1802 - L. Marchese ed il territorio arcoriano |
Ciò risulta anche nelle trascrizioni da me ricercate alla BNN, di cui la più antica risale al 1181, anche se i primi accordi di territori e/o mulini con il Monastero di S.Severino e Sossio sono di un 3 secoli indietro.
Detto questo, dalle carte risulta evidente che il fiume Sebeto (o Rubeolo) rappresentava giustamente un confine territoriale tangibile e quindi menzionabile negli atti notarili.
In una trascrizione del 1269, si parla di una "starcza nostra de illu infirmariu posita vero in illa padula del loco terczo, parte foris flubeum". Da qui si può dedurre che nel territorio di Terzo vi era una palude e che in questa palude vi era una starza dell'infirmaria nostra: la grancia tavernanovese?
Ma il documento più interessante