Didier Barra - ?1631 - Eruzione del Vesuvio. Si noti il M.Somma ed il fiume Sebeto a sinistra |
In questi sei/sette mesi di ricerche su Internet (e nell'Archivio Diocesano di Nola), molte cose sono state trovate ma parecchie altre sono nascoste a metà. Stanne sole ca capa a' fore...in pratica.
Quello che servirebbe è una serie di "scappate" in varie biblioteche per poter leggere da vicino i libri che adesso vi elenco, di modo tale da stabilire se si tratta o no del nostro paese.
- Archivio Storico per le Province Napoletane, vol. 14, a cura della Deputazione napoletana di storia patria (1889): S' intese poi che a Tavernanuova essendo gionto Carlo Rainone, che anni sono era famoso capo di banditi, et doppo guidato, uscì ultimamente con 40... [Carlo Rainone era un famoso brigante a quei tempi].
- Napoli-Spagna: architettura e città nel XVIII° secolo, a cura di G.Gambardella, Ed.ni scientifiche Italiane (2003): all'interno del libro potrebbero esserci addirittura delle piante della Grancia Tavernanovese insieme ad alcune foto. La cosa importante è che l'autore fa un riferimento ad un libro del 1696 che riporterebbe tutte le misure delle masserie legate al Monastero dei SS.Severino e Sossio. Ne consegue che la Grancia esisterebbe almeno dal 1696...
- Liber Visitationis di Francesco Carafa nella Diocesi di Napoli (1542-1543): qui purtroppo su Internet la lettura si ferma alla Contrada del Salice: è da verificare se dopo di questa si menziona Tavernanova. Sarebbero due piccioni con one fava: la datazione del paese ed il fatto che in origine fosse sotto la Chiesa di Napoli...
- Il convento napoletano dei SS.Severino e Sossio, di M.Raffaela Pessolano, ed. Editoriale Scientifica (1978): " Territori paludosi e mulini a Napoli » Piazzola di Nola con piccole case Affitto della taverna nova e case adiacenti Masserie nel luogo « La preziosa » nei tenimenti di Pomigliano e S. Anastasia": vi è l'elenco dei beni del Monastero (e tra questi, la taverna nova)
- Palazzo S.Gervasio: microstorie tra fonti e documenti, a cura di L.Iannelli (1997) ed.Pianeta Libro, riporta uno stralcio dove si parla del Principe di Striano: "Cappellam sub titolo Sancti Joseph Patriarchae, de iure patronato Excellentissimi Principis Striani, degentem extra moenia et in loco ubi dicit lataverna nova ". Qui, se è vero che il principe di Striano aveva a che fare con il Regno di Napoli, è anche vero che una taverna nova era anche vicino Potenza, a cui farebbe riferimento "extra moenia" (afore 'e mmure da città).
- Giornali di Napoli dal 1660 al 1680, vol.4, a cura di V.D'Onofrio, ed. Società Napoletana di Storia patria, riporta un passo - tutto da verificare- che dice: "svaliggiare procacci e pigliar ricatti ed acquistato danari da queste mercanzie, avendo voluto saper troppo, e dimandar patti indiscreti a diversi ministri, ed al regente Carrillo, che due volte si abboccò di persona con esso alla Taverna Nova". Anche in Napoli esisteva una taverna, chiamata proprio Taverna Nova...
G.Galasso, "Napoli nel Viceregno Spagnolo 1696-1707" ed il mostruoso "Antico Inventario delle pergamene del Monastero dei SS.Severino e Sossio", vol.4 di Rosaria Pilone.
Poco alla volta, un volumetto "ragionato" su Tavernanova lo facciamo....
Saluti.
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