mercoledì 15 agosto 2012

Tante taverne...ma una sola "nova"


Taverna del Salice, del Tammurriello, della noce, di Caravita, del Sambuca, d'Arpino, della Castelluccia, (del)la Storta, del Pepe: sono tutti nomi di taverne che, in un raggio ragionevolmente piccolo, orbitano intorno a Tavernanova.
Solo alcune di queste si possono paragonare in "vecchiaia" con quella che gestivano i Monaci di SS.Severino & Sossio all'interno della grancia, oggi detta Palazzo Gaudiosi. Su tutte la Taverna del Pepe (1600 circa) e Taverna del Salice (fine 1400).

Convinto di averlo già riportato da qualche parte, la presa di possesso dei monaci del territorio paludoso che da Tavernanova si estendeva fino a Volla può essere individuata in una data antecedente al 1500.

Infatti, il tenimento "La Pretiosa" fu regalato dal poeta Jacopo Sanazzaro ai monaci di cui sopra in cambio di una chiesa a Napoli. Più in dettaglio potete leggere qui.

Saltando di palo in frasca, stando attenti a non cadere, volevo farvi notare come, in due delle mappe del blog precedente, compaiano sulla strada nazionale verso Pomigliano (all'altezza della famosa fabbrica di biciclette Marzano) la dicitura casotto degli sbirri oppure guardia.
Non ho trovato nulla di particolare se non qualche riferimento a casotto del dazio, e mi sta bene. Questo casotto, dunque, doveva trovarsi più o meno al posto di quella specie di centrale elettrica di fronte a Marzano:




Visualizzazione ingrandita della mappa

E' probabile che all'epoca questo casotto stava più all'interno.

Per ora è tutto. Grazie per le visite.

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