venerdì 13 settembre 2013

L'insediamento dei monaci e la masseria Preziosa



Man mano che procedo con le ricerche, si va delineando sempre di più un quadro in cui il territorio tavernanovese facesse parte delle vaste proprietà del Monastero dei SS.Severino & Sossio, in particolare della proprietà denominata "La Preziosa".
Quando si parla di questo territorio dobbiamo individuare un'area di circa 500 moggi donata al Monastero dal duca Sergio VII, duca di Napoli (primo secolo dopo l'anno mille) nel 1130.

In questo territorio, come qualche anziano tavernanovese ricorda, c'erano due mulini, quello delle canne o Torricella, quello del Salice e quello del Freapane.
Questi mulini erano di proprietà del convento fin dai tempi di Guglielmo I (1120-1166). Grazie al reddito proveniente da tali strutture i monaci si potevano permettere l'acquisto di terre e di altri beni.
In tutto questo contesto un ruolo importante lo aveva la Massaria Pretiosa, con la sua sorgente d'acqua.
Dotati di spirito imprenditoriale, 'sti muonace cominciano a vendere l'acqua alla città di Napoli sul finire del Cinquecento non senza qualche diatriba con quest'ultima poichè, per costruire le condotte ed i pozzetti di ispezione si distruggono più di 200 alberi con vite, da cui veniva prodotto il "vino di Sanseverino".
E loro aumentavane ll'acque...

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