Ed eccolo qua il calendario, scaricabile gratuitamente da questa pagina...
Saluti.
In una mia recentissima visita presso l'Archivio di Stato di Napoli, ho potuto annotare alcune notizie a riguardo:
Massaria Ferrara...17700 Lire:
come riportato negli "Atti" del Consiglio Provinciale di Napoli. Siamo nel 1902.
Ricordo che l'attuale via Arcora è riportata in una mappa della fine del XVII sec. come "strada che porta alla fragola"
oggetto di un post di cinque anni fa:
adesso conosciamo anche le coordinate militari. Essi appartenevano al 1/5th Battalion della
131st Queen's Royal Lorried Infantry Brigade inglese.
Galeotto fu il cappello...
Nella Napoli del 1807, quella del cosiddetto Decennio Francese, sotto il Regno di Gioacchino Murat, nel nostro villaggio era attivo il cosiddetto burò di dazi di consumo, una specie di tassa orientata principalmente a tassare il "passaggio" di pasta, farina e cereali per il nostro paese gravando questi beni fin dalla loro produzione. Vi era pertano una sorta di ufficio di dogana presidiato dalle truppe del Regno.
Tale ufficio - e di conseguenza la tassazione stessa sulla produzione - fu poi spostato verso Pomigliano d'Arco l'11 Luglio del 1811 (vedi questo post).
Presso l'Archivio (digitale) del Banco Di Napoli, vi è una rendicontazione circa un "Ordinativo di pagamento di ducati duecentotre e grana diciotto disposto da Federico Tortora, direttore dei Dazi di Consumo, a favore di Giuseppe Maria Giannini, cassiere dell'Ufficio Maggiore dei Buccieri di Napoli, per pagare le mensilità di settembre 1807 agli addetti alla riscossione dei dazi doganali dei casali di Napoli.".
Manco a dirlo, questo ordinativo veniva effettuato sul Conto argento n. 5107 a disposizione di Federico Tortora.
In tale ordinativo, compaiono i nomi dei "doganieri" in quel di Tavernanova:
Caporale Giovanni Piscopo, la cui mensilità era di ducati 7fonte: Archivio Storico del Banco di Napoli |
La mappa ha qualche similitudine con quella del Liberati del 1754, ma riporta altresì un errore di localizzazione di Tavernanova, posizionata a ridosso della Preziosa, in alto, estrema sinistra.
Sono presenti altri errori su Pomigliano e i comuni limitrofi.
...dell'area tavernanovese, reperite presso la biblioteca digitale Gallica.
Qualcuna di queste sembrerà familiare agli aficionados di questo sito, qualche altra è una novità:
una prima mappa è databile pressochè nei primi decenni del XVII secolo, ed è la famosa mappa di Antonio Bulifon, "Campagna felice":
A seguire, il "Cratere maritimo", di Giuseppe Liberati, del 1754:
A questa mappa, si rifà quella di Perrier el 1778:
Più recenti sono queste ultime due; la prima risale al 1819, del De Jorio, interessante perchè indica chiaramente le miglia dalla Capitale, Napoli, lungo la via Regia delle Puglie:
Un'altra mappa, risalente al 1930, che aveva come tema il Golfo di Napoli, è di Pietro Corbellini:
Buon fine settimana alli paisani...
Questa pianta si tova nella Pinacoteca di Capodimonte. L'autore è Luigi Marchese, regio ingegnere camerale.
Il titolo completo è altresì: "Pianta topografica dell'intero territorio della città di Napoli e suoi trentatrè casali corrispondente alle particolari piante in dettaglio"
Ho acquisito all'asta una copia in scala di questa e di altre stupende mappe, pubblicate da Alinari il secolo scorso (!).
Qui un particolare dell'area di Tavernanova-Volla-Casalnuovo:
L'importanza di questa mappa - per quanto ci riguarda - è il suo riportare i proprietari dei territori all'epoca della lavorazione che, grosso modo, risultano in continuità con le attribuzioni territoriali quantomeno relative al XVIII sec.
Ciò è molto importante per le nostre ricerche.
Buona domenica a tutti li paisane!
"Vittorio Emanuele III - per grazia di Dio e volontà della Nazione - Re d'Italia...
abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo 1.
I comuni di Casalnuovo di Napoli e Licignano di Napoli, nonchè le parti di territorio dei comuni di Afragola, Napoli e Pomigliano d'Arco delimitate giusta la pianta planimetrica vistata il 12 Gennaio 1929 dall'Ingegnere Capo della Sezione Tecnica Catastale di Napoli, sono riuniti in un unico comune denominato Casalnuovo di Napoli."
Credo che il documento in questione sia molto importante per la nostra storia locale. Tavernanova passa dall'essere una frazione di Pomigliano a frazione di Casalnuovo.
Per la cronaca, le frazioni aggregate, oltre a Tavernanova, furono Botteghelle e Casafontana ( e relativi territori distaccati appartenuti ai comuni di Afragola, Pomigliano d'Arco e Ponticelli).
Fonte: Archivio Centrale dello Stato |
Planimetria globale (fonte: Archivio Centrale dello Stato) |
fonte: Archivio Centrale dello Stato |
I luoghi arcoriani sono stati da sempre un territorio di spesa per i Duchi di Napoli e la loro discendenza.
Come già evidenziato in questo post, l'area arcoriana su cui poi è sorto parte del villaggio tavernanovese annoverava tra i suoi antichi proprietari la badessa Maria, figlia di Marino e nipote di Sergio, Duca di Napoli (anno 949).
Maria era badessa del Monastero di San Gregorio Armeno di Napoli, conosciuto anche come S. Ligorio.
Un'altra Maria, figlia del Domino Leone, nel 979 diede in affitto una striscia di terra foris arcora che lambiva una terra del Domino Marino e la strada pubblica che portava a Licinianum.
Domino Leone probabilmente apparteneva al ramo dei discendenti amalfitani dei Duchi di Napoli se non a quelli di Gaeta.
Con buona probabilità possiamo supporre che il territorio di cui la pergamena del 979 appartenesse ancora a Marino, nipote di Sergio.
Quasi quaranta anni dopo, si affaccia sulla scena arcoriana un'altra Maria badessa alla quale, "Sergius…Consul et Dux" nel 1009 donò il Monastero di S.Ligorio in Napoli. Il Sergio Console e condottiero, era Sergio IV e la Maria badessa era figlia di un suo consanguineo (Stefano) (cfr. Monumenta Neapolitani Ducatus, Vol. II, Part 2 (1892), V, Diplomata et chartæ ducum Neapolis, VIII, p. 21)E' ancora una piantina dell'agrimensore Giovanni D'Iorio che, nel Novembre del 1694, traccia confini e contenuti della "Partita Le Fontanelle alla Preziosa":
Giusto per orientarsi, la strada in basso (da sinistra a destra) è indicata come "strada che vene dallo jannazzo e mena alla tavernanova" mentre quella centrale è indicata come "strada che vene dalla tavernanova e va a casarea". Intorno alle due strade abbiamo le proprietà di Horatio Carafa, quelle del M.ro di S.Ligorio di Napoli e quelle dell'Illustrissimo Francesco Lettereso.
Lo "Jannazzo" era un canale di diramazione dell'acquedotto della Bolla, nelle Paludi di Napoli, sul quale era attestato anche un mulino (Guinnazzo o Jannazzo).