...de Salvati..de Salvatico.. o'Selvatico!
6 Marzo 1016: Maria, badessa del Monastero dei SS. Gregorio, Sebastiano e Pantaleone, promette a Giovanni ed Otto, fratelli figli di Cesare di Arcora [... ] e Palumbo figlio di Bonpietro che fu de Salbati [...], due terre ad Arcora: [cliccate sull'immagine per ingrandirla; ciò vale per tutte le immagini in questo blog]
Riprendendo dunque il filo del discorso, riguardo la ricerca di quali "cognomi" o soprannomi si siano legati alle terre tavernanovesi, specie in quei terreni che abbiamo graficamente illustrato qualche giorno fa, riporto dunque quanto ritrovato nel libro "Afragola feudale" (rif. in fondo pagina).
Per il campo detto "ad decibile", che SUPPONIAMO coprire il lato del territorio tavernanovese che va verso Napoli, in una striscia di terra che doveva arrivare in lunghezza fino alla Chiesa di Maria dell'Arcora in Casalnuovo, riporto:
Il cognome che qui compare è "Septinini", Settinini o Settimini.
Un' altra cosa simpatica che viene riportata dal libro succitato, riguarda un possedimento arbustato che si trova "nelle pertinenze di Arcora, nel territorio cosiddetto ad illam bullam".
Illam bullam è da identificare con i terreni intorno alla cosiddetta "Casa dell'acqua"; questa interessante notizie viene datata in anni in cui era Carlo II regnante (1299/1300).
Ritornando alla zona dell'acquedotto (dudum acquaeductum), che doveva attraversare la via Regia delle Puglie nella zona occidentale di Tavernanova, si ritrovano i seguenti riferimenti:
Il 27 Maggio 1222, un certo "Diotisalvi" (Deustesalbe) di Gennaro, prende in affitto una terra in Arcora appartenente al Monastero di S.Gregorio Armeno. Ho riportato anche questo riferimento poichè si parla di una palude; questa palude era originata sicuramente dallo sversamento delle acque del Sebeto nella zona a partire dalla Casa dell'Acqua e fino ad arrivare a Napoli (cfr. S.Anna alle Paludi).
Anche il signore del Castello di Somma ha fatto la sua parte. Precisamente nel 1119:
Ovviamente, non vi sono tutti gli elementi per creare prima e completare poi il puzzle con tutti i terreni e la loro localizzazione. Il riferimento più vecchio rimane quello del 976, dove "Stefano, Pietro e Gregorio promettono una terra a S.Severino, a Sancto Grismutu".
Per concludere, nel 1364 si parla che un di altro monastero, quello di S.Maria Maddalena Maggiore, che deteneva terreni in Arcora e nella zona di Volla:
Leggendo questo estratto, oltre a ricordarci i Galeota, vi indico due punti:
3) terre de Zurulis: forse forse Piczirulis...'e Pizzirule 'e Casamanna ?
4) è menzionato Domini Iuliani Piscicelli.
Qualcuno li ricorda i Conti Piscicelli ? Qualcuno di loro abitava proprio dove erano stanziati i monaci con la loro taverna, di fronte alla chiesa di S.Maria della Neve.
Vedrò di trovare qualcosa...
A presto.
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