martedì 13 dicembre 2016

Una poesia di Giuseppe Porcaro: "Come una foglia tremante"

Giuseppe Porcaro - Bayonne (USA) 1911 - Napoli, 199x

COME UNA FOGLIA TREMANTE

La sera
è tra le braccia del silenzio.
insonne,
un passero pispiglia
tra le rame della quercia antica.
e’ insonne come me,
il passero.
sfinito,
stordito come me
dalla follia canicolare
del lungo giorno estivo,
che andare mi vide affannoso
per rupi scoscese
per aspri sentieri
per rive di mare
per strade nemiche
dietro un sogno
smarrito,
svanito.
sulla quercia antica,
stremata,
dove il sole ha dissolto
il suo ultimo oro,
s’è addormentato il passero
dopo un ultimo palpito d’ali.
come foglia tremante
l’anima mia s’inchina
alla Notte
che scende coi suoi brividi
a catturare il mondo.

Una mini-biografia di questo compaesano illustre (senza offesa), paroliere insieme all'immenso Totò di alcune canzoni napoletane, la trovate qui.

lunedì 12 dicembre 2016

Bar Porcaro: la storia cominciata da Angela e Raffaele finisce e ne comincia un'altra....

Siamo nel 1911, la nave Duca D'Aosta attracca al porto americano di Ellis Islands.
E' il 16 Gennaio.

A bordo di questa nave, insieme a tanti altri alla ricerca del sogno americano, vi è una donna particolare, Angelina.

Angelina Barone, come si evince dal documento ufficiale delle autorità portuali americane, arriva negli Stati Uniti per ricongiungersi con il marito Raffaele.

16-01-1911 - Il registro di bordo (particolare husband Porcaro Raffaele)
Raffaele Porcaro era partito qualche anno prima, probabilmente nel 1905, per cercare fortuna negli States.





07-04-1905 Registro di bordo della nave Prinz Adalbert
I due coniugi si trasferiscono in breve tempo a Bayonne, dove ebbero il primogenito Giuseppe e, qualche anno dopo, Antonio. Ai due fratelli si aggiunse, tempo dopo, anche un altro figlio maschio, Salvatore.
La nostra famigliola si diede da fare oltreoceano e da lì certamente pianse l'Italia in guerra. Calmatesi le acque e concordemente con le risorse messe da parte, decisero di fare ritorno in Italia nella prima metà degli anni '30 e si stabilirono in quel di Tavernanova dove misero in piedi alcune case lungo la via Nazionale insieme al loro cugino Giuseppe, su un pezzo di terreno comprato in comune.

Raffaele Porcaro in una foto dei primi anni '50. Sullo sfondo l'ingresso della Salumeria con il portone.

Probabilmente si cominciò con l'import-export di derrate alimentari e di farine poi, con la presenza sempre più costante di Antonio (che negli USA lavorava stabilmente a Pittsburgh)
Primi anni '50 - Antonio Porcaro e Maria Grillo

in Italia nei primi anni '40, si decise di fare un passo importante: commercio al dettaglio di salumi, senza disdegnare un occhio ai prodotti proveniente dalle Colonie ('e coloniale....).
Gli anni passano, si sà, e dopo la tragica e dolorosissima parentesi della seconda Guerra Mondiale (dove la popolazione tavernanovese si ritrovava durante i bombardamenti abbasce 'a rotta 'e Peppe 'o russe), anche Tavernanova comincia a rialzarsi.
Siamo nel 1946 e di lì a poco ci sarebbe stato il grande vernissage: a fianco della Salumeria gestita da Angelina ecco nascere quello che sarà il primo Caffè tavernanovese: il Bar Porcaro, gestito principalmente dai coniugi Antonio Porcaro e Maria Grillo che affiancano i genitori di lui (Maria era di Ailano).


Bar Porcaro anni '50

Durante il boom economico degli anni '50, ecco arrivare al Bar Porcaro uno dei primi televisori a valvole per vedere Lascia o raddoppia e anche uno dei primi centralini di smistamento telefonia che consentiva il collegamento voce con Napoli (e con la vicina Casalnuovo). Ai plug di questo centralino era attiva la primogenita di Antonio e Maria, Enrichetta alla quale si aggiunse anche il fratello Raffaele.

Durante questi anni il Bar prese anche una conformazione di balera e di sala per cerimonie, grazie alle due sale interne al cortile. Vi era tutto il necessario: lo spazio, la musica dal vivo e buona pasticceria napoletana.
Un cliente certo di quei tempi è stato il proprietario del negozio di arredi sacri che si trova(va) all'inizio della salita che dai Quattro Palazzi di Napoli porta a via Duomo; me lo disse tanti anni fa, ricordando con commozione l'accoglienza che aveva sempre ogni volta che veniva a ballare in sala...!!

Anni '60 - Enrichetta nel cortile del Bar (e calcio balilla)
Fino alla fine dei '60, il Bar fu rinomato per la sua pasticceria, annoverando fra le sue fila un paio di ragazzi che avrebbero poi fatto strada in questa specialità...
Li potete vedere nella foto sotto, insieme con Raffaele.

