via Neapolis-Abellinum (V-X sec.) |
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sabato 25 maggio 2024
Le strade arcoriane: ipotesi di sviluppo (I)
sabato 11 maggio 2024
Via Zi Carlo, qualche altro aggiornamento...
In un post di 5 anni fa scarsi (lo potete recuperare qui) abbiamo costruito alcune ipotesi sul toponimo legato alla via denominata Zi Carlo (o meglio ZiCarlo...), scoprendo che esisteva anche una masseria con lo stesso nome, Massaria Monte ZiCarlo.
Adesso, grazie ad una cartografia risalente al periodo 1862-1876 scopriamo una ulteriore traccia:
il ponte SiCarlo - scritto proprio con la S e la C maiuscole.
Questo ponte si trovava a Licignano e consentiva di superare un corso d'acqua, ben evidenziato in quest'altra cartografia, sempre del XIX sec.
Sovrapponendo la prima immagine con una veduta aerea della zona, ci accorgiamo del posizionamento di tale ponte (via Lagno se si chiama così ci sarà un perchè...):
A questo punto, è importante sottolineare come la "S" sia diventata "Z" e questo è certamente argomento per gli studiosi di fonetica e di diacronia. Ad ogni modo, il ponte serviva per attraversare la zona del percorso scoperto dell'Acqua del Carmignano, veicolata dal beneventano verso Napoli intorno al 1629.
Poi, volendo lanciare una idea, possiamo tirare in ballo Sicardo V Principe di Benevento, longobardo, che possedeva la vicina Acerra negli anni 832-839 e che pose sotto assedio Napoli nell'835.
Grazie per l'attenzione...
P.S. - A detta degli studiosi, i longobardi "strizzavano" la lettera S con Z...
sabato 4 maggio 2024
L'area Arcoriana (e "La Preciosa") in una mappa del XV secolo
In un interessantissimo saggio di Aniello D’Iorio, "Una Comunità in cerca di equità: il catasto onciario di Licignano in Terra di Lavoro nel Settecento" (2022), viene proposta una carta su pergamena, copia di altra del periodo aragonese (la si fa risalire al XV secolo), raffigurante il territorio tra Magdalone e Nola, in cui Liciniano confina, con Acerra, Pumilliano d’Arco, Castello Gullielmo di Cisterna.
In questa stessa pergamena è riportata anche una masseria, la Preciosa del monastero dei Santi Severino e Sossio, nei cui confini si sarebbe sviluppata poi Tavernanova.
Sarà mia cura, nel prossimo periodo, cercare di ritrovare la pergamena per intero...
Un saluto ai paesani!
giovedì 2 maggio 2024
Tavernanova, 1938
La Tavernanova del 1938 poteva contare scarsi 500 abitanti (nel censimento del 1935 erano 454) e, secondo L'Annuario Generale d'Italia e dell'Impero, vi erano le seguenti attività censite:
Parroci: don Viscardi Mesione
Caffettieri: Giacomo Fico
Macellai: Antonio Barone
Panettieri: Emanuele Fico
Paste alimentari: Percaro Raffaele
Tabaccai: Maddalena Cravero
Vini (negozio): Carmine Di Costanzo
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