venerdì 18 novembre 2011

Cavalli quattro ogni barile di vino...stamme all'Osteria dè R. PP. di S. Severino

E fa pure rima!


Il cavallo era una moneta emessa da Ferdinando I, re di Napoli e di Sicilia, nel 1472 e durò fino al 1498.
Dopodichè, nella stessa forma di cavallo, fu ripreso nel 1626 e ri-abolito praticamente agli inizi del 1800.
Le cosiddette "pezzature" erano da 2,3,4,6 e 9 Cavalli.
Una immagine di un 4 cavalli la posto qui:


Moneta da 4 cavalli del 1791


Queste informazioni ci servono per poter individuare al meglio la nascita "ufficiale" di Tavernanova.
Ma come ?
Quando gli Strambone acquisirono il casale di Pomigliano d'Arco, con tutti gli annessi ed i connessi, il territorio di Tavernanova faceva parte di questi. Parliamo del 1641.
Nel decennio che va dal 1740 al 1750, la casata degli Strambone iniziò a voler mettere in piedi una specie di "catalogo" dei beni posseduti, diciamo pure un catasto.
In questo catasto allora troviamo, come riportato nel libro di C.Aliberti "Pomigliano d'Arco: Sistematica Enciclopedica di Storia locale" Vol 1 -1998:
(...) chianca, Maccaronia ed Osteria dè PP. di S.Severino di Napoli sita in tenimento di detta terra di Pomigliano d'Arco detta la Taverna Nova
 Da questi possedimenti, venivano riscosse le tasse per i pesi e le misure, e non solo!
le quali esigono un tornese a tomolo qualunque sorte di vettovaglie che si comprano o vendono da qualsiasi voglia persona Cittadina, 'o forestiera, Cavalli tre ogni mezzo tomolo dello stesso modo, cavalli quattro ogni barile di vino; che da venditori di vino si compra e vende a qualunque persona grani, 2 e mezzo per ogni barile di vino grana due per il peso di qualsiasi robba che si compra e vende all'ingrosso e che passi il cantaro e grana uno da ciascuna persona che porta la bilancia per vendere frutti o altro
'A cosa bbella è o' càntare...

Ora, quando fu fatto questo lavoro, i notai non fecero altro che acquisire le vecchie carte dei Del Balzo con l'elenco dei possedimenti ed integrarle con quelli nuovi. La moneta da 4 cavalli (e quella da 3) fu introdotta nel 1626. Il passaggio di proprietà è del 3 Agosto 1641.

Se diamo quasi certa una notizia su "Taverna Nuova all'Arco" e che nel 1631 il terremoto+eruzione del Vesuvio (Dio scampi e liberi...) ha fatto danni tali che l'arco è andato distrutto, possiamo certamente spingere la data di battesimo di Tavernanova a non oltre il 1626. Forse qualche anno prima e non dopo...

Comunque, continuando a leggere questo libro, capisco che chiunque volesse esentarsi dal pagare questo tipo di tasse sulla vendita, doveva altresì pagare una certa quota.



Sembra poi che l'Osteria di Tavernanova non dovesse pagare alcunchè:
il conduttore dell'Osteria dè R. PP. di S. Severino di Tavernanova, oltre ad essere esente dai pagamenti suddetti, esercita anche nella sua osteria la vendita di pane e vino ( ... )
 L'affitto della tavernanova costava allora (1752) 100 ducati (ca nun songhe 'e motociclette...).
Ci fu anche una protesta dei cittadini di Pomigliano per le troppe tasse che giravano per il paese e, tra queste, anche quella che ci riguarda più da vicino:
protestavano poichè il duca Strambone aveva preteso il pagamento di alcune gabelle per la vendita di pane e vino presso l'osteria di Tavernanova, fittata all'università e di proprietà dei padri del monastero di S.Severino in Napoli
Passa poi mezzo secolo e gli Strambone lasciano la mano ai Cattaneo. Quello che succede è che il comune pretendeva che chi avesse acquistato dai vecchi feudatari qualche bene, doveva continuare a pagare i dazi feudali (già a quell'epoca 'mbrugliavano pe se fà 'e sorde...).
Ed indovinate chi protestò ? Filippo Gaudioso.


Siamo nel 1809:
D. Filippo Gaudioso di questa città fa umilmente presente alla M.V. che nel mese di aprile
dello scorso anno comprò dall'Amministrazione dè reali beni demaniali una taverna in Pomigliano d' Arco con maccaronia, chianca e forno, franca e libera da diritti personali, giurisdizionali e feudali e da ogni altro, eccetto dalle regie imposizioni stabilite o a stabilirsi. Avendo l'oratore preso possesso di questa taverna stie tranquillo per qualche tempo,ma indi a pochi mesi la comune di Pomigliano d'Arco pretese esigere annui
ducati 100 sulla medesima per diritto di scannaggio ed altre simili angarichc e feudali gravezze, avendo a tale oggetto commesso molti attentati in pregiudizio dell'oratore, senza veruna autorizzazione di Giudice, ma di propria autorità e per mezzo della guardia civica
I 100 ducati erano quelli legati alla taverna "tavernanovese".
Come ben si può capire, il Gaudioso vinse la causa davanti al re.

Così facendo, rientra a pieno titolo fra i personaggi "importanti" del nostro paese.

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