domenica 14 luglio 2013

Anche in una carta di Carlo Vanvitelli troviamo...

...menzionata Tavernanova.

Siamo nel 1788 circa e Carlo Vanvitelli, figlie 'e Luigge, chille d'a Reggia 'e Caserta, voleva sostituire il tratto di fosso scoperto dell'acquedotto di Carmignano (immaginate cosa poteva caderci dentro...) con un condotto rettilineo in muratura, su archi e pilastri che andava dal Molino di Maddaloni a Licignano.
Una insufficiente immagine di tale carta topografica la potete trovare qui, in O.Cirillo
"Carlo Vanvitelli: architettura e città nella seconda metà del Settecento", alla pag.223



In particolare, oltre a prometterVi che a breve ve la posto sufficientemente leggibile (la mappa è nell'angolo in alto a sinistra alla pag.223), in essa si nota un particolare interessante. Ovvero che Tavernanova viene indicata con 3 piccole costruzioni quadrate di cui due uguali e poste simmetricamente a destra e a sinistra in un punto che - similmente ad altre carte dell'epoca - corrisponde all'attuale via Filichito, all'incrocio con la nazionale delle Puglie; l'altra costruzione disegnata un poco più grande è in corrispondenza dell'attuale grancia dei monaci (ex palazzo Gaudiosi).
Così, forti del riscontro sulle altre mappe, si può ipotizzare una ipotesi che il nucleo "ufficiale" tavernanovese fosse composto, nel 18° sec., dalla grancia e dalle sue dependance. La prima di queste è composta dalla cappella di S.Maria ad Nives e da ciò che c'era alle spalle, la seconda da quei caseggiati che costituivano il cortile dove abita tuttora Peppe o'Russo e dove abitava una volta il mitico Zi Rafele 'o barbiere.

A presto e grazie per le visite.

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