lunedì 13 marzo 2017

Settembre 1943 - Il gruppo protopartigiano di Mauro Errichiello agisce a Tavernanova

"Prima di lasciare la zona, i tedeschi addetti alle batterie della con­traerea a Licignano e Tavernanova compirono alcuni atti di sabotag­gio, tesi a impedire il successivo riutilizzo delle risorse locali da parte degli alleati e ad ostacolarne l’avanzata. 

Fra le opere di demolizione si segnala quella della Sottostazione Elettrica, ubicata a fianco della stazione della SMSF Circumvesuviana di Casalnuovo, insieme a tutti i macchinari.

I tedeschi addetti alle batterie della contraerea, poi, si misero a “requisire” animali e merci, soprattutto le patate stipate nelle masse­rie di campagna, scatenando ulteriore simpatia per il gruppo del­l’atletico partigiano agricoltore Errichiello, il quale, nei giorni 28 e 29 settembre, ebbe la possibilità di condurre un gruppo di circa settan­ta persone a Tavernanova nel tentativo di bloccare la strada ai solda­ti tedeschi in ritirata dalla batteria anti-aerea, della quale si erano impossessati dopo l’8 settembre; l’episodio è solo uno dei tanti che circolano a proposito del masanielliano Errichiello. Leggiamo, ad esempio, che a Casalnuovo, un camion di guastatori che tentava di rag­giungere la stazione ferroviaria per distruggerla saltò in aria al passag­gio di un ponte minato dai contadini. Alcuni tedeschi rimasero così uccisi e reparti in ritirata furono costretti a cambiare strada; nella zona detta “del Salice” - dove due giovani contadini erano stati uccisi il gior­no prima - essi furono attaccati e subirono non poche perdite.

Nel tratto di strada nazionale a Taverna Nuova - una grande strada asfaltata fra due filari di vecchi grandi platani - furono presi due gua­statori che minavano gli alberi perché ogni fusto abbattuto fosse di osta­colo all’avanzata degli alleati; le mine furono disinnescate. Ancora fu salvato un ponte sulla ferrovia, che i tedeschi avevano minato. La mat­tina del 10 ottobre i contadini di Casalnuovo assalirono la Caserma dei Carabinieri e si armarono a centinaia; parteciperanno poi alla lotta fra le retroguardie tedesche e le prime autoblindo inglesi sopraggiunte e guideranno queste ultime sulla via per Pomigliano e Acerra
"
(tratto da "Campania 1943" (vol.2) di S. Pocock)

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