giovedì 16 marzo 2017

Santa Iazzetta, classe 1928: testimone di guerra a Tavernanova

Scrive Simon Pocock:

"Santa Iazzetta, classe 1928, abitava all’epoca alla Via Nazionale delle Puglie 1, nella zona di Salice.

Poco prima di abbandonare la zona, vennero quattro o cinque tedeschi, probabilmente addetti ai succitati lavori di demolizione, che dicevano di volerci dormire. La situazione non fu del tutto priva di lati positivi per la famiglia Iazzetta; i tedeschi si portarono dietro dei conigli vivi per supplementare la loro dieta militare. Nella notte, poi, i ragazzi andarono in cucina per tagliare sottilissime fettine di pane nero che i tedeschi avevano lasciato incustodito.

Ma con l’avvicinamento delle truppe alleate, agli stessi soldati tedeschi, fu data una caccia spietata da parte di alcune persone di Tavernanova. Un soldato tedesco, quindi, fu ucciso nei pressi del ponte sulla strada per Afragola. Lo sfortunato fu sepolto tre volte; la prima volta gli furono rubati il portofolio e l’anello, la seconda volta fu spogliato dei suoi stivaloni e vestiti, e la terza volta dei suoi indu­menti intimi. Almeno così si racconta.

A casa Iazzetta, invece, un giovane soldato di nome Stadermann fu tra gli ultimi ad andare via. Un giorno venne una banda di proto­partigiani italiani. A Stadermann fu consigliato di andare a nascon­dersi sul tetto ma, con l’aiuto di Santa, non appena egli mise la testa sopra il parapetto fu raggiunto da una pioggia di proiettili e così lo tirarono giù. Stadermann era pallido, piangeva come un bambino. Lo nascosero nel pozzo nero, precedentemente svuotato, pulito e asciu­gato. Arrivarono gli italiani ordinando ai Iazzetta di consegnare il tedesco, altrimenti lo avrebbero ammazzato. Così il fratello di Santa, Salvatore, scese nel pozzo e persuase l’impaurito tedesco a conse­gnarsi. Stadermann fu successivamente portato in un giro di trionfo intorno alle strade di Tavernanova prima di essere dato agli inglesi. [...] Che morì almeno un soldato tedesco, poi, viene confermato da diverse persone, le quali ricordano che a due soldati, sentinelle in sidecar addette al minamento dei platani in località Salice, furono sparati diversi colpi di fucile alla schiena, e che uno di loro morì: il ricordo è impresso nella memoria collettiva anche perché ai due sol­dati furono rubati successivamente gli stivaloni. 
Si dice, però, che anche due soldati italiani furono uccisi dai tedeschi nella stessa zona, e spogliati dei vestiti e degli scarponi militari prima di morire, episo­dio che ricorda la brutta faccenda spesso segnalata per il territorio di Pomigliano d’Arco, in cui nella notte tra l’8 e il 9 settembre sul Vialone di Pomigliano, viene riportato che due ufficiali e sette soldati ita­liani erano stati uccisi da truppe tedesche al presidio di un piccolo posto di blocco."

Nessun commento:

Posta un commento

Canale Youtube - La playlist...

Post +popolari nell'ultimo mese...