E' il 16 Gennaio.
A bordo di questa nave, insieme a tanti altri alla ricerca del sogno americano, vi è una donna particolare, Angelina.
Angelina Barone, come si evince dal documento ufficiale delle autorità portuali americane, arriva negli Stati Uniti per ricongiungersi con il marito Raffaele.
16-01-1911 - Il registro di bordo (particolare husband Porcaro Raffaele) |
07-04-1905 Registro di bordo della nave Prinz Adalbert |
La nostra famigliola si diede da fare oltreoceano e da lì certamente pianse l'Italia in guerra. Calmatesi le acque e concordemente con le risorse messe da parte, decisero di fare ritorno in Italia nella prima metà degli anni '30 e si stabilirono in quel di Tavernanova dove misero in piedi alcune case lungo la via Nazionale insieme al loro cugino Giuseppe, su un pezzo di terreno comprato in comune.
Raffaele Porcaro in una foto dei primi anni '50. Sullo sfondo l'ingresso della Salumeria con il portone. |
Probabilmente si cominciò con l'import-export di derrate alimentari e di farine poi, con la presenza sempre più costante di Antonio (che negli USA lavorava stabilmente a Pittsburgh)
Primi anni '50 - Antonio Porcaro e Maria Grillo |
in Italia nei primi anni '40, si decise di fare un passo importante: commercio al dettaglio di salumi, senza disdegnare un occhio ai prodotti proveniente dalle Colonie ('e coloniale....).
Gli anni passano, si sà, e dopo la tragica e dolorosissima parentesi della seconda Guerra Mondiale (dove la popolazione tavernanovese si ritrovava durante i bombardamenti abbasce 'a rotta 'e Peppe 'o russe), anche Tavernanova comincia a rialzarsi.
Siamo nel 1946 e di lì a poco ci sarebbe stato il grande vernissage: a fianco della Salumeria gestita da Angelina ecco nascere quello che sarà il primo Caffè tavernanovese: il Bar Porcaro, gestito principalmente dai coniugi Antonio Porcaro e Maria Grillo che affiancano i genitori di lui (Maria era di Ailano).
Bar Porcaro anni '50 |
Durante il boom economico degli anni '50, ecco arrivare al Bar Porcaro uno dei primi televisori a valvole per vedere Lascia o raddoppia e anche uno dei primi centralini di smistamento telefonia che consentiva il collegamento voce con Napoli (e con la vicina Casalnuovo). Ai plug di questo centralino era attiva la primogenita di Antonio e Maria, Enrichetta alla quale si aggiunse anche il fratello Raffaele.
Durante questi anni il Bar prese anche una conformazione di balera e di sala per cerimonie, grazie alle due sale interne al cortile. Vi era tutto il necessario: lo spazio, la musica dal vivo e buona pasticceria napoletana.
Un cliente certo di quei tempi è stato il proprietario del negozio di arredi sacri che si trova(va) all'inizio della salita che dai Quattro Palazzi di Napoli porta a via Duomo; me lo disse tanti anni fa, ricordando con commozione l'accoglienza che aveva sempre ogni volta che veniva a ballare in sala...!!
Anni '60 - Enrichetta nel cortile del Bar (e calcio balilla) |
Li potete vedere nella foto sotto, insieme con Raffaele.
La pasticceria del Bar Porcaro (con Raffaele in basso a dx) - anni '50 |
Nel 1981 anche Antonio Porcaro lascia i suoi cari e il Bar a questo punto viene gestito principalmente dai coniugi Francesco et Enrichetta.
2006 - Bar Porcaro: Francesco et Enrichetta |
Ma - ed è notizia di questi giorni - il 12 Dicembre 2016, l'icona tavernanovese Bar Porcaro esce definitivamente di scena.
Sono certo che con essa non escono di scena i ricordi legati a tutti i suoi protagonisti, non solo i fondatori, i proprietari e tutti coloro che vi hanno lavorato come "dipendenti" (the guys of the bar: Mario Maione, i fratelli Vincenzo e Carmine Visone, Alfredo Liguori, Ferdinando Procella, Gennaro Di Somma, Vincenzo, Pasquale, Massimo Manna, Gennaro e Renato Liguori, Raffaele Esposito, Raffaele per aggiungerci i più recenti Salvatore Riva, Anna di quelli di cui ricordo il nome e talvolta anche il cognome...e se mi scrivete sarò ben lieto di riportare qui il vostro e ci metto anche l'antico nume Tore 'o cingh cianche...) che nei decenni si sono avvicendati e soprattutto i clienti che hanno costituito il patrimonio di questo che non è stato solo "un bar", ma un crogiuolo di storie vissute sotto la luce fioca di una lampada a filamento, di luci al neon sfarfallanti durante una partita a carte, davanti ad un bicchiere di spuma o di una "presa" d'annece con annesso caffè Bourbon. Oppure guardando pugilato o le partite dell'Italia. O facendo del bene, come la sera del terremoto del 1980, quando mio nonno Antonio mi fece dare del latte a lunga conservazione a chi lo cercava e ne era rimasto senza, e non aveva soldi con se per pagarlo, "Jamme ca m'o pave rimane, pienze 'e sta bbuone", diceva a qualcuno di questi.
E concludo con ancora un suo ricordo di quando lo venne a trovare un suo amico carnale di Casalnuovo che gli disse che stava partendo per l'America: mio nonno lo abbracciò e lo baciò e poi scoppiò a piangere come un bambino. In America avrebbe voluto ritornarci anche lui...per rivivere il sogno americano dei suoi genitori Raffaele e Angela.
Ora però il sogno ("americano" almeno nello stile) della Bakery viene ad incontrare i tavernanovesi, al vecchio molo del Bar Porcaro, per tentare un viaggio concettuale all'inverso rispetto a quello originale di Raffaele e di Angela.
Vi aspettano tutti qui, in questa novella e ipotetica Ellis Islands al civico 190 di Via Nazionale delle Puglie: sono Raffaele e Angela, Antonio e Maria, Raffaele e Enrichetta insieme ai tavernanovesi affamati di novità, per augurarVi che la vostra "America" sia qui e il più a lungo possibile.
Vincenzo Mercolino
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