giovedì 3 ottobre 2013

Dalle pergamene di S.Gregorio alcune ipotesi sui luoghi "Arcoriani"...

Fibula longobarda (X sec.)
I luoghi Arcoriani, dell'Arcora. Certamente i territori dove oggi sono localizzati Tavernanova, insieme con Casalnuovo e Pomigliano d'Arco erano tutti in massima parte compresi nel territorio di Arcora.
Arcora perchè il territorio era attraversato originariamente da  due acquedotti con i loro pontecanali basati appunto su archi.
Il primo e più antico acquedotto era quello della Bolla, costruito in tempi ellenistici o romani ed ha rifornito la città di Napoli di acqua potabile per oltre 2000 anni: esso traeva origine da più sorgive, di cui quella principale era proprio quella della Bolla, collocata ad oriente di Napoli (circa 8 Km.), in un'area paludosa ricca di acque e di sorgive naturali che costituiva anche un limite naturale all'espansione della città verso oriente.
Un secondo acquedotto, quello cosiddetto Claudio, venne realizzato intorno alla seconda metà del I secolo d.C. e portava in città le preziose acque di Serino su di un tracciato di circa 80 Km.; non solo, tali acque arrivavano fino alla Piscina Mirabilis di Bacoli dove venivano messe in una cisterna ad uso delle flotta militare romana. Questo acquedotto, a causa di terremoti ed eruzioni del Vesuvio fu definitivamente dismesso nel V secolo d.C.
E' chiaro che ambedue gli acquedotti non "viaggiavano" solamente su archi ma, a seconda della situazione geologica, erano pure interrati in cunicoli.
E' chiaro che l'appellativo Arcora venivano riferito a ciò che era visibile all'occhio umano: grandi arcate qua e la lesionate che supportavano dei canali da 90 cm. di larghezza e 180 di altezza. Le arcate, poi, misuravano all'incirca 7 metri con i lati larghi 1,5m x 2!

Che spettacolo all'interno di una depressione territoriale piuttosto paludosa!

Ecco allora che la zona di Arcora comincia a popolarsi: da quando?


Spulciando nell' appendice "A" documentaria del testo "SAN GREGORIO ARMENO: Storia, architettura, arte e tradizioni" a cura di Nicola Spinosa, Aldo Pinto e Adriana Valerio (2013 - Fridericiana editrice universitaria) ho ritrovato qualcosa di interessante:

18.7.975 - Die 18 Iulij Ind. 3 Neap. Imp.e Basilio Imp.re an. 15. Petrus filius Stefani habitator
loci Arcora recipit ad pensionem a D.na Maria filia D.ni Leonis corrigeam terra posita foris
ipsa arcora, quæ coheret cum terra D.ni Marini, et cum via publica quæ pergit al Licinianum
et promictit medietate fructum et vini. Actum per Petrum Curialem.

(Tenete presente che la via delle Puglie intorno al X-XI sec. non era completamente praticabile ed a Pomigliano si arrivava via Licignano, 'o tracciulille).

18.3.1085 - 536. Die 18 m. martii ind. VIII. Neapoli. Imperante d. n. Alexio m. i. an. 4.
Euprasia filia quidam Mastali ... vendunt et tradunt d. Stefanie abbatisse cenobii Ss. Gregorii
et Sebastiani atque domni et Salvatoris nostri Iesu Christi et S. Pantaleoni annuam
portionem suam eis spectantem a dicto Mastalo genitore suo, super campo terre ad ipsa arcora
... Actum per Stefanum Curialem

18.2.1106 - 588. Die 18 m. februarii ind. XIV. Neapoli. Imperante d. n. Alexio m. i. an. 25,
sed et Iohanne porfirogenito eius filio m. i. an. 14. Testamentum seu dispositum d. Marie filie
d. Marini ... coniugis Gregorii, qui nominatur Crispano, cum consensu dicti viri sui, que
disposuit pro anima d. Gregorii viri sui auri solidos 100 de tari ana quatuor tari per solidum
boni de Amalfi et distributores instituit Iohannem Carbania filium d. Ursi et Sergium qui
nominatur Gallicellum, filium d. Aligerni, qui vendere debeat domum suam positam intus
hanc civitatem Neap. in vico qui nominatur ... et pretium convertatur pro anima sua, et quod
offeratur congregationi ecclesie S. Ianuarii in Diaconia modia novem de terra sua, posita in
loco qui nominatur Arcora dudum aqueductus, post transitum viri sui ... Item legavit terram
suam positam in loco, qui nominatur Calbezzanum ... in beneficium monasterii S. Gregorii
maioris. Sed quia congregatio predicte ecclesie S. Ianuarii in Diaconia acceptavit dictum
legatum super terram positam in locu Arcora, propterea vigore legati facti in beneficium
predicti monasterii S. Gregorii maioris assignant eidem monasterio reliquam partem dicte
terre in loco Arcore et campum de terra positam in loco Calbezzani ... Actum per Gregorium
tabularium

Come noterete dalle date, partiamo dal 975. Da altri riferimenti, (es. "Afragola feudale", che trovate in questo blog allo spazio riferimenti scaricabili) la regione arcoriana è indicata già dal 949, quando il duca Giovanni concede all'abate del monastero dei SS.Severino e Sossio la facoltà di costruire un mulino; in cambio il Monastero cede al duca un generico "campum positum in Arcora".

Altri "atti" che riguardano Arcora fra le pergamene del Monastero di S.Gregorio Armeno (o S.Ligorio...) vanno dal 1217 ed oltre. In tali documenti ci si riferisce ad alcuni luoghi particolari di Arcora: Sanctu Damianu, illa Funtana, ad Cisanum e S. Martino di Arcora.
In uno di questi, poi, datato 10 Aprile 1333 si legge:
quas dicta aba promittit expendere in fabrica domorum
eiusdem Mon.rij in loco Arcora.
Ovvero vi era una somma che il dicto aba[te] avrebbe speso nella costruzione di casa per lo stesso Monastero di S.Gregorio Maggiore (aka S.Ligorio).
Ricordo quindi che nella nostra zona, una delle aree che appartenevano a S.Ligorio era quella dietro la Cappella di S.Maria ad nives e che continuavano lungo l'attuale via Filichito.

Dei luoghi particolari su menzionati, Sanctu Damianu ed Illa Funtana sono potenzialmente i più vicini all'ambito geografico, specie il secondo come si può evincere dal testo "Afragola feudale" sopra indicato.
Grazie per le visite!

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