E' il 7 Maggio del 1827.
Il Sindaco di Pomigliano, Pasquale Pipola, attesta la notifica di matrimonio tra Raffaele Pascale Scialò di Antonio, di anni 23, canapiaro, domiciliato sulla Strada Regia in Casalnuovo e la minorenne Maria Giuseppa Santullo, di anni 16, figlia del gendarme Gennaro Santullo di Campobasso e di Felicita Salvi domiciliata in Pomigliano d'Arco presso la Masseria Maturanzio.
Dunque un "canapiaro" ovvero un canapino, ovvero lavorava la canapa grezza di modo da separare le fibre utili dai pezzetti di legno attaccati ad esse. Il lavoro si svolgeva su "pettini" fissi ad un tavolo, con lunga dentatura metallica. Questi ultimi potevano essere più o meno fitti per le diverse fasi della pettinatura: dalla prima sgrossatura all'ultima rifinitura.
fonte: https://www.folclorecontadino.it/un-antico-mestiere-il-cordaio/ |
Un altro articolo interessante che riguarda Pomigliano e la canapa lo trovate qui.
La Masseria Maturanzio viene nominata nel testo di S. Cantone, Cenni storici di Pomigliano d'Arco, ed. 1984, reperibile facilmente in rete.