giovedì 10 giugno 2021

Soldato Scialò Bartolomeo, cannoniere di 2° classe nel Reggimento Artiglieria Regina dell’Esercito Borbonico

Dopo lo scioglimento dell’Esercito Borbonico nel febbraio del 1861, varie furono le sorti dei soldati che ad esso vi appartenevano. Nella maggior parte dei casi, questi ritornarono alle loro case seppur sotto il controllo del neonato governo piemontese.

Coloro che furono fatti prigionieri durante il conflitto furono invece imprigionati e deportati; in qualche caso fu data anche la possibilità di andare a combattere per l’esercito confederato americano che in quegli anni era impegnato nella Guerra di Secessione.

Inoltre, buona parte degli ex-soldati borbonici che venivano richiamati alla “leva” nel nuovo esercito italiano, ponevano un diniego netto a questa imposizione e, dandosi alla macchia, andavano ad ingrossare le fila dei gruppi di "brigantaggio" postunitario.

Nel testo di Massimo Cardillo, “Gli sbandati delle due Sicilie” – ed. Youcanprint (2019), viene tracciato anche il profilo di un concittadino casalnuovese: il soldato Scialò Bartolomeo, cannoniere di 2° classe nel Reggimento Artiglieria Regina dell’Esercito Borbonico. Questo giovane fu catturato e portato a Capuail 2 Novembre 1860. Una volta obbligato ad arruolarsi nell’esercito piemontese in quel di Pavia, disertò e fu arrestato immediatamente il 5 Aprile 1861.

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