Anche lui fu colpito dall’aria gentile tavernanovese e decise di costruire (o prendere possesso, questo non lo sappiamo) di una masseria, indicata su un disegno del 1695 come “massaria di Dominico Panzuto”.
Oggi, i resti di tale manufatto si trovano nei pressi della torre (cisterna) dell'acquedotto alla periferia Est di Tavernanova, all'incrocio tra via V. De Sica e via L. Visconti, proprio di fronte alla famosa Masseria Chiavettieri:
2018 - resti dell'antica Masseria di don Giovandominico Panzuti (fonte: GoogleMap) |
“nacque in Napoli addì 12 Dicembre del 1657. Dato che ebbe di buon ora termine agli studi di belle lettere, e di filosofia, incominciò quelli di giurisprudenza con buon successo sotto la disciplina del celebre Francesco Verde, indi Vescovo di Vico Equense, e prese la laurea dottorale il dì 2 Maggio del 1674, di anni 16 incirca , precedente licenza del Vicerè di quel tempo.
Egli pose le sue mira su delle nostre consuetudini. Vi escogitò delle molte quistioni, massimamente a riguardo alle testamentarie disposizioni, e vi trattò altresì delle altre non poche controversie più frequenti nel foro. Alle cognizioni delle nostre leggi, accoppiò egualmente quelle del diritto romano, e dell'età di anni 20, diede al pubblico un saggio sufficiente di quanto avea profittato delle sue applicazioni mandando a stampa il primo tomo delle sue controversie nel 1678.
Procacciavasi intanto della fama nell'esercizio di Avvocato, e a contraddistinguersi alquanto fra il ceto de professori, e nel 1681 diè fuori il secondo tomo delle sue produzioni; quindi sempre più crescendo in opinione presso de suoi compatrioti, ed a formarsi una più che numerosa clientela, nel più bel colmo di sua fortuna, a dir non saprei da che fosse stato distolto ad abbandonare la professione del foro, e rendersi persona di Chiesa. Nel 1716. egli era già sacerdote, siccome avvisa il giureconsulto Stefano di Stefano in una epistola indirizzata al leggitore e posta sul principio del terzo tomo delle sue opere.
Morì il dì primo Novembre dell'anno 1732, e di sua età settanta cinquesimo, e fu seppellito nella Chiesa di S. Niccolò della Carità.” (da L. Giustiniani – “Memorie istoriche degli scrittori legali del regno di Napoli, Volume 3”, stampato nel 1788)
Quindi il nostro don fece l'avvocato dal 1678 fino a qualche anno dopo il 1700, dopodichè, come ci dice il Giustiniani poc'anzi, divenne sacerdote.
Morì il dì primo Novembre dell'anno 1732, e di sua età settanta cinquesimo, e fu seppellito nella Chiesa di S. Niccolò della Carità.” (da L. Giustiniani – “Memorie istoriche degli scrittori legali del regno di Napoli, Volume 3”, stampato nel 1788)
Quindi il nostro don fece l'avvocato dal 1678 fino a qualche anno dopo il 1700, dopodichè, come ci dice il Giustiniani poc'anzi, divenne sacerdote.
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