La pasticceria del Bar Porcaro (con Raffaele in basso a dx) - anni '50
Dopo la morte di Maria Grillo e del fondatore Raffaele, avvenute entrambe nel 1969 (!), il timone è ancora saldo nelle mani di Antonio Porcaro e della figlia Enrichetta, a cui si affianca il marito Francesco Mercolino che collabora alla gestione del Bar (ora non più pasticceria) fino al 1980.
Nel 1981 anche Antonio Porcaro lascia i suoi cari e il Bar a questo punto viene gestito principalmente dai coniugi Francesco et Enrichetta.

2006 - Bar Porcaro: Francesco et Enrichetta
Agli inizi del Terzo Millennio (siamo nel 2006), e sulla soglia di circa 60 anni di attività (e con la dipartita di Enrichetta nel 2011, ultima della stirpe Porcaro del ramo di Raffaele), il timone viene progressivamente preso in mano dal terzogenito Antonio, per mantenerlo fino ai giorni nostri.

Ma - ed è notizia di questi giorni - il 12 Dicembre 2016, l'icona tavernanovese Bar Porcaro esce definitivamente di scena.

Sono certo che con essa non escono di scena i ricordi legati a tutti i suoi protagonisti, non solo i fondatori, i proprietari e tutti coloro che vi hanno lavorato come "dipendenti" (the guys of the bar: Mario Maione, i fratelli Vincenzo e Carmine Visone, Alfredo Liguori, Ferdinando Procella, Gennaro Di Somma, Vincenzo, Pasquale, Massimo Manna, Gennaro e Renato Liguori, Raffaele Esposito, Raffaele per aggiungerci i più recenti Salvatore Riva, Anna di quelli di cui ricordo il nome e talvolta anche il cognome...e se mi scrivete sarò ben lieto di riportare qui il vostro e ci metto anche l'antico nume Tore 'o cingh cianche...) che nei decenni si sono avvicendati e soprattutto i clienti che hanno costituito il patrimonio di questo che non è stato solo "un bar", ma un crogiuolo di storie vissute sotto la luce fioca di una lampada a filamento, di luci al neon sfarfallanti durante una partita a carte, davanti ad un bicchiere di spuma o di una "presa" d'annece con annesso caffè Bourbon. Oppure guardando pugilato o le partite dell'Italia. O facendo del bene, come la sera del terremoto del 1980, quando mio nonno Antonio mi fece dare del latte a lunga conservazione a chi lo cercava e ne era rimasto senza, e non aveva soldi con se per pagarlo, "Jamme ca m'o pave rimane, pienze 'e sta bbuone", diceva a qualcuno di questi.
E concludo con ancora un suo ricordo di quando lo venne a trovare un suo amico carnale di Casalnuovo che gli disse che stava partendo per l'America: mio nonno lo abbracciò e lo baciò e poi scoppiò a piangere come un bambino. In America avrebbe voluto ritornarci anche lui...per rivivere il sogno americano dei suoi genitori Raffaele e Angela.

Ora però il sogno ("americano" almeno nello stile) della Bakery viene ad incontrare i tavernanovesi, al vecchio molo del Bar Porcaro, per tentare un viaggio concettuale all'inverso rispetto a quello originale di Raffaele e di Angela.

Vi aspettano tutti qui, in questa novella e ipotetica Ellis Islands al civico 190 di Via Nazionale delle Puglie: sono Raffaele e Angela, Antonio e Maria, Raffaele e Enrichetta insieme ai tavernanovesi affamati di novità, per augurarVi che la vostra "America" sia qui e il più a lungo possibile.

Vincenzo Mercolino




giovedì 10 novembre 2016

04 Maggio 2011: cimitero di Casalnuovo

Al momento della tumulazione di mamma Enrichetta Porcaro, un nimbo si formò intorno al sole.
Fu visibile ad occhio nudo a tutti i (commossi) presenti.

Il nimbo (o aureola) è un evento naturale. Gli studiosi dicono che è anche raro.

Non potetti fare a meno di fotografare quello che ho considerato un messaggio di pace, un segno, un arrivederci a tutti noi...e che oggi, 10 Novembre 2016 data della sua estumulazione pongo, ancora commosso, alla Vostra attenzione...


giovedì 3 novembre 2016

A Tavernanova un "Caposaldo di Livellazione"

Dove si trova questo oggetto? E' inserito tra le mura esterne della Cappella di S.Maria ad nives.
Ieri sono stato a Tavernanova e ho scattato qualche foto. Tra queste, anche questo elemento:

Anni '50 - Placca di livellazione nella muratura della Cappella di S.Maria ad Nives
Si tratta di uno dei numerosi elementi che rappresentano materialmente sul territorio la “Rete di livellazione di alta precisione” sviluppata dagli anni cinquanta dall’ Istituto Geografico Militare allo scopo del mantenimento del riferimento geometrico di precisione su tutto il territorio nazionale, finalizzato a consentire la realizzazione dei lavori topografici necessari sia per la produzione cartografica che per la realizzazione delle grandi opere ingegneristiche.
Questa che vedete era una serie di placche poste lungo tutta la via Nazionale delle Puglie, credo per segnalare l'altitudine sul livello del mare del luogo.

Credo sia venuta fuori dopo la "messa in sicurezza" della Cappella.

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