sabato 10 marzo 2012

'O conte 'e Matalune ogne tre ne vuleva una!

E' il ritornello che caratterizza un'altra storiella raccontatami una trentina di anni fa da Tatonne 'e Galiota, che trovate nella pagina "Storielle e filastrocche" nella colonna a destra del blog.
La conformazione di questa storiella è in stile boccacesco; personalmente ho provveduto a riempire alcuni "spazi" narrativi di modo da ricostruire un contenuto omogeneo (se capisce 'a finalità da' storia).
SECONDO ME il racconto, basata sulla tradizione orale, ha origini medioevali.
Riadattato un pò in tutta Italia, ha lasciato tracce in alcune canzonette che si avvicinano leggermente alla trama, che si basa sulla vendetta di una persona del popolo nei confronti del "Conte di Maddaloni" (ma non è detto che la storia sia indirizzata a lui....) il quale pratica la cosiddetta "ius primae noctis" (la legge della prima notte). Questa legge (ma alcuni dicono non sia mai esistita...) - prerogativa nei sistemi feudali - prevedeva che il cosiddetto "Signore" (Feudatario) , in occasione del matrimonio di un "suo" figlio (appartenente all'ultima classe sociale dei servi della gleba), avesse il diritto di passare la prima notte con la sposa.
La variante tavernanovese forse ci è arrivata dal Salento, forse portata nelle nostre terre da qualche commerciante che viaggiava sulla via Regia delle Puglie e poi modificata nel tempo dai nostri avi.
Qui sotto il testo di una delle canzonette che "presentano" le altre protagoniste del racconto in dialetto salentino, ma simili se ne trovano in tutti i dialetti:

Le tre sorelle

Sopra quegli alti monti,
ci stanno tre sorelle
la più maggiore di quelle
si ha messo a navigar.

Il navigar che fece,
l'anello le cascò
alzando gli occhi all'onde
vede un pescatore.

O pescator dell'onde,
vieni a pescare più 'n qua
ché mi ha cascato l'anello
se mi lu voi trovar.

Se te lo troverìa,
che cosa doni a me.

Ti dono trecento scudi,
na bborza ricama'.

Non voglio trecento scudi,
né bborza ricama'
voglio un bacino d'amore,
se me lo voi donar.

Stai zitto mascalzone,
'ste cose tu dici a me.
Voglio un bacino d'amore,
se mi lo vuoi donar.

'Sta sera vieni a casa,
quando papà non c'è
cu na manu abbri la porta
e cu l'addha abbracci a me.

Buona Domenica a tutti.

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