domenica 28 agosto 2016

Nel 1119 forse la prima traccia della vita nella grancia Tavernanovese

Contadini al lavoro - Miniatura cassinese degli inizi dell'XI secolo
In una offertio in Arcora da parte di Giovanni Seniore e di suo cognato Adenulfo al Monastero di S.Severino e Sossio, si ritrova che il territorio che loro offrono al Monastero aveva i seguenti confini:

"iuxta riu qui nominatur de Silice, iuxta viam qui pergit ad Summam, iuxta semita qui vadit ad illa obedientia vestra de diete monasterio et alios confines"

La semita è un sentiero. In alcune mappe dell'area, a partire dalla pergamena del 1695, consultabile presso l'Archivio di Stato di Napoli (vol.1845 - XVI del materiale iconografico sui "Monasteri Soppressi") è tracciato un sentiero che, partendo grosso modo dalla zona dell'attuale Parrocchia della Addolorata, si congiungeva all'attuale Via Plinio.
L'obedientia del Monastero è da intendersi come una dependance  dello stesso, ovvero la pars massaricia che ritroviamo nelle curtis al IX-X sec. come evoluzione delle ville rustiche romane.

Questa pergamena dunque, con beneficio d'inventario in quanto vi è un'altro gruppo di scritti interessanti, ha molte probabilità di indicare che nel 1119 la grancia tavernanovese era attiva per conto del Monastero di S.Severino e Sossio che in Arcora aveva la pars dominica situata nella Masseria della Preziosa (di cui la grancia era appunto obedientia).

1819

1801

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