio è nemico dell'anima; è per questo che i fratelli devono, in determinate ore, dedicarsi al lavoro manuale, in altre invece, alla lettura dei libri contenenti la parola di Dio. Di conseguenza, entrambe le occupazioni vanno a nostro avviso così distribuite nel tempo loro proprio: la mattina i monaci, uscendo dall'Ufficio di Prima, attendono ai lavori necessari fin verso le dieci; da quest'ora fino a quando celebreranno Sesta si dedichino alla lettura. Dopo la celebrazione di Sesta, il pranzo e poi il riposo a letto in perfetto silenzio; nel caso che uno voglia continuare la lettura per suo conto, lo faccia in modo da non dare fastidio a nessuno.
Nona la si celebri con un po' di anticipo verso le 14 e 30; poi si torni al proprio lavoro fino a Vespro.
Se poi le particolari esigenze del luogo o la povertà costringeranno i fratelli a raccogliere personalmente i frutti della terra, non se la prendano, perché allora sono davvero monaci se vivono del lavoro delle proprio mani come gli apostoli".
